l'Uomo di cera

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Voto:

L'astronauta Steven West (Alex Rebar), sopravvissuto ad una missione su Saturno, viene trasformato dalle radiazioni in un essere mostruoso con le carni che si sciolgono; l'unico modo di rigenerarsi, ovviamente, è mangiare carne umana. Scappato dall'ospedale per raggiungere la moglie, il Melting Man viene braccato dalle autorità.

LA RECE

B-movie che mescola elementi da classici sci-fi anni '50, raccontando di un astronauta che si scioglie dopo essere stato esposto a radiazioni cosmiche su Saturno. Il film soffre di budget ridottissimo e visione contrastante tra regista e produzione, risultando discontinuo ma con alcuni momenti riusciti. Il Melting Man era un mostro dal buon potenziale sprecato.

La storia del Melting Man è un melting pot fra il Primo uomo dello spazio (1959) e the Hideus sun demon (1959) sulla scia degli horror fantascientifici basati sul concetto della mutazione causate da radiazioni cosmiche come visto in l'Astronave atomica del dottor Quatermass (1955). Già il titolo, quello originale, si rifà a quegli anni. L'operazione, però, mancava di nerbo e soldi; per dare la misura dei limiti di budget, basti pensare che, non avendo abbastanza dollari per acquistare i filmati astronomici di Saturno, si dovette ripiegare su filmati del Sole e della Luna da piazzare nelle scene in cui l'astronave Scorpio V orbita intorno al pianeta con gli anelli. La cosa è evidente e crea non poca confusione. Non si capisce perché nessuno, dati questi limiti economici, abbia pensato di riadattare lo script scegliendo di parlare di radiazioni solari. Inoltre, non è ben chiaro cosa ci dovremmo fare su Saturno dal momento che il pianeta è gassoso e non ci si può atterrare; ovvio che, con queste premesse, la missione si rivelerà uno sfacelo! L'Uomo di cera è un B-movie dall'andamento discontinuo, il cui aspetto bizzarro deriva dal contrasto fra la visione del regista, che avrebbe voluto una pellicola leggera omaggio ai vecchi monster-movie, e la produzione che, invece, intendeva realizzare un horror canonico. Il film finisce per alternare momenti catatonici e insensati ad altri che dimostrano come il regista Sachs, volendo, sapesse lavorare bene, cosa però non confermata dai suoi successivi e dimenticabilissimi lavori. Non è affatto male, ad esempio, la scena della testa che scorre nel fiume fino a cadere nella cascatella. Non è male, ma è anche notevolmente trash, la corsa dell'infermiera corpulenta attraverso il lungo corridoio dell'ospedale e, ovviamente, non sono da gettare i primi piani del povero astronauta che fila e fonde. Si distingue un finale particolarmente amaro in cui il nostro eroe viene letteralmente buttato nella spazzatura mentre una voce annuncia che sta per partire una seconda missione su Saturno. Nel complesso, il Melting Man come mostro ha un suo potenziale ma il film che gli gira intorno non sa esaltarlo. Un degno remake potrebbe ripristinare il senso del giusto. L'appassionato ha di che divertirsi, il non appassionato ha di che annoiarsi.

TRIVIA

William Sachs (1942) dixit: “Stavo facendo la post-produzione del mio primo film a Roma. C'erano tre sale di montaggio in fila. Io ero in quella centrale. Antonioni era da una parte e Fellini dall'altra. Pensai che se avessi potuto toccare entrambe le pareti allo stesso tempo mi sarebbe stato iniettato del genio. Peccato che le mie braccia fossero troppo corte” (wikipedia.com).

⟡ Il famoso regista Jonathan Demme (il Silenzio degli innocenti, 1991) compare nei panni di Matt Winters, una delle vittime del Melting Man, mentre l'assistente alla regia, Don Walters, è il fotografo che inciampa nel cadavere del pescatore.

⟡ Per ottenere l'effetto dell'uomo di cera, Rick Baker modellò un casco a mo' di teschio in modo che si adattasse alla testa dell'attore Alex Rebar. Il casco fu dipinto color carne e coperto di una sostanza creata mischiando sciroppo e vernice. A ogni ripresa, la sostanza doveva essere spalmata addosso all'attore e, alla fine di ogni ripresa, Rebar era talmente inzuppato che doveva letteralmente scollarsi di dosso i vestiti.

⟡ La modella che viene obbligata a mostrare il seno è Cheryl "Rainbeaux" Smith. Alcune notizie sulla cantante e attrice morta prematuramente potete recuperarle nella recensione di Lemora - le metamorfosi di Satana (1973).

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di medio livello

Titolo originale

The Incredible Melting Man

Regista:

William Sachs

Durata, fotografia

84', colore

Paese:

USA

Anno

1977

Scritto da Exxagon nell'anno 2014 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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