la Tua presenza nuda
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Voto:
Elise (Britt Ekland) cerca di risultare simpatica a Marcus (Mark Lester), figlio del suo nuovo compagno Paul (Hardy Krüger). Marcus, però, ha qualche turba e uno spiccato desiderio erotico per Elise. La giovane donna si troverà nei guai.
LA RECE
Thriller psicologico ambiguo che vede una giovane donna alle prese con un ragazzino disturbato che potrebbe aver ucciso la madre. Il film gioca sull'incertezza tra paranoia e reale pericolo ma rivela presto la natura perversa del bambino voyeur. Palatabile.
Thrillerino morboso con una giovane donna protagonista, la quale, come in Suspense (1961), potrebbe essere una nevrotica che vede il male in chi non dovrebbe, oppure ha ragione e il ragazzino di cui deve prendersi cura è un vero demonio come ne il Giglio nero (1956). Film di sottili ambiguità, questo almeno nelle intenzioni. In realtà, la Tua presenza nuda è meno ambiguo di quanto vorrebbe, e appare chiaro fin da subito che il giovane Marcus è un vero balordo e che la donna che si vede morire all'inizio del film, sua madre, ha fatto una brutta fine proprio a causa sua. Il film funziona, invece, per la discreta finezza realizzativa con cui presenta un tema fortemente exploitation, ovvero il desiderio sessuale di un ragazzino per la giovane donna del padre, un uomo che, oltre ad indossare camicie pazzesche, non ha nessuna visione lucida della propria famiglia e non crede alla morbosità del povero piccolo figlio traumatizzato. Marcus, invece, povero non l’è affatto: tortura animali, complotta contro la bella Ekland, la spia mentre sta a letto (da cui il titolo inglese What the peeper saw, ciò che vide il guardone) e la obbliga a spogliarsi rivelandole cosa sia successo alla prima moglie del padre; scena, quest'ultima, censurata e simile alla sequenza con Barbara Bouchet in Non si sevizia un paperino (1972). Buona la colonna sonora di Cipriani e valide le interpretazioni di tutto il cast; peccato per la tediosità che si sprigiona progressivamente quando, invece, avrebbe dovuto prevalere un crescente senso di paranoia e follia. Molto intrigante l'inizio e un finale crudele espunto in molte versioni distribuite. Il gioco, nel complesso, regge e la volontà di produrre un thriller psicologico di un certo valore traspare. Forse il miglior film di Andrea Bianchi anche se pare che moltissimo lavoro registico, se non tutto, venne affidato allo sceneggiatore inglese James Kelley, qui al suo secondo e ultimo film prima di morire, nel ’78, a soli 47 anni; il nome di Bianchi valse solo come specchietto per le allodole secondo logiche produttive.
TRIVIA
⟡ L'unico paese in cui il film non venne inizialmente tagliato fu la Gran Bretagna ma, nel 1978, dopo l'introduzione del Protection of Children Act, la censura UK (BBFC) ritirò il film e tagliò le scene in cui Elise si spoglia davanti a Marcus, quando quest'ultimo le carezza il seno e quella nella quale i due stanno a letto insieme.
Regista:
James Kelley, Andrea Bianchi
Durata, fotografia
71', colore
Paese:
Italia, Francia, Germania, UK
1972
Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
