Triangle
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Voto:
Greg (Michael Dorman) organizza un'uscita in barca a vela e, insieme ad altri quattro amici, invita la cameriera Jess (Melissa George). Il gruppo, in alto mare, è sorpreso da una tempesta che rovescia la barca. Deceduta una donna nel naufragio, il gruppo sale a bordo di una nave comparsa dal nulla. Una figura mascherata che si aggira per la nave inizia a braccare i giovani finché Jess non riesce a buttare giù dall'imbarcazione il misterioso figuro. Tuttavia, guardando fra le onde, Jess vede se stessa e il gruppo sulla barca a vela rovesciata che chiede aiuto e cerca di salire a bordo.
LA RECE
Horror circolare che utilizza paradossi temporali senza sovrastruttura fantascientifica, basandosi sul mito di Sisifo per creare un loop infinito di terrore. Melissa George regge da sola un film che combina tensione costante, violenza misurata e una narrazione intricata dove causa ed effetto giocano su più livelli. Da vedere.
Interessante horror circolare che ha riscosso un discreto successo di critica e uno scarso interesse pubblico e, come ovvio, nessuna distribuzione in Italia. Peccato, perché Triangle è uno dei migliori esempi di horror-thriller che gioca con i paradossi temporali senza una sovrastruttura fantascientifica (nonostante la mia collocazione nel sottogenere). Il gap fra plauso della critica specializzata e l'apprezzamento del mainstream non è dovuto a qualche impostazione d'essai della pellicola che mostra, invece, un grande potenziale d'intrattenimento; gli scarsi incassi, quindi, sono da imputarsi unicamente a un'insufficiente distribuzione. È complesso discutere del film senza rivelarne parti essenziali o, limitando la descrizione, farlo apparire come un semplice divertissement spazio-temporale al pari di un episodio della serie Ai confini della realtà. Come detto, risulta interessante e inusuale il fatto che il loop temporale che vige alla base di questo film non abbia motivazioni legate alla fantascienza: Triangle è, prima di tutto, un horror e il suo fine principale è terrorizzare. Per farlo, il regista, anche sceneggiatore, recupera il mito di Sisifo che doveva ripetere un supplizio all'infinito, e riadatta il concetto di circolarità della condanna a una situazione moderna e mondana, non a caso citando Shining (1980), anch'esso centrato sull'idea di una condanna circolare e connessa a predestinazione. Ne scaturisce uno spettacolo per la mente dello spettatore che, seguendo avvenimenti intricati ma comprensibili, sprofonda progressivamente in un incubo la cui spiegazione, leggasi inizio, è perso da qualche parte nello svolgimento. Ideato prima del consimile spagnolo Timecrimes (2007), poiché pianificato nel 2004, Triangle stupisce per fattura, per originalità e per la capacità di tenere alta la tensione fino all'ultimissimo minuto, con anche un discreto livello di sangue e violenza, mai comunque superflue rispetto alla narrazione. Pregevole la performance della bella australiana Melissa George che regge sulle proprie spalle tutto il film. Da recuperare e vedere in triple-bill con il suddetto spagnolo del 2007 e con Predestination (2013); piacerà a coloro che amano le pellicole intricate nelle quali la legge di causa effetto gioca su più livelli. Christopher Smith si confermerà regista di grande qualità con il superbo Black death - un viaggio all'inferno (2010).
TRIVIA
⟡ Nella pellicola vengono fatti alcuni riferimenti a Shining: il numero della camera 237, la scritta su un vetro, una sala da ballo e un'ascia.
⟡ L'idea del regista Smith era inizialmente connessa al mito del Triangolo delle Bermuda. Con lo sviluppo del soggetto e della sceneggiatura, la mitologia legata a quella zona geografica è stata progressivamente abbandonata, anche se il film si svolge a Miami, uno dei vertici del triangolo, e i protagonisti si avventurano in mare in tale zona. Triangle finisce, quindi, per essere solo il nome della barca a vela.
Titolo originale
Id.
Regista:
Christopher Smith
Durata, fotografia
99', colore
Paese:
UK, Australia
2009
Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
