Wilderness

-

Voto:

Callum (Toby Kebbell) finisce in un carcere minorile. Da lì, dopo il suicidio di un ragazzo vittima di bullismo, il gruppo dei ragazzi difficili viene spedito in compagnia della guardia Jed (Sean Pertwee) su un'isola sulla quale si dovrà imparare a convivere in un ambiente complesso. Là, il gruppo incontra alcune giovani detenute che sembrano aver subito la stessa sorte.

LA RECE

Premesse un po' deboli ma lo sviluppo survival horror si fa interessante, ribaltando la tematica centrale de "Il Signore delle Mosche": qui, giovani delinquenti vengono mandati su un'isola scoprono valori umani mentre vengono braccati da un misterioso cacciatore con cani feroci. Indie britannico sull'uomo corrotto dalla società ma redimibile nella natura selvaggia.

Pellicola indie in terra d'Albione per la regia di quella Bassett che già nel 2002 aveva attirato l’attenzione con Deathwatch, finendo per guadagnarsi la regia dei mainstream Silent Hill: Revelation (2012) e Solomon Kane (2009). Con Wilderness siamo nel terreno del selvaggio, attributo del territorio in cui i protagonisti si muovono ma anche aggettivo che descrive il loro animo. Il soggetto della pellicola, nella sua parte iniziale, spinge un po' al riso: per punire alcuni giovani impenitenti detenuti all'istituto minorile, li si manda a campeggiare su di un'isola sotto la supervisione di un unico vigilante che avrà il suo corrispettivo nella bella ex soldatessa (Alex Reid) che deve gestire, nello stesso luogo, i bollenti spiriti di alcune delinquenti minorenni. Il concetto che muove il film è uguale e contrario a "Il Signore delle Mosche" di Golding: gente problematica nella società civile, abitata da istituzioni che falliscono nell'intento rieducativo (si veda Scum, 1979), scoprono regole e valori in un ambiente naturale e distante dalla civiltà; come dire che l'uomo è buono per natura e corrotto dall'ambiente sociale. Tutti tranne uno. Come dire che uno stronzo c'è sempre e stronzo rimane, veicolo del velenoso homo homini lupus; oltre all'infiltrante sentore che Steve sia, in effetti, omo senz'acca. L’identità di chi s’impegna a braccare i giovinastri utilizzando bellissimi e famelici pastori tedeschi, alla fine conta poco; meglio godersi la wilderness dell'ambiente e dei giovani disadattati, qui, un poco più adattati, tanto più che la Bassett orchestra il gioco non originale in modo se non altro dinamico. Il sangue e qualche spavento sono dosati al punto giusto e Dario Poloni, alla sceneggiatura, si esercita qui a scrivere del buio nell'animo umano per quel fenomeno di film che sarà Black death - un viaggio all’inferno (2010). Preparatorio.

TRIVIA

M. J. Bassett (1968) dixit: “Il film che più mi ossessionava era Alien, ma ero troppo giovane per vederlo all'uscita. […] Naturalmente, quando finalmente l'ho visto in VHS, è stato all'altezza delle mie aspettative e le ha superate, poi, quando l'ho visto sul grande schermo, mi sono reso conto di quanto fosse un'opera straordinaria; ah sì, e di che orribile formato di merda fosse il VHS. Ma in realtà, nonostante la schifosa qualità dell'immagine, la ragione per cui amo i film è l'avvento dell'home video. Dato che non c'era un grande amore per i film in casa mia, l'accesso improvviso a enormi librerie di film mi ha permesso di vederli da adolescente. Ero ossessiva e passavo molte più ore a guardare film a casa o a casa di amici di quante ne abbia mai passate a scuola. Non una grande raccomandazione ma una triste verità!” (horrorchannel.co.uk).

⟡ Nessun dato, per ora.

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di medio livello

Titolo originale

Id.

Regista:

Michael J. Bassett

Durata, fotografia

93', colore

Paese:

UK

Anno

2006

Scritto da Exxagon nell'anno 2012 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial