il Terzo occhio

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Voto:

Mino (Franco Nero) si sta per sposare con Laura (Erika Blank) ma la madre di lui, legatissima al figlio, così come la cameriera Marta (Gioia Pascal) innamorata di Mino, non sono felici per le nozze. Marta manometterà l'auto di Laura causandone la morte e poi eliminerà la madre di Mino. Quest’ultimo, tassidermista, impaglierà la fidanzata, spinto al matrimonio con Marta per mettere a tacere la sua necrofila passione. Però, un giorno, alla villa arriva la sorella di Laura.

LA RECE

Poco visto ma meritevole di riscoperta. Gotico di casa nostra con la necrofilia come pivot della faccenda (un classico tema gotico) ma anche altri spunti interessanti. E poi, Marina Morgan...

Gotico ibrido e debutto nel nero per Guerrini, regista di buone promesse poi non mantenute. Non il più noto fra gli horror italiani ma, a suo modo, seminale se si pensa che Joe D'Amato ne farà un remake non ufficiale o, se non altro, prenderà due terzi della trama de il Terzo occhio per realizzare Buio omega (1979), così come Miraglia ne scopiazzerà diversi punti per scrivere la Notte che Evelyn uscì dalla tomba (1971). Su un impianto da gotico anglosassone in bianco e nero con la necrofilia ad alzare l’asticella delle morbosità tematiche, si innestano le suggestioni hitchcockiane di Psyco (1960) che avevano connesso orrore e psicopatologia. Impregnato di melodrammaticità come si conveniva al cinema del tempo, ma anche di morbosi sentimenti incestuosi e rabbiose grida, il film di Guerrini offre come protagonista un acerbo Franco Nero, inglesizzato in Frank, che somiglia parecchio a un giovane Terence Hill. Al suo fianco, la Blank (nei credits Diana Sullivan) nel doppio ruolo di fidanzata e sorella di quest’ultima, altra situazione hitchcockiana. Peccato che l'altro nodo morboso della faccenda oltre la necrofilia, ovvero il rapporto a doppio filo che lega Mino all’arcigna madre, venga risolto troppo velocemente con l'uccisione della vecchia, magistralmente interpretata dall'attrice Olga Solbelli che, peraltro, verrà a mancare l'anno dopo. Valide alcune situazioni di humor nero: una prostituta entra nella macchina di Mino, gli chiede cosa vorrebbe fare, e lui le dice che vuole fare solo ciò che fanno gli altri uomini; stacco, Mino strangola la prostituta. Audace, per i tempi, nonostante i toni attenuati, il Terzo occhio si rivela un piccolo gioiello macabro pervaso da una non comune atmosfera decadente e con tocchi di eros da annale del cinema. A questo proposito, scena di culto lo spogliarello della “signorina buonasera” Marina Morgan nei panni della prostituta-stripper con dei copricapezzoli larghi come piatti del servizio buono; chi è giovane non può capire, ma è come se, attualmente, la presentatrice delle previsioni del tempo facesse un calendario erotico. Ok, esempio sbagliato. Comunque sia, a questo film del '66 si perdonano facilmente areole estese, la lunghissima e inverosimile agonia di Marta, lentezze melò e l'interpretazione di un Franco Nero che passa dal gesso all'eccesso. Da riscoprire e rivalutare.

TRIVIA

Su Guerrini, il regista Ruggero Deodato ci riferisce cose bizzarre: “De il Terzo occhio di Guerrini non mi ricordo niente di niente. Oddio, di il Terzo occhio mi ricordo che Guerrini era uno molto strano. Matto proprio. Io stavo con la segretaria di edizione, all’epoca, e andavamo a prenderlo sulla Flaminia. Prima ci faceva aspettare al portone, poi ci diceva di salire e lo trovavamo in casa tutto nudo. Un’altra volta stavamo a Villa Parisi a Frascati, giravamo nel bagno con Franco Nero ed Erika Blank, e lui, a un certo punto, si è messo a cagare davanti a tutti. Ho chiamato i produttori, che erano famosi, come Donati e Carpentieri, ed Ermanno Donati gli ha dato una pizza” (Nocturno 73, 2008).

⟡ Giacomo “Mino” Guerrini, classe 1927, fu un artista eclettico: pittore, giornalista, paroliere, regista. Famose, ai tempi, le sue descrizioni giornalistiche della dolce vita romana sulle pagine de l’Espresso. Guerrini sposò la figlia del proprietario del quotidiano Il Tempo e, con quella, ebbe due figli, disgraziatamente morti entrambi per droga. Anche Guerrini morirà non vecchio, il 10 gennaio 1990, dopo una lunga malattia.

⟡ Franco Nero, nel documentario Giornata nera (2006) dichiara che il Terzo occhio è stato il film decisivo per il decollo della propria carriera.

⟡ Il castello degli Alberti è Villa Parisi di Frascati.

Regista:

James Warren [Mino Guerrini]

Durata, fotografia

90', b/n

Paese:

Italia

Anno

1966

Scritto da Exxagon nell'anno 2012 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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