the Wicker man

Voto:

Il sergente di polizia Neil Howie (Edward Woodward) raggiunge in volo l’isola scozzese di Summerisle dopo aver ricevuto una lettera anonima che denunciava la scomparsa della giovane Rowan Morrison. Le strane usanze pagane degli isolani diventano velocemente manifeste e la sensibilità cattolica di Howie viene urtata dal modo in cui i riti di quella gente fanno uso del sesso e della nudità. Il poliziotto si convince che gli isolani, capeggiati dal ricco Lord Summerisle (Christopher Lee), abbiano sacrificato la ragazza per placare gli spiriti della natura che quell'anno avevano dato un raccolto scarso.

LA RECE

Cult inizialmente sottovalutato ma oggi ampiamente rivalutato. Si distingue per l'approccio psicologico e filosofico piuttosto che per gli spaventi tradizionali anche se il finale rimane di buon impatto emotivo. Il film esplora temi religiosi con intelligente ambiguità. Elevated horror ante litteram.

Horror sui generis che, al tempo ,fu poco apprezzato dagli stessi che l'avevano prodotto ma che, negli anni, è assurto a cult-movie. The Wicker man sembra mescolare diverse correnti cinematografiche, in quanto fa innegabilmente parte degli horror britannici anni '70 ma con alcuni elementi che richiamano il ciclo occultistico emerso dopo Rosemary's baby (1968). La presenza di Christopher Lee e Ingrid Pitt fa da ponte con le produzioni Hammer. Il film, al di là dei meriti artistici, è passato alla storia per la triste sorte distributiva. La casa di produzione British Lion subì un cambio di gestione proprio nel momento in cui il film veniva completato: i nuovi dirigenti trovarono il tema del paganesimo decisamente sgradevole, sicché la pellicola venne ridotta a 84 minuti e distribuita in UK in double-bill con a Venezia... un dicembre rosso shocking (1973). Bizzarro il fatto che i distributori non si accorsero che, involontariamente, avevano creato uno dei double-bill di maggior qualità fra quelli del decennio Settanta. Il film giunse in USA solo nel ‘78 in una versione di 102 minuti che da noi non è mai arrivata doppiata. Con l'avvento del DVD sono apparse diverse versioni che si fregiano dell’encomiabile dicitura "versione integrale” ma nessuno è ancora riuscito a reperire il Director’s Cut che si dice dovesse durare 120 minuti. Nel tempo, il film ottenne un'approvazione sempre più ampia che convinse alla produzione alla realizzazione del remake il Prescelto (2006) con Nicholas Cage, film che, però, ha fallito nel recuperare il senso critico di questo lavoro del '73; il regista Hardy, scomparso per decenni, tornò nel 2008 con Cowboys for Christ che potrebbe essere considerato quasi un sequel del suo precedente lavoro. The Wicker man si sviluppa come un giallo-thriller con ben pochi elementi horror intesi nel senso più tradizionale: la sua forza risiede nel contrasto fra cristianesimo e credenza pagana, cosa che, in parte, lo ha posto all'indice. La storia, così come i dialoghi, rimangono intelligentemente equivoci rispetto alle due correnti religiose. La pervicace e cieca fede del sergente Howie viaggia parallelamente alla fermezza fideistica con la quale gli isolani credono che questo o quel rito possa ingraziarsi questa o quella divinità; nessuna delle due fedi ha una vera base soprannaturale se non quella che il fedele vuole riconoscergli. La scena finale, che evito di rivelare nonostante non sia il colpo di scena l'elemento importante del film, rappresenta uno scontro fra queste due fedi a suon di canti e litanie che, forti delle proprie convinzioni, si annichiliscono a vicenda annegando in un tramonto rosso fuoco. La narrazione mantiene le distanze sia da una fede rigida e sessuofobica, sia da un paganesimo sessualmente promiscuo e anarchico; il vitalismo pagano, richiamo alla controcultura sessantottina, esercita, però, un certo fascino: le seduzioni di un sesso facile e privo di ogni senso di colpa sono elemento di grande turbamento per il pio gendarme e offrono allo spettatore allettanti quadretti, su tutti il balletto in déshabillé della svedesona Ekland. Altrettanto seduttivo è l'uso della fotografia che esalta, con effetti di diffusione, le riunioni rituali di giovani donne nude che saltano sul fuoco per incentivare la fertilità; le luci e i colori delle vesti si stagliano per contrasto contro un territorio malinconico e algido. L'ambiente non è solamente un luogo in cui si muovono i protagonisti ma diventa esso stesso un personaggio insostituibile: l'impatto visivo generale è, a tratti, fiabesco, a tratti magico e sinistro. Non mancano situazioni decisamente bizzarre come, ad esempio, una donna che allatta in un cimitero tenendo nella mano sinistra un uovo. Il finale del film, che risolve in modo machiavellico l'indagine del sergente Howie, mantiene anche ai nostri giorni un forte impatto. Nervosa e rigida l’interpretazione dell'attore Woodword; Christopher Lee, che applaudì la sua stessa interpretazione in questo film come la migliore della sua carriera, costruisce con grande intensità un personaggio amichevole e, allo stesso tempo, folle. Interessante anche i momenti musicali con canzoni di diverso tono: licenziose, country, gaeliche. C'è anche una filastrocca che ricorda "Per fare un albero ci vuole un seme..." resa nota in Italia da Sbirulino (Sandra Mondaini), solo che, qui, ha toni più sessuali. Realizzato con un'attenzione artistica mirabile, il film pone questioni e riflessioni di non facile soluzione e si tratta di questioni non tipiche del cinema horror più comune. Non lento ma neppure moderno nel modo di rappresentare l'orrore, the Wicker man non è, ahimè, un film per tutti, soprattutto per coloro che da un horror cercano sangue, azione e spaventi; nondimeno, questo film è un ambizioso prodotto che merita la stima conquistata negli anni. Insomma, un elevated horror che potrebbe essere odiernamente proposto in double-bill con un suo accolito: Midsommar - il Villaggio dei dannati (2019).

