White noise - Non ascoltate

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Voto:

La giovane moglie incinta di Jonathan Rivers (Michael Keaton) scompare. L'uomo rimane speranzoso finché Raymond Price (Ian McNeice), un esperto di fenomeni EVP, lo contatta per riferirgli che la moglie è morta; di lì a poco, la polizia troverà il cadavere. Distrutto, Jonathan ricontatta Raymond e inizia una sessione di sedute EVP che lo metteranno in contatto con l'aldilà. Forze oscure, però, interferiscono.

LA RECE

Elaborazione del lutto, fenomeni EVP ed entità demoniache. Il film risolve dei presupposti interessanti secondo le logiche di maggior impatto commerciale. peccato. Comunque, valida la performance di Keaton e buon film per la seconda serata.

Sembra quasi non casuale che il regista Sax abbia esordito sul grande schermo con un film che tratta di un uso diverso del mezzo televisivo, dal momento che il suo curriculum elenca solamente produzioni tivù, cimentandosi con un discreto thriller-horror con riflessi provenienti da Poltergeist - demoniache presenze (1982), Ghost (1990), la Zona morta (1983), qualcosa da il Sesto senso (1999) e molto di più da Dragonfly (2002). Nonostante la derivatività, White noise parte da presupposti abbastanza originali: i fenomeni EVP (Electronic Voice Phenomenon), quelle registrazioni in ambiente isolato che, al riascolto, paiono aver catturato voci provenienti dall'Aldilà. Sulle prime, il film riesce a catturare l'attenzione, anche grazie all'intensa recitazione di Keaton (uno che, come Nicholson, può tutto con le sopracciglia) e quella del pacioso Ian McNeice. Fintantoché la pellicola rimane un documento sul dramma delle persone che non riescono a elaborare un lutto, e quindi finché il plot rimane in bilico fra il paranormale e il dramma di coloro che sentono ciò che hanno bisogno di sentire, il tutto ha uno spessore. Poi, il film vira verso un assetto palesemente paranormale e White noise si trasforma in un intrattenimento di routine. Sarebbe stato più interessante mostrare come il corpo e la mente di Jonathan Rivers finissero con il logorarsi nell'incessante tentativo di contattare chi non c'è più, piuttosto che lanciare l'uomo in una "caccia al ladro" riducendo il fenomeno EVP a un metodo di comunicazione come un altro. Ad ogni modo, la pellicola riesce a non essere troppo didascalica, non risolvendo tutti gli enigmi che propone: chi sono gli oscuri esseri che si muovono nello stesso spazio dei defunti e che sembrano volere solo il male degli umani? Il film non giustifica neppure l'esistenza di un aldilà contattabile con gli elettrodomestici ma questo lo spettatore lo dà per scontato, benché sia la cosa meno ovvia. Il film ottenne un buon ritorno di pubblico, sufficiente per portare al seguito White noise 2: the light (2006).

TRIVIA

⟡ Nel trailer del film si fanno sentire registrazioni di supposte voci di defunti. Quella che dice "I love you" è attribuita a Stanley Searles, un politico morto nel 2002; la registrazione fu fatta dalla figlia di Searles, Karen Mossey, nota ricercatrice EVP. L'altra frase "I will see you no more", non vi vedrò più, è attribuita a Ruth Baxter, una donna morta nel 1987. Si dice che questa sia una registrazione fatta a Point Lookout, un faro marittimo maledetto sito in Maryland, dalla ricercatrice EVP Sarah Estep; il faro era usato come ospedale durante la guerra civile. Alcune interpretazioni della registrazione ritengono che la voce dica "I was seeing the war", stavo vedendo la guerra, o anche "I was seeing the water”, stavo vedendo l'acqua. Mentre la registrazione si dice sia autentica, la storia di Ruth Baxter, però, è inventata.

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di medio livello

Titolo originale

White Noise

Regista:

Geoffrey Sax

Durata, fotografia

101', colore

Paese:

USA, Canada

Anno

2005

Scritto da Exxagon nell'anno 2009 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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