Silent Hill
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Voto:
Sharon (Iodelle Ferland), figlia adottiva di Rose (Radha Mitchell) e Chris Da Silva (Sean Bean), soffre di sonnambulismo. La madre reputa che la cosa migliore non sia portarla da un neuropsichiatra infantile ma, piuttosto, recarsi in un posto sognato dalla bambina: Silent Hill. Lì giunte, la bambina scomparirà e Rose inizierà a combattere insieme alla poliziotta Cybil (Laurie Holden) contro il potere malefico che avvolge la cittadina.
LA RECE
Silent Hill di Christophe Gans riscatta il genere degli adattamenti videoludici, compensando sceneggiatura debole e recitazione media con atmosfera terrificante, effetti speciali di ottimo livello e fotografia curata che rendono la cittadina luogo dei fatti davvero sinistra. Interessante il tema psicologico della rabbia come leit-motiv che condanna tutti. Mainstream gradevole anche a visioni successive.
Il francese Gans si cimenta con l'horror ispirato a un videogame dopo l'interessante il Patto dei lupi (2001) e cinque anni d'inattività dietro la macchina da presa. A differenza di molti horror derivati dal mondo videoludico e, soprattutto, di quanto realizzato da Uwe Boll che di questi prodotti ne ha fatto scempio (BloodRayne, 2005; Alone in the dark, 2005; House of the dead, 2003), Silent Hill sembra muoversi nella giusta direzione benché i difetti non siano assenti. Fermo restando che non tutti gli spettatori possono aver giocato con il survival-horror di riferimento e, quindi, possano godere a più livelli per i vari riferimenti recuperabili nel film, i problemi maggiori risiedono in una sceneggiatura debole e in una recitazione non eccelsa. Se si ha clemenza rispetto al livello recitativo comunque non insufficiente, si è meno propensi al perdono nel momento in cui tutti i dialoghi si riassumono in continue grida di richiamo all'indirizzo della bambina scomparsa o della madre sparita. Questa la nota più stonata del film. Discutibile, poi, il finale caciarone e gore, eccessivo rispetto alla generale atmosfera dimessa e angosciante. Ciò detto, il resto è puro piacere per gli occhi e grandissimo gaudio per l'appassionato di horror. L'atmosfera, gli effetti e la cura della fotografia e delle scenografie compensano grandemente i difetti, ed è così piacevole vedere certe sequenze che non pesa poi tanto una durata non breve. Gans fa buon uso del digitale non troppo invadente, la cittadina di Silent Hill è davvero terrificante e, nel momento in cui suona la sirena, e sul (dis)abitato cala il buio, anche lo spettatore rimane pietrificato in attesa delle mostruose creature che faranno la loro apparizione. Spettacolari i mostri, forse in debito con le creature di Hellraiser (1987) ma addizionate da movimenti scattosi che richiamano il J-horror. Silent Hill funziona perché ricco di momenti di paura non banale, creatività visionaria, cura nella realizzazione e una storia che, per quanto non originalissima, intriga. La scena più iconica dipinta dalla fotografia dallo svedese Laustsen come fosse un quadro, vede il terribile Red Pyramid che prende una donna per il collo, le strappa le vesti e, poi, la pelle. A film concluso qualcosa rimane, ed è molto più di quanto siano stati in grado di garantire la quasi totalità degli horror derivati dai videogame. Da un punto di vista psicologico, interessante il tema della rabbia che condanna tutti, sia le persone giusto bersaglio della furia per ciò che hanno compiuto, sia, però, la persona stessa che si lascia trascinare dalla rabbia. La rabbia, quindi, è il leit-motiv di Silent Hill; è il sentimento che condanna tutti a un destino di sofferenza e morte. Mainstream gradevole anche a una seconda visione e a una terza, cosa che non si può dire del successivo Silent Hill: Revelation (2012).
TRIVIA
Christophe Gans (1960) dixit: "È importante considerare che i film dell'orrore, come l'arte moderna, non dovrebbero avere un significato troppo ovvio. Quando li guardi è importante ciò che senti più di ciò che comprendi" (IMDb.com).
⟡ La citata Midwich School è un riferimento al villaggio di Midwich dove si svolge il Villaggio dei dannati (1960).
