Terrifier 3
-
Voto:
Il pubblico apprezza Art the Clown ed inneggia ad esso come il Freddy Krueger del nuovo millennio; quindi, Damien Leone persiste nel suo progetto estetico e, per Terrifier 3, trasporta il suo clown demoniaco dalla dimensione halloweeniana a quella natalizia, operando una dissacrazione del periodo festivo più amato da grandi e piccini. Il prologo stabilisce immediatamente l’andazzo ormai soprannaturale: Art (David Howard Thornton), decapitato nel capitolo precedente, risorge accompagnato da Victoria Hayes (Samantha Scaffidi), la studentessa universitaria sfigurata e trasformata nel primo episodio (Terrifier, 2016). Sienna Shaw (Lauren LaVera), sopravvissuta nel secondo capitolo, qui diviene quasi figura super-eroica detentrice di una spada magica con la quale deve affrontare l’incarnazione del Male in un testa a testa quasi fantasy. Come già percepibile nei film precedenti, anche Terrifier 3 risulta essere, più che altro, un insieme di situazioni splatter o definitivamente ultragore tenute insieme da una trama non esplosiva. Ciò che distingue positivamente la trilogia di Leone nel panorama horror contemporaneo è l'approccio artigianale agli effetti speciali: in un'epoca dominata dalla computer grafica, il regista recupera la tradizione dello splatter analogico, quella che da Herschell Gordon Lewis (Blood feast, 1963) passa per Tom Savini - presente nel film in un cameo - e trova la sua codificazione nei lavori italiani di Lucio Fulci. Le sequenze di violenza raggiungono un livello di dettaglio anatomico che trascende la mera provocazione: la famosa scena della motosega nella doccia - che rilegge ironicamente l'iconico omicidio hitchcockiano in Psyco (1960) - si configura non solo come apice splatter ma anche come angolo di libera rappresentazione artistica della violenza contro la donna in un’epoca particolare sensibilità - eufemismo - rispetto a questo tema. David Howard Thornton continua a costruire il suo Art attraverso una pantomima macabra, creando un'ambiguità emotiva che ricorda le reazioni provocate da personaggi come il Joker o il sopracitato Freddy Krueger nelle sue incarnazioni più umoristiche. Nonostante lo splatterone e l'aggiunta di Victoria che fa davvero orrore con quel viso - ma che fine ha fatto la Little Pale Girl? - il pericolo della reiterazione non viene schivato e lo stretching narrativo della dimensione soprannaturale rischia di svilire la concreta violenza fine a se stessa di uno strano mostro umano per come ci era stato presentato agli inizi. Ad ogni modo, siamo certi che Leone darà vita ad altre istallazioni della saga, oltre all’incipiente Terrifier 4 (2026) e perseguirà ancora un'estetica dello shock puro che recupera le radici exploitation del genere. Da guardare prima, dopo o, per i più ardimentosi, durante la messa di Natale.
Fast rating

Titolo originale
Id.
Regista:
Damien Leone
Durata, fotografia
125', colore
Paese:
USA
2024
Scritto da Exxagon nel dicembre 2025 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
