Trauma
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Voto:
Aura Petrescu (Asia Argento), ragazza anoressica dalle tendenze suicide, scopre nel giardino di casa che un killer misterioso ha decapitato entrambi i suoi genitori. Insieme all'artistoide David (Christopher Rydell) cercherà di sbrogliare il bandolo della matassa, mentre le decapitazioni si susseguono in un disegno di morte che sembra configurarsi come una tremenda vendetta.
LA RECE
Il giallo americano di Argento, ispirato alla figlia scomparsa di Daria Nicolodi, che fonde lo spaghetti giallo con lo psycho-thriller anni '90. Si mantengono i temi argentiani (trauma irrisolto, fallacia percettiva, psicopatologia transgenerazionale) in una veste più internazionale e con meno manierismi del solito. Qualche momento davvero ben riuscito.
Argento vola negli States e gira il suo giallo americano, a metà fra i classici lavori anni Settanta e lo psycho-thriller così in voga nei videonoleggi del tempo. Ispirato alla sfortunata esistenza di Anna Ceroli, figlia deceduta nel 1994 di Daria Nicolodi, Trauma irriga di una cifra sentimentale il consueto terreno del whodunnit argentiano che da l'Uccello dalle piume di cristallo (1970) a Profondo rosso (1975) significa la fallacia della percezione visiva e della memoria nel ricostruire un evento che fatica ad affiorare nella sua esattezza. Come nel film del ’75, una medium (Piper Laurie) dichiara agli astanti che il killer è presente, ed il killer, come nel film del ’75, ha bisogno di creare una determinata atmosfera per scatenare la propria furia omicida; in Profondo rosso la nenia infantile, qui la pioggia. Alla base di tutto l’orrore, ancora, un trauma psicologico mai elaborato con tanto di psicopatologia transgenerazionale. Qualche concessione ai manierismi argentiani, meno presenti del solito per dare spazio ad uno stile più americaneggiante, soprattutto rintracciabili in un superbo e sinistro incipit che vede un teatrino di carta (cfr con l'incipit di Invita a cena con delitto, 1976) che raffigura la Rivoluzione Francese e che sintetizza i tre temi portanti del film: il terrore, la colpa e la decapitazione, altro elemento che proviene dal capolavoro del ‘75. La sempre questionabile Asia Argento dimagrisce di parecchi chili per la parte e biascica linee di dialogo al punto dell’incomprensibilità ma, almeno questa volta, la claudicante recitazione è coerentemente con un’Aura Petrescu fragile e patologica, e il suo personaggio è viatico per la relazione con David; terreno della vena romantica e melanconica potenziate dalle atmosfere piovose. La pellicola non manca di rimandi ad Hitchcock, scene d’impatto quali la testa mozzata che parla, e virtuosismi (la soggettiva della farfalla che vola) ma, non diversamente da tanti altri lavori argentiani, c’è da tollerare una sceneggiatura non solidissima sia rispetto alla qualità dei dialoghi, sia circa varie incoerenze, specchio di una storia semplice che viene forzata alla non linearità. Buono il cast di supporto, ben realizzati gli effetti speciali da Tom Savini e interessante il lavoro musicale di Pino Donaggio al posto dei Goblin che non erano graditi ai produttori americani in cerca di sonorità più affini al pubblico statunitense. Non il film fondamentale di Dario Argento ma, comunque, un horror che funziona e con qualche immagine che rimane impressa nella memoria.
TRIVIA
⟡ Anna Ceroli fu figlia di Daria Nicolodi e dello scultore Mario Ceroli, partner precedente a Dario Argento. Anna, che aveva sofferto di anoressia, morì nel 1994, poco tempo dopo l’uscita del film, per un incidente in scooter. La si può vedere danzare sul balcone nei credits finali.
⟡ Nel 1997, Piper Laurie dichiarò di non essersi mai presa la briga di vedere il film perché aveva sentito dire che era orribile, e che lei stessa e Frederic Forrest, nei panni del Dottor Judd, continuavano a ridere sul set.
Regista:
Dario Argento
Durata, fotografia
112', colore
Paese:
Italia, USA
1992
Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