⟡ Il cinema di Silent Hill ha in cartellone l'Ultimo uomo della terra (1964) con Vincent Price e il suo remake con Charlton Heston, 1975: occhi bianchi sul pianeta terra (1971).
⟡ Furono realizzate circa cento copie differenti del vestito di Rose. Le prime indossate avevano colori vivi ed estivi, mentre, con la progressione del film, i colori diventano più smunti e il vestito si macchia di sangue. Le modifiche sono così impercettibili che è difficile notarlo.
⟡ Molte delle creature che si vedono nel film furono interpretate da ballerini, i quali riuscivano a realizzare quei movimenti plastici così d'effetto. Il ballerino coreografo Roberto Campanella non solo recitò nei panni di Red Pyramid, del bidello torturato e di Colin (il bidello di 30 anni prima), ma fu anche coordinatore e supervisore dei movimenti di tutte le creature: il Grey Child, le Dark Nurses e l'Armless Man. Quando Campanella interpretava Red Pyramid, indossava rialzi da 40 centimetri in modo da raggiungere quasi i 2 metri e 13.
⟡ Al regista occorsero cinque anni per ottenere i diritti necessari per girare il film. Li ottenne dopo aver inviato un video in cui dichiarava quanto Silent Hill significasse per lui. Nello stesso video, aggiunse alcune riprese fatte a proprie spese con lo score musicale preso dal gioco.
⟡ Nello script originale non c'erano personaggi maschili, al che fu rispedito a Gans lo script con una nota che diceva: "Non ci sono uomini!". Lo script fu approvato dopo l'aggiunta di Sean Bean.
⟡ La versione vista al cinema era proprio ciò che il regista intendeva farci vedere. I produttori apprezzarono molto la sua versione e non gli fu mai chiesto di operare tagli. Benché lo script iniziale prevedesse una durata di 3 ore e mezza, il film non fu mai girato pensando a quel minutaggio.
⟡ La mappa dell'ospedale sotterraneo è esattamente la stessa usata nel livello dell'ospedale nel gioco Silent Hill 2.
⟡ La suoneria del cellulare di Rose è la stessa che si può sentire in Metal Gear Solid quando Snake riceve una chiamata codificata. Metal Gear Solid, così come Silent Hill, sono videogiochi della Konami.
⟡ La cittadina Centralia (Pennsylvania) è stata la principale ispirazione per l'adattamento cinematografico. Lo sceneggiatore Roger Avary scoprì che Centralia era una cittadina quasi disabitata con un vecchio incendio nella miniera di carbone che durava da 40 anni.
⟡ Il sito visitato da Chris per cercare notizie su Silent Hill è www.ghosttownsofamerica.web; il sito fu creato appositamente per il film ed era visitabile fino a qualche anno fa. Ora non è più online.
⟡ A parte la canzone "Ring of Fire" di Johnny Cash, ogni brano musicale è preso direttamente dai videogiochi della serie.
⟡ All'inizio del film, il logo della TriStar è avvolto dalla nebbia e i credits finali sono simili a quelli del gioco.
⟡ Le armi usate dagli uomini con la tuta e le maschere antigas sono tubi di metallo. Il tubo di metallo è una delle prime armi che si recupera durante il videogioco.
⟡ Per questo film si usarono 165 fra set e location.
⟡ Le preghiere recitate da Christabella e dai fedeli nella chiesa sono prese dall'Apocalisse di San Giovanni.
⟡ Nel dipinto della strega che brucia, visibile in chiesa, sono ritratti, come spettatori del supplizio, alcuni membri della crew che hanno partecipato alla lavorazione del film.
⟡ La frase "Non parlare con gli sconosciuti" (Don't talk to strangers) detta da Sharon alla poliziotta è presa direttamente dal personaggio di Heather nel videogioco Silent Hill 3.
⟡ Il sequel Silent Hill: Revelation avrebbe dovuto essere girato da Roger Avary, cosceneggiatore del primo film e soggettista di Pulp fiction (1994 ), il quale, però, nel 2008 fu arrestato con l'accusa di omicidio colposo per aver causato un incidente mortale in stato di alterazione. Ciò lo tenne parecchio impegnato e la regia passò a Bassett.
Titolo originale
Id.
Regista:
Christophe Gans
Durata, fotografia
127', colore
Paese:
USA, Giappone, Canada, Francia
2006
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
