The Woman in Black

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Voto:

Inghilterra, secondo decennio del XX secolo. L'avvocato Arthur Kipps (Daniel Radcliffe), vedovo inconsolabile della giovane moglie Stella, viene mandato al remoto villaggio di Crythin Grifford per gestire il lascito della famiglia Drablow e vendere la sinistra Eeel Marsh House. Giunto sul posto, Kipps incontra l'opposizione dei paesani, i quali credono che la presenza dell'uomo porterà nuove apparizioni della Donna in Nero, un fantasma che spinge i bambini al suicidio.

LA RECE

Ritorno della Hammer al gotico con finalità, però prettamente commerciali, ovvero offrire al pubblico un marchingegno filmico di paura. Ci riesce? Di jump scares, il film ne offre a manate e, quindi, se tate cercando un film del terrore, questo è quello giusto. La narrativa, d'altra parte, viene sacrificata all'intrattenimento.

Spooky fest tratto da una novella gotica scritta da Susan Hill nel 1983 e già portata sullo schermo nel 1989 da Herbert Wise con un film per la tivù dal medesimo titolo. Quindi, trattasi a tutti gli effetti di remake. Piace sapere che a produrlo ci si mette la rediviva Hammer Film britannica, chiusa nei primi anni'80 e riavviata dal produttore tivù olandese Jan De Mol nel 2007; non si tratta, tuttavia, della stessa Hammer di una volta, le cui produzioni erano davvero personali e realizzate da attori e registi quasi regolarmente al soldo della casa inglese. Qui, la Hammer ci mette più che altro il nome nei titoli di testa, con lo stile della Marvel per i comic-movie, e lascia il vero compito produttivo ad altre sei case di produzione, alcune inglesi, altre americane ed altre ancora canadesi. L'operazione, comunque, è prestigiosa, ben finanziata, d'umore british quanto basta da non risultare dissonante rispetto al nome Hammer, con tanto di presenza di quel Daniel Radcliffe appena esodato dalla saga di Harry Potter. Potrebbe anche essere un buon biglietto da visita per la casa inglese che, dalla sua rinascita, arranca un po', cercando di riconquistare le posizioni perdute in quasi tre decenni d'inattività. Quindi, si recupera una storia gotica che non solo era stata già trasposta in film ma che aveva goduto anche di una peculiare riduzione teatrale che vedeva sul palco due soli attori con un diverso e superiore approfondimento circa i motivi omicidari del fantasma ma pure un finale più conciliante rispetto a quanto proposto dal film. L'inizio della pellicola richiama molto i classici d'atmosfera vittoriana, con il giovane professionista che, come l'Harker di Dracula, viene mandato nel maniero maledetto a concludere un'operazione legale. Tuttavia, dopo un inizio promettente, il film affidato al regista di Eden lake (2008) mostra la sua vera anima da spooky fest, cioè da fiera dello spavento. The Woman in black si scatena in un accumulo di situazioni spaventose che, nel finale, si susseguono l'una dietro l'altra a discapito della costruzione narrativa, lasciando campo libero al fantasma e alle monocordi espressioni di un Radcliffe al quale vengono affidate poche linee di dialogo. Belle le ambientazioni, l'atmosfera e la fotografia, eppure l'abbandono di cotali fattori alla giostra un po' adolescenziale della paura un tanto al chilo risulta un demerito per un film che avrebbe potuto sia far paura, sia fare altro. Inoltre, le tecniche scelte per far trasalire il pubblico sono abbastanza banali (aumenti repentini di volume) o talmente programmatiche e gratuite nella loro finalità (volti urlanti che appaiono di colpo) da ottenere l'effetto spavento con un amaro retrogusto. La nuova Hammer, quindi, tenta la strada della ghost-story in ambiente vittoriano, modello che, incredibile a dirsi, mai era stato tentato dalla casa inglese e che, peraltro, non era un genere tipico delle vecchie pellicole horror. Le ghost-story di questo tipo, infatti, al di là de la Casa sulla scogliera (1944) e di pochi altri esempi (nei quali, comunque, il fantasma aveva una spiegazione materiale), è un fenomeno filmico che inizia negli anni '60 (gli Invasati, 1963) e ha ottenuto un successo ancora più tardivo. Forse per questo, la Hammer non si mostra del tutto capace di costruire qualcosa che non sia un semplice giocattolo visivo per un’audience mainstream alla quale, spesso, basta un bello spavento per pensare di aver visto un bel film d'orrore. Nessuno, però, nega che the Woman in black, visto nelle corrette condizioni, riesca davvero a spaventare non poco e ciò ne fa un perfetto candidato per la prima serata in solitudine o in buona compagnia di qualcuno che da un film di paura non si aspetta molto altro se non la paura. Seguito da the Woman in Black 2 - L'angelo della morte (2014).

TRIVIA

⟡ Le riprese della villa sono state fatte alla Cotterstock Hall (Oundle, Northamptonshire), gli esterni del posto a Osea Island (Essex) e la stazione dei treni è la Bluebell Railway (East Sussex).

⟡ Il titolo del romanzo da cui è tratto il film recupera quello di un classico della narrativa gotica ottocentesca "The Woman in White" (1859), scritto da Wilkie Collins, in cui si racconta di una donna viva che vaga per cimiteri e proprietà.

⟡ Il protagonista Kipps ha lo stesso nome del protagonista della novella "Kipps: The Story of a Simple Soul" (1905) scritta da H.G.Wells, racconto di un giovane della working class che tenta la scalata sociale.

⟡ Adrian Eawlins, che nella serie Harry Potter veste i panni del padre del maghetto interpretato da Daniel Radcliffe, interpretò l'avvocato Kipps nel the Woman in black del 1989.

⟡ Il bambino che interpreta Joseph Kipps, figlio del protagonista, è, in effetti, il nipote dell'attore. Radcliffe ebbe l'idea di proporre suo nipote nella parte perché sarebbe stato più facile mostrare che fra i due esisteva una relazione affettiva.

⟡ Gli inquietanti carillon e giocattoli meccanici che si vedono nella casa del fantasma non sono stati costruiti per il film ma sono autentici giocattoli d'epoca che la produzione noleggiò da un collezionista.

⟡ La macchina guidata da Ciaràn Hinds è una Rolls Royce Silver Ghost.

⟡ Rosie Coker, vera fidanzata di Daniel Radcliffe, ha lavorato nel film come assistente alla produzione e appare in una scena nei panni della Donna in nero.

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di buon livello

Titolo originale

Id.

Regista:

James Watkins

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

UK, Svezia, Canada

Anno

2012

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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