TRIVIA

Robin St. Clair Rimington Hardy (1829-2016) dixit: “La grande virtù di the Wicker man è che è sempre stato un film fuori dal tempo. È stato realizzato come una sorta di antitesi ai film della Hammer, anche se mi piacevano i film Hammer, ma abbiamo deciso di fare qualcosa di molto diverso. […] Volevamo che the Wicker man riflettesse le bellezze della Scozia e l'attrazione delle genti del posto. È stato fatto deliberatamente in modo da cullare il pubblico in un falso senso di sicurezza, in modo che, quando avremmo finalmente rivelato il vero significato del gioco, sarebbe stato uno shock maggiore” (fluxmagazine.com).

⟡ Fu usata una controfigura per le scene di nudo di Willow mentre danza nella stanza. Le scene furono realizzate dopo che Britt Ekland aveva concluso il suo lavoro sul set; venne ingaggiata una controfigura perché la Ekland aveva accettato di fare delle scene a seno nudo ma non di nudo integrale, soprattutto scene che mostrassero il fondoschiena poiché la donna, come rivelato da Hardy, non amava affatto il proprio sedere. La Ekland si arrabbiò molto quando venne a sapere di quelle riprese.

⟡ I negativi del film furono depositati nei magazzini degli studios Shepperton. Quando essi passarono di proprietà, il nuovo boss diede l'ordine di fare piazza pulita di tutto il vecchiume. Il gestore del magazzino, per errore, mise i negativi di the Wicker man insieme a quelli da gettare e, così, la pellicola originale andò perduta. Fu grazie a Roger Corman che si deve il recupero del film poi divenuto il Director's Cut, dato che il produttore-regista ne possedeva una coppia. Tuttavia, fu trovata un'ulteriore scena non presente neppure nel director's cut in cui compare Howie nella stazione di polizia; si tratterebbe di una scena inserita prima dei titoli di testa. Inoltre, il Director’s Cut manca di una scena nella quale Lord Summerisle parla delle mele.

⟡ Christopher Lee accettò di apparire in questo film rinunciando al compenso.

⟡ A quanto riferito dallo stesso regista, le ultime parole pronunciate nel film dal sergente Howie sono una citazione delle ultime parole di Walter Raleigh, navigatore, esploratore e scrittore inglese.

⟡ Il regista Hardy appare nel film, all'inizio, nei panni del predicatore in chiesa.

⟡ A quanto ha riferito Britt Ekland, alcuni animali fra quelli inseriti nell'uomo di vimini perirono davvero.

⟡ Benché il film si svolga in Scozia e si dia per supposto che i personaggi siano scozzesi, tutti e cinque gli interpreti principali non sono scozzesi: Christopher Lee ed Edward Woodward provengono dall’Inghilterra, Diane Cilento è australiana, Ingrid Pitt è dell'Est Europa e Britt Ekland è svedese.

⟡ Britt Ekland definì il luogo in cui fu girato il film come il più deprimente della Terra. I produttori furono obbligati a chiedere scusa agli abitanti del luogo per questa affermazione.

⟡ Il film ha dato il nome a un festival, il The Wickerman Festival, nato nel 2004, che si tiene ogni anno nell'area dov'è stato girato il film. Alla fine del festival viene bruciato un gigantesco uomo di vimini come sacrificio per "le divinità del festival".

⟡ I resti dell'uomo di vimini rimasero in loco per decadi e divennero meta di pellegrinaggio per cinefili. Nel 2006, i resti, che in pratica erano parte delle gambe, furono tagliati e rubati.

⟡ Benché la giovane Rowan venga interpretata da Geraldine Cowper, la foto che il poliziotto fa circolare è quella di Jackie, sorella gemella di Geraldine. Anche durante la scena d'inseguimento nelle caverne, Jackie appare in due o tre riprese al posto di Geraldine.

⟡ Il sinistro occhio disegnato sulla barca di un abitante dell'isola non fu creato appositamente per il film; quella barca apparteneva davvero a un autoctono e, quando fu notata dai produttori, si decise che sarebbe stata molto bene nel film. Quella barca la si sarebbe potuta vedere fino al 2004 se si fosse visitata l'isola; venne poi distrutta da una mareggiata.

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di ottimo livello

Titolo originale

Id.

Regista:

Robin Hardy

Durata, fotografia

100', colore

Paese:

UK

Anno

1973

Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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