le Streghe di Salem
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Voto:
Alla dj Heidi Hawthorne (Sheri Moon Zombie) viene recapitato un disco dei Lords of Salem che lei ascolta in studio insieme al fidanzato e all'amico Herman (Ken Foree). I sinistri suoni disarticolati ed ipnotici del disco iniziano a predisporre mentalmente Heidi ad un lisergico "iter mentis in Diabolum", coadiuvato dalle sue padrone di casa, tre streghe sotto mentite spoglie. Il destino di Heidi si compirà secondo l'antico disegno della strega Margareth Morgan (Meg Foster), sua ava.
LA RECE
Stregonesco psichedelico orchestrato da un Rob Zombie che mescola satanismo e visioni bizzarre, il tutto incorniciato da una moderata estetica trash-grindhouse tipica del regista. Rispetto allo splatter si privilegia la suggestione e l'atmosfera, e questo piace.
Zombie ex tenebris lux. A molti non è piaciuto questo affondo zombesco nello stregonesco, e non tanto per lo stregonesco, quanto per il rimaneggiamento di cose polanskiane, di alcune fulciane e di molte altre jodorowskiane. Non che i lavori del rocker si siano mai distinti come modelli di originalità: a partire da la Casa dei 1000 corpi (2003) si è sempre parlato di riletture di qualcosa fatto in precedenza e meglio; il che, però, può valere per tanti altri registi. Ora, resta da capire se Lord of Salem sia una rilettura valida, cioè se Rob Zombie abbia realizzato a modino ciò che lui stesso ha definito uno "Shining diretto da Ken Russell". Paragone tortuoso. Sta di fatto che la protagonista interpretata dalla musa e moglie Sheri Moon - il suo vero nome, Sheri Lyn Skurkis, è molto più fascinoso - ha nel suo destino il legame con il Male e la sua esistenza, ben prima della nascita, è un tragitto lisergico verso quella porta, letteralmente una porta, che mette in comunicazione il fisico con il metafisico. Tutto quello che succede ad Heidi, novella dj in una città funesta come Adrienne Barbeau in Fog (1980), è il solito percorso di una Rosemary qualunque che finisce nella rete fatale e maligna di gentaccia che ha brutti piani. C'è la droga, c'è la musica e c'è Sheri - she's got the look - ma tutto suona un po' banale. Poi, però, Rob si scatena in un esercizio di anticonformismo, sfilaccia tutto e lascia lo spettatore alla suggestione visiva e ad un eterno femminino eternamente dannato. Film visto più volte proprio per capire se ci fosse più pretenziosità o arte; alla fine, non ne sono venuto a capo del tutto, accettando le immagini per quello che sono, e devo dire che così, senza star troppo a pungolare e godendomi lo spettacolo con quel sano sbraco da Notte Horror anni '80, non posso dire che Lord of Salem non abbia buone carte da giocare. Il film rimane nella memoria a lampi, non coagula, non trova la forma di un film, se con ciò si intende una solida dimensione narrativa, ma alcune invenzioni visive sedimentano e, per inciso, questo è tutto quello che si può dire per moltissimi horror più che potabili (Silent Hill, 2006). Blasfemo quanto basta, sbilanciato quanto occorre per far arricciare il naso, Lord of Salem funziona a sufficienza anche se lo si voglia vedere come metafora della tossicodipendenza, come alcuni dicono che si debba. Semplicemente non va trattato come una pellicola di sottili simbologie da rileggere con colte esegesi, perché Zombie e la sua factory sono dei bei furbacchioni che, con il look da maudit, giocano a farsi prendere sul serio più di quanto meritino. Il fatto che questo film si sia fatto vedere più volte è, per me, già un punto a favore.
TRIVIA
Robert "Rob" Bartleh Cummings "Zombie" (1965) dixit: "Non so se sono affascinato dalle streghe di per loro. Be', forse sono solo affascinato da tutto ciò che è strano" (IMDb.com).
⟡ Nathaniel Hawthorne, autore del romanzo americano "La Lettera Scarlatta", testo fondamentale nel rinascimento statunitense, ebbe come avo John Hathorne, uno dei giudici del processo alle streghe di Salem. Siccome il cognome Hathorne veniva pronunciato Hawthorne, Nathaniel mutò il suo cognome in modo che si scrivesse come si pronunciava.
⟡ La sceneggiatura originaria comprendeva un sub-plot riguardante un film dal titolo "Frankenstein e il cacciatore di streghe", una sorta di pellicola stile Hammer che i protagonisti sarebbero andati a vedere al cinema. Rob Zombie ha girato questo finto film che vede in azione Udo Kier, Camille Keaton e Clint Howard ma, poi, in fase di montaggio, ha preferito eliminare completamente questa sottotraccia.
Titolo originale
Lord of Salem
Regista:
Rob Zombie
Durata, fotografia
97', colore
Paese:
USA
2012
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
