Urban explorer

-

Voto:

Un gruppo di turisti minchioni ai quali non basta la Porta di Brandeburgo né la birra buona, si fa accompagnare dall'autoctono Kris (Max Riemelt) nel sottosuolo berlinese per visitare gli inesplorati luoghi del torbido passato tedesco. E, lì, incontrano Armin (Klaus Stiglmeier). All’ombra di Non prendete quel metrò (1972), Creep - il chirurgo (2004), the Descent - discesa nelle tenebre (2005) e altre cose relative all’orrore ipogeo, incarnazione del brutto nascosto sotto il tappeto, Fetscher esordisce con una storia dai confini poco originali, così come l’esito, ma discretamente svolta e con un villain loquace con una sua caratterizzazione psicologica. Buona la regia e l’uso delle luci che fanno ovviamente la differenza in un film sotterraneo; tuttavia, il gioco è quello del gatto e il topo, con lo sconforto di una scelta di personaggi che sembra scritta per un serial di ragazzini: la coppia lesbo e la coppia che si vuole tanto bene. Tutta gente poco assennata che paga (pegno) per andare a bazzicare illegalmente fra cemento e ratti. Sono proprio le premesse ad essere assurde; se non ci fosse dissennatezza non ci sarebbe orrore, d'altronde. Qualche picco splatter lo si tocca ma Urban explorer non vive di quello. Non un brutto horror ma si tratta di quel genere di film che, se non fosse per questa recensione, non mi ricorderei neanche di avere mai visto. Però, potrebbe piacere al mainstream.


commercial
Titolo originale

Id.

Regista:

Andy Fetscher

Durata, fotografia

94', colore

Paese:

Germania

Anno

2011

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0