Willard il Paranoico
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Voto:
Willard Stiles (Crispin Glover) vive con sua madre in una vecchia casa e lavora come contabile al soldo del cinico Mr. Martin (R. Lee Ermey). Nonostante le intenzioni iniziali di liberarsi dei topi che sembrano aver invaso la sua cantina, Willard instaurerà un rapporto d’amicizia con i roditori che paiono compensare il suo incolmabile senso di solitudine. Sarà proprio grazie ai topi che Willard potrà prendersi le sue rivincite ma il rapporto con i ratti non si rivelerà così semplice.
LA RECE
Remake di un film del '71 che si avvicina stilisticamente al cinema di Tim Burton, privilegiando l'aspetto psicologico-drammatico rispetto al puro terrore, ed esplorando isolamento e vendetta attraverso la metafora dei due topi principali, Socrate (ragione) e Ben (istinti oscuri). Favola oscura di discreto fascino.
Tratto dal romanzo “Ratman's Notebooks” di Stephen Gilbert, nonché remake di Willard dei dopi (1971) di Daniel Mann, Willard è un film più drammatico che horror che narra, soprattutto, di solitudine e ben poco di paranoia come, invece, suggerisce la svalvolata distribuzione italiana. Con un piglio dark che ricorda in qualche modo Tim Burton, viene rappresentata la vita di Willard Stiles che, senza donna, senza amici e senza futuro, vive con una madre vecchia e malata con la quale ha un rapporto che ricorda quello di Norman Bates e Mamma (Psyco, 1960) ma con un taglio che muove a maggior tenerezza. I topi, inizialmente da eliminare, divengono i suoi amici e confidenti, come lui incompresi, scacciati, nascosti nel buio. La presenza di due topi a capo dell'enorme nidiata, Ben il gigante e Socrate il bianco, è illuminante. I due roditori rappresentano i due lati della mente di Willard: Socrate è la coscienza, il raziocinio, la saggezza, la parte buona; il grosso Ben, invece, è la visceralità, la rabbia e la vendetta. Con la morte di Socrate, il cui nome non è scelto a caso, gli istinti più oscuri hanno il sopravvento e l'accoppiata Willard/Ben si dimostrerà quantomai negativa. Assolutamente funzionale la prestazione di Crispin Glover che recita con grande enfasi nel ruolo di Willard, passando da vitrei sguardi ammutoliti a esplosioni di rabbia memorabili; funereo e impacciato come Edward mani di forbice (1990) ma molto più letale. Buona anche la prestazione di Laura Harring (Mulholland Dr., 2001) nei panni della collega di lavoro Cathryn; sopra le righe e urlata, come al solito, la prestazione di R. Lee Ermey (1944-2018) stranoto sergente di Full metal jacket (1987). La visione continua dei topi e la loro umanizzazione da parte di Willard li rende più simpatici che repulsivi, il che limita l’effetto orrorifico della pellicola peraltro danneggiata dall'uso di una computer grafica non eccelsa per moltiplicare i roditori; sarebbe stato il caso di dare spazio alla personalità del protagonista piuttosto che cedere alla smania di mostrare topi su topi in maniera così compiaciuta. Le scene d'impianto comedy, su tutte quella del gatto e i topi ripresa dal film del ‘71, sono ben inserite e non tolgono mordente alla struttura base che rimane, comunque, quella di una favola oscura e triste con un buon finale. Non un capolavoro, ma una pellicola inusuale e di un certo fascino.
TRIVIA
⟡ Tutte le foto del padre di Willard, Martin Stiles, sono dell'attore Bruce Davison che recitò nei panni di Willard nel film originale del 1971.
⟡ Nel film si sente la canzone "Ben" di Michael Jackson, la canzone fu scritta per il film Ben (1972) che è il sequel dell'originale Willard del '71.
⟡ L'enorme Ben è un Ratto Gigante del Gambia (cricetomys gambianus), parente del ratto norvegese (rattus norvegicus) che è la specie usata nel film. Il Ratto del Gambia, benché abbastanza docile, può diventare lungo fino a 43 cm, più una coda anch'essa lunga 40 cm, e il peso può raggiungere i 3 kg.
⟡ Il film era stato progettato per un rating-R. Tuttavia, in seguito al successo di altri film dal rating PG-13 come the Ring (2002), i produttori della New Line chiesero al regista di tagliuzzare qualcosa. Questo fu fatto più che altro diminuendo la presenza su schermo di R. Lee Ermey.
Fast rating
Titolo originale
Willard
Regista:
Glen Morgan
Durata, fotografia
100', colore
Paese:
USA
2003
Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
