Signori, il delitto è servito
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Sei persone vengono invitate in un castello del New England, luogo in cui verranno ricattati e, ad ognuno, verrà data un'arma; quindi iniziano gli omicidi. Chi è il colpevole? Il maggiordomo (Tim Curry) veste i panni dell'investigatore.
LA RECE
Prima trasposizione cinematografica di un gioco in scatola. Tim Curry fa faville in questa riuscita parodia del giallo classico che mescola suspense e commedia con riferimenti al whodunnit classico della Christie ma anche ad Invito a cena con delitto.
Parodia del giallo prodotta e ideata da John Landis che basò il progetto sul noto gioco da tavolo Cluedo (Clue, all'estero) la cui influenza si riflette soprattutto sul nome dei protagonisti e sulle armi distribuite; distribuzione che, peraltro, ricorda la Casa dei fantasmi (1959). Non siamo di fronte solamente a una semplice riduzione filmica di un gioco, in un periodo storico nel quale i giochi da tavola ancora intrattenevano bambini e adulti, ma a qualcosa di maggiormente spiritoso e frizzante; ciò grazie a un ottimo cast che sa come muoversi nella commedia, capitanato da un Tim Curry (the Rocky horror picture show, 1975; lt, 1990) in forma smagliante. Non meno brava la compianta Madeline Kahn, pupilla di Mel Brooks, e Chrisptopher Lloyd, il Doc di Ritorno al futuro (1985). Landis stravolge le regole del giallo e tutto diventa possibile, così come tutto diventa risibile. Negli States fu distribuito con tre conclusioni diverse poi unificate nelle successive distribuzioni: risultato, il film ha tre finali differenti più un colpo di scena terminale. Gradevole commedia cattivella e, soprattutto, iperattiva che potrebbe e dovrebbe fare il doppio con Invito a cena con delitto (1976) ma che, a differenza di quest'ultimo, manca di quell'atmosfera gotica che dava al film del'76 quel quid in più, oltre alla scrittura di Neil Simon che non è poca cosa. Signori, il delitto è servito rimane, comunque, un validissimo intermezzo, a mio avviso meglio riuscito nella prima parte per atmosfera e scrittura dei dialoghi, rispetto ad una seconda un po' troppo movimentata e che, a quel punto, avrebbe potuto sfruttare meglio una location da old dark house.
TRIVIA
Jonathan Lynn (1943) dixit: "Fui avvicinato da Peter Guber a Londra nel 1983. Era il proprietario dei diritti del gioco da tavolo. [...] Peter mi chiese di andare a Los Angeles per incontrare il regista John Landis. Non ero mai stato sulla West Coast e non avevo mai volato in prima classe, quindi non vedevo l'ora di andarci. Landis mi ha proposto la sua storia che, però, non funzionava. Sono rimasto sveglio tutta la notte nella mia stanza allo Chateau Marmont ed ho elaborato alcune idee incomplete. Con mia grande sorpresa, John era contento di quello che avevo detto, così sono diventato, inconsapevolmente, il sesto scrittore a tentare di scrivere un film. Più tardi, quando ho consegnato la mia sceneggiatura, che è piaciuta a tutti, John non voleva più dirigere il film [...] e mi ha chiesto se volessi farlo io. Naturalmente gli ho risposto di sì. Non era la sceneggiatura che avrei scelto come mio primo film, perché era stata scritta pensando a Landis. Ma era un'opportunità che pochi avrebbero rifiutato, e io non l'ho fatto" (denofgeek.com).
⟡ Il professor Plum dice di lavorare per la World Health Organization della Uniteci Nations Organization. Il che vuol dire che lavora per la UNO WHO. Il gioco di parole, ovviamente, si perde in italiano perché quelle due parole suonano come "you know who", ovvero "tu sai chi".
⟡ Furono girati tre finali e, a caso, uno dei tre veniva mostrato in un cinema diverso. Venne filmato anche un quarto finale in cui il colpevole era Wadsworth che, per spinta perfezionista, aveva deciso di avvelenare tutti. Questo finale sembrò troppo ovvio e, al contempo, anche troppo crudele, perciò fu eliminato.
⟡ Il parquet nella hall somiglia alla scacchiera del gioco Cluedo.
⟡ Eileen Brennan aveva anche partecipato al film Invito a cena con delitto.
⟡ Benché i personaggi non vestano con i colori corrispondenti a quelli dei protagonisti del gioco in scatola, le loro macchine, invece, sono dei colori corrispondenti.
⟡ Clue è il primo film basato su un gioco in scatola.
Titolo originale
Clue
Regista:
Jonathan Lynn
Durata, fotografia
96', colore
Paese:
USA
1985
Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
