Shrooms - Trip senza ritorno
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Voto:
Un gruppo di teenagers americani si piazza in un bosco irlandese con l'intenzione di mangiarsi un po' di funghi allucinogeni e farsi un trip. Le cose non vanno come previsto: Tara (Lindsey Haun) mangia dei funghi velenosi e ci guadagna visioni profetiche di morte.
LA RECE
Slasher irlandese che mescola backwood brutality, fantasmi e funghi allucinogeni. Nonostante la premessa originale dei funghetti, il film si limita ai meccanismi classici dello slasher con un colpo di scena finale derivativo. Sprecato il potenziale psichedelico.
Slasher con colpo di scena finale preso pari pari da the Hole (2001) che addiziona al solito killer di giovinastri un'ambientazione tipica del backwood brutality (un Tranquillo weekend di paura, 1972), i villici sdentati e sciattoni (Non aprite quella porta, 1974 ), un pizzico di ghost-story e cenni stilistici da j-horror. La novità è relativa all'assunzione di funghi allucinogeni. La sciocchezza del gruppo di protagonisti vuole che, fra tutti i posti della splendida Irlanda, il manipolo di teenager scelga di accamparsi in uno dei luoghi più cupi, brutti e inquietanti che la Nazione Verde abbia da offrire. Di buono c'è che il tipo d'ambientazione, potenziata dalla curata fotografia, è la cosa migliore di questo horror che parte da uno spunto originale per assestarsi subito sui binari del cliché. I giovani protagonisti sono tutti programmaticamente antipatici: chi bullo, chi stupido, chi snob. Fa ovvia eccezione la protagonista Tara, il soggetto più sensibile, insieme alla guida autoctona che sa quali funghi siano da mangiare e quali no. In background, la storia sinistra di un orfanotrofio in cui venivano seviziati i bambini (altre grande topos dell'horror), e la probabilità che il bosco ospiti gli unici due sopravvissuti di quel luogo di dolore o il loro spirito inquieto o quel che è. Da un film horror con i funghi magici mi sarei aspettato visioni grottesche, distorsioni, giochi cromatici, psichedelie, ma Shrooms (contrazione colloquiale di mushrooms, funghi) mostra, invece, una vacca parlante che dovrebbe rappresentare il massimo del bizzarro; ma lo sceneggiatore Pearse Elliott è giustificato, stiamo pur parlando dell'era pre-social. Fra suggestioni diverse, Shrooms non riesce ad affondare la lama con energia in nessuno dei filoni di riferimento: alla fine si tratta della solita carneficina fra giovani tipica dello slasher, finché non ne rimane nessuno. Visto che si tratta di funghi tossici, tutto si gioca sulla confusione fra realtà e allucinazione, e sul fatto che la chimica dei funghi apra la mente alla percezione di una dimensione altra. Poco lo splatter ma diverse le sequenze che mirano a spaventare lo spettatore; qualcuna va anche a segno. Non si capisce come Dario Marianelli della splendida colonna sonora del pregevole Espiazione (2007) sia finito a musicare Shrooms; comprensibilmente poco ispirato, fa un lavoro mediocre. Non sconsigliato ma evitabile. Davvero bella la locandina, però.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Shrooms
Regista:
Paddy Breathnach
Durata, fotografia
86', colore
Paese:
UK, Irlanda, Danimarca
2006
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
