Ultimo mondo cannibale

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Voto:

Un quartetto di esploratori, alla ricerca di petrolio nella sperduta area di Mindanao, si ferma con l'aereo nei pressi di un campo isolato nella giungla, zona abitata da cannibali. Guidato dagli antropologi Rolf (Ivan Rassimov) e Robert Harper (Massimo Foschi), il gruppo finirà nelle mani dei selvaggi. Robert verrà tenuto prigioniero; solo l’autoctona Pulan (Me Me Lai) si mostra sensibile alla sorte dell’uomo.

LA RECE

Cannibal esotico-erotico e pure splatter, con gente masturbata per sbaglio, mangiata apposta e uccisa per il nostro spasso. Deodato si prepara al suo cult dell'80. Paradigmatico del genere e senza neanche retropensiero anti-coloniale. Antropologia canaglia.

Inteso come seguito virtuale de il Paese del sesso selvaggio (1972) di Lenzi, Ultimo mondo cannibale presenta ancora il duo Rassimov/Me Me lai ma anche un cambio alla regia che passa a Deodato, il quale si esercita nella giungla prima dello storico Cannibal holocaust (1980). Ultimo mondo cannibale, che porta alla ribalta il genere cannibal, non lascia nulla d’intentato per scioccare il pubblico: uccisioni di animali, sequenze che richiamano i mondo-movie, smembramenti, sgranocchiamenti di parti corporee, il pene di Massimo Foschi, il bel corpo di Me Me Lai, il braccio di un autoctono mangiucchiato dalle formiche e altre brutalità assortite. Si millanta un’origine reale per gli accadimenti narrati che hanno abbastanza struttura da tenere acceso l’interesse dello spettatore, anche se poi il vero piatto forte restano le suddette sequenze. A differenza dei cannibal successivi, qui non si tenta la strada della moralizzazione e del paragone fra brutalità dell’uomo bianco e dell’indigeno, piuttosto ci si assesta sulla lotta dell'uomo contro la natura e contro la sua stessa natura. L'ambientazione esotica è affascinante, Me Me Lai è uno splendore, la recitazione è un po' pedestre ma i demeriti e gli svarioni tecnici del film vengono eclissati dall'estremo livello gore. Massimo Foschi racconta: “Al termine di un combattimento dovevo mangiare il fegato del mio avversario, un fegato di capra acquistato qualche giorno prima, conservato a temperatura tropicale, che puzzava maledettamente di selvatico. Dalla disperazione di vincere questo fetore lo addentai con un'espressione di vero disgusto" (Giusti, 2004). Ultimo mondo cannibale evita, rispetto agli accoliti, la spettacolarizzazione della violenza estrema, limite che, pochi anni dopo, verrà comunque violato dallo stesso Deodato. Scena culto con Foschi detenuto dai selvaggi: l'uomo è sfinito e vorrebbe un po' d'acqua da bere, Pulan fraintende non poco, si avvicina al gabbio e si mette a smanettare forte Robert che si dispera; certo, già era disidratato, ci mancava anche di perdere quei pochi liquidi rimasti. Per stomaci forti.

TRIVIA

Ruggero Deodato (1939) dixit: “Faccio film che la gente definisce horror perché voglio fare film su cose reali che accadono nel mondo, e la maggior parte delle cose reali non sono molto belle” (IMDb.com).

⟡ Il film venne girato in Malesia a Qualatanan, nella medesima grotta usata da Sergio Martino per la Montagna del dio cannibale (1978).

Regista:

Ruggero Deodato

Durata, fotografia

88', colore

Paese:

Italia

Anno

1977

Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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