the Ring
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Voto:
La giornalista Rachel Keller (Naomi Watts) indaga sulle strane circostanze che hanno portato alla morte della nipote Katie, la quale aveva guardato uno strano video e, dopo sette giorni, era stata trovata morta e con un'espressione terrorizzata. Trovato il video e guardatolo, Rachel riceve una telefonata che l'avvisa che morirà sette giorni dopo ma il peggio è che anche suo figlio Aidan (David Dorfman) ha visto il video.
LA RECE
Remake occidentale di un lavoro j-horror che è stato capace di diventare non solo più cult dell'originale ma anche di scatenare un hype nei confronti del cinema orientale. Meno esoterico e inquietante del lavoro di Nakata ma anche più intrigante circa il fattore investigativo.
Remeccone di enorme successo del fu Ringu (1998) giapponese che ebbe un forte riscontro solo in oriente e fra gli appassionati di horror import. Il lavoro di Verbinski, invece, spalancò le porte occidentali alla moda, poi divenuta sfiancante, del rifacimento di pellicole del lontano est, soprattutto giapponesi e sud coreane. A differenza di altri remake gratuiti o malriusciti, qui si è stati in grado di mettere a lucido il grezzo lavoro di Nakata tratto dal romanzo di Kôji Suzuki che si giovava di buoni shock ma era registicamente eccepibile e con un plot poco preoccupato a dipanare il bandolo della matassa. The Ring è visivamente gradevole anche grazie alla plumbea fotografia di Bojan Bazelli che immerge sott'acqua tutta la storia tramite un tono bluastro, garantendo, comunque, la presenza delle sequenze più iconiche: la bambina che esce dal pozzo, la bambina che esce dalla tv e qualche scena originale ben riuscita, come la mosca nel filmato che viene tolta da esso attraverso lo schermo, oppure, ancora, il cavallo che si suicida. Lo sceneggiatore Ehren Kruger, da tradizione giallo-investigativa occidentale, riposiziona tutti i tasselli del puzzle e dà forma a una protagonista per nulla intimorita da ciò che, invece, deve temere il pubblico pagante. Il grande scisma fra la versione originale e il remake riguarda soprattutto la natura del video maledetto che in questo rifacimento, pur mantenendo qualche elemento surreale, rivela la sua natura molto concreta, dato che ogni immagine è indizio di un crimine da scoprire; il filmato maledetto dell’originale di Nakata, invece, rifletteva il fascino orientale per l’irrazionalità e, anche per questo, risultava ben più inquietante. Naomi Watts, appena uscita dal cinema weird di Lynch (Mulholland drive, 2001), è una buona scelta per un film che ruota intorno alle arcane simbologie di un filmato che ciclicamente - da cui "ring", anello, non lo squillo del telefono! - passa di mano in mano. Ciò che sembra davvero funzionare è la volontà di far prevalere l'indagine, quindi il thrilling, sul mero effetto orrorifico. Il corretto riferimento per il vero appassionato di horror dovrebbe essere Ringu del ’98 ma, indubbiamente, the Ring, molto più visto, ha avuto un certo impatto sulla cultura popolare e va inteso come un cult-movie moderno. Unico mistero che rimane da svelare è se Samara sia lo spirito inquieto di una bimba morta violentemente o uno spirito maligno che non può essere placato; a dipanare l'arcano ci pensa il seguito the Ring 2 (2005), sequel necessario per un film che al botteghino ha decuplicato i dollari investiti. E c’è anche un the Ring 3 (2017).
TRIVIA
Gore Verbinski (1964) dixit: “Mi piacciono i film dell'orrore e, in effetti, mi piacciono ancora di più adesso, dopo averne fatto uno. Penso che siano molto più liberatori perché non è necessario applicare una logica molto rigorosa. Si può sperimentare molto di più con il suono e l'immagine” (IMDb.com).
⟡ Ancora nel settembre 2010, the Ring era il remake horror di maggior successo nella storia del cinema con un incasso di oltre 249 milioni di dollari a fronte di 48 milioni spesi dalla produzione. Il film vendette 2 milioni di DVD solo in USA nelle prime 24 ore dalla sua uscita nei negozi.
⟡ Nel film appaiono, in diversi contesti, immagini di cerchi, ad esempio: il disegno sulla felpa del dottore, lo scarico della doccia, il numero di appartamento di Rachel.
⟡ L'acero rosso giapponese del video era artificiale. Costruito in plastica e metallo, aveva le foglie di seta. Gli effettisti lo chiamarono "Lucille" pensando ad un’attrice dai capelli rossi: Lucille Ball (1911–1989). I frutti dell'acero rosso giapponese sono chiamati "samara".
⟡ Il production designer Tom Duffield si è rifatto ai lavori artistici di Andrew Wyeth.
⟡ Sia nel film americano che in quello giapponese, il nome della ragazzina è connesso a una storia sulla morte. Il nome Samara si riferisce a una storia riferita da W. Somerset Maugham (Appuntamento a Samarcanda) relativa a un uomo che incontra la Morte al mercato e scappa nella città di Samarcanda, anche detta Samarra. La storia è nota in Italia soprattutto grazie alla canzone di Roberto Vecchioni "Samarcanda".
⟡ Nel video maledetto, circa al 25esimo secondo, si sente un ragazzino canticchiare sottilmente il tema musicale di Suspense (1961).
⟡ Il videotape che reca la scritta "copy" è il VHS del film giapponese.
⟡ Cercando Anna Morgan, Rachel finisce sul sito di Moesko Island moeskoislandlighthouse.com che attualmente - 05-2025 - ospita un'azienda di printing on demand. Il faro di Moesko Island è un nome finto per un faro vero che si trova a Newport (Oregon), è il Yaquina Head Lighthouse, costruito nel 1873, attualmente in funzione. Il nome "Moesko" deriva da "Mosca" ma in spagnolo, guarda caso l'insetto che si vede nell'inquadratura del faro.
⟡ Fra i documenti medici di Samara si trova un foglio con scritto il nome Anna e alcuni ideogrammi orientali. La scritta è una combinazione di cinese e giapponese che tradotto suonerebbe circa come "agenti purganti".
⟡ Nel filmato maledetto, Samara, interpretata da Daveigh Chase, cammina verso lo schermo mentre in realtà l'attrice camminava al contrario verso il pozzo.
⟡ All'inizio del film, quando Katie Embry viene spaventata a morte, rallentando la velocità del film fotogramma per fotogramma, si possono vedere tutte le immagini che compaiono nel video maledetto. L'effetto si ripete alla fine del film.
⟡ Per promuovere il film furono piazzate copie VHS del "killer tape" in vari posti come eventi e concerti. I VHS riportavano un'etichetta che portava a un sito (www.anopenletter.com) che, si faceva intendere fosse stato ideato da un pedofilo condannato a morire dopo aver visto il filmato maledetto e che voleva evitare la stessa fine alla gente; il ruolo del pedofilo è quello che avrebbe dovuto avere Chris Cooper in un sub-plot del film poi cancellato dalla versione cinematografica. Il sito conteneva altre note misteriose, tipo lo scritto di un amico di Katie che ne denunciava la scomparsa e l'articolo di un supposto scienziato che trattava di paranormale e trasmissioni televisive. Quando il film fu distribuito nelle sale, il sito fu cancellato e la Dreamworks negò di aver mai avuto a che fare con l'idea. Il sito, attualmente (5-2025), è in vendita a circa 10.000 $ su hugedomains.com.
Titolo originale
Id.
Regista:
Gore Verbinski
Durata, fotografia
115', colore
Paese:
USA
2002
Scritto da Exxagon nell'anno 2006 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
