A volte ritornano
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Voto:
Dopo anni, Jim Norman (Tim Matheson) torna nella città natale per assumere il ruolo di professore; viene assegnato a una classe di scalmanati che, però, sono pecorelle in confronto ai fantasmi di tre bulli che, anni prima, avevano accoltellato il fratello di Jim e poi erano morti investiti da un treno. I tre sono tornati dalla morte per chiudere i conti con Jim e iniziano a uccidere i ragazzi della scuola.
LA RECE
Il tema caro a King, ovvero il trauma della crescita, c'è tutto. meno valida la confezione. Primo film perdibile di una trilogia perdibilissima.
Film per la tv occasionalmente proiettato in alcune sale cinematografiche. Tratto dalla prima antologia di racconti di Stephen King, il soggetto non è troppo differente, in essenza, da molti altri lavori dello scrittore. Siamo sempre lì, come in It (1990), Stand by me (1986), Grano rosso sangue (1984) e altri ancora, A volte ritornano presenta una nuova metafora kinghiana sulle difficoltà di diventare grandi, di lasciarsi alle spalle i traumi dell'età infantile e gli eventuali fantasmi dei problemi non risolti che tornano a minare la serenità in età adulta. Il buon Jim Norman potrebbe essere tranquillamente l'ottavo ragazzino che deve affrontare la minaccia del clown Pennywise; la sua vita è stata funestata dall'esperienza passata e, ora, si trova ai ferri corti con le proprie paure. Nel film di McLoughlin non c'è un clown ma un gruppo di bulli che incarna violenza e paura. Jim non è un adulto sereno, ha perso la pazienza con uno studente e ha ribaltato un banco; è un adulto turbato dal passato con un presente problematico e una scarsa realizzazione professionale. Come ovvio, quando le cose iniziano ad andare per il meglio, i problemi, quelli irrisolti, a volte ritornano, perché diventare davvero adulti, per come la vede King, vuol dire aver appianato e risolto i traumi infantili. Lo scrittore, nel racconto originale, portava il suo protagonista a tentare strade sataniche al fine di liberarsi dall'incubo dei tre morti-viventi; il film per la tv, onde non turbare troppo i sogni dei pianificatori del palinsesto, opta per una soluzione angelicata, più l'immancabile punizione per i cattivi. Il problema del film, tutta-via, non è il buonismo con cui si conclude la faccenda, piuttosto la mediocrità della confezione e degli effetti speciali. In ogni caso, la storia di solitudine e senso di colpa del protagonista, un bravo Matheson, funziona, e gli antagonisti sono antipatici come si conviene e anche un po' di più. Nel complesso, discreto, anche se difficilmente si tratta di un film che si fa ricordare. Seguito dai perdibili A volte ritornano… ancora (1995) e Stazione Erebus (1999). Il primo, più remake che sequel, permette di vedere una Hilary Swank agli esordi, ed un Alexis Arquette, futuro transessuale, che recita costantemente sopra le righe in un modo che in più punti supera il fastidioso: un overacting che chi ama il pacchiano potrebbe anche apprezzare. Stazione Erebus, invece, sembra una rielaborazione de la Cosa da un altro mondo (1951) che poi significa anche rielaborazione de la Cosa (1982) di Carpenter a partire dalla location antartica; rimane la dimensione del dramma familiare ma in salsa metafisica con due fratelli figli del Diavolo che combattono attraverso i secoli. Sequel perdibilissimi.
TRIVIA
Thomas "Tom" Maurice Mcloughlin (1950) dixit: “La mia band The Sloth si è impadronita di gran parte della mia vita in questi ultimi cinque anni. […] Essere di nuovo sul palco è qualcosa che pensavo non avrei mai più fatto dopo il 1969. Ma siamo tornati e ci stiamo dando dentro più che mai ed è un'esperienza fantastica. Insegno anche part-time alla Chapman University/Dodge College di Orange County, California. Tengo sia corsi di regia sia di produzione cinematografica e gli studenti fanno cortometraggi ogni settimana. Amo ispirare ed essere ispirato mentre condivido il nostro amore per il cinema. E sto ancora scrivendo. Principalmente horror... ovviamente” (bloody-flicks.co.uk).
⟡ Jim Norman dice: “27 anni fa hanno ucciso Wayne”. Pennywise, il demoniaco pagliaccio di It (1990) torna a funestare i protagonisti ogni 27 anni.
⟡ L’automobile usata dai cattivi è una Chevrolet One-Fifty del 1955.
Titolo originale
Sometimes They Come Back
Regista:
Tom McLoughlin
Durata, fotografia
97', colore
Paese:
USA
1991
Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
