Alien - la Clonazione

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Voto:

200 anni dopo i fatti narrati nel precedente film, Ripley viene clonata dalla United Systems Military ché vuole rigenerare lo xenomorfo per utilizzarlo come arma biologica. Il capo degli scienziati, il dottor Gediman (Bred Dourif), otterrà Ripley 8 (Sigourney Weaver), un clone che possiede parte del DNA alieno. Ripley 8, decisa alla fuga, si aggrega a una banda di mercenari che traffica in cavie umane, fra essi il grosso e violento Johner (Ron Perlman), l'invalido Vriess (Dominique Pinon) e la ribelle Annalee Call (Winona Ryder).

LA RECE

Poca la paura e la tensione ma la cifra stilistica del regista belga si fa notare e non risulta indigesta.

Distribuito in Italia come Clonazione e non Resurrezione forse per non sturbare qualche catechista, il quarto film del franchise alieno va ad aggiungere, più che idee nuove, un nuovo stile cambiando di nuovo rotta rispetto alle atmosfere create da Fincher per il precedente Alien3 (1992). Questa volta, l’autorialità in campo è quella del belga Jean-Pierre Jeunet che ci ha regalato affreschi grotteschi quali Delicatessen (1990) e la Città perduta (1995). Jeunet sa come rendere visivamente accattivante il film, e non solo nella pregevole sequenza subacquea: le scene d'azione risultano abbastanza avvincenti e la regia creativa compensa le debolezze del plot. Gli alieni, tuttavia, non riescono più a essere spaventosi come un tempo e un elevato blood-level non pare rimediare a tale mancanza, forse ormai inevitabile. Fra interpreti convincenti, i regular Perlman e Pinon, e una meno convincente Winona Ryder, il personaggio più interessante resta quello interpretato dalla Weaver qui reinventato. In Alien - la clonazione, Ripley assume una dimensione sinistra con la quale è difficile entrare in empatia. Più dura che mai, la protagonista sembra ora non avere nessuna morale e i suoi dialoghi si limitano a battute secche. Solo nella scioccante sequenza in cui Ripley 8 incontra i propri aborti genetici pare trasparire pietà e umanità; la deriva alla quale può condurre l'ingegneria genetica, d'altra parte, è l'argomento centrale del film. Mentre il genere umano sembra essere troppo impegnato a giocare al dottore pazzo, gli unici che paiono avere a cuore le sorti degli uomini sono le macchine. Ripley, un tempo incarnazione del genere umano tutto, è ora un mix genetico che la pone su un piano di potenziale neutralità. Se Ripley si disumanizza è però lo xenomorfo ad assumere sembianze umane, e anche il finale ben poco liberatorio lascia alcuni dubbi sul chi sia, ormai, l'alieno e l'umano, il cattivo e il buono. Quasi venti anni dopo la comparsa del primo Alien (1979), fra riferimenti freudiani ed elementi grotteschi dal sapore più europeo che americano, il quarto film della serie non fa paura ma è un bel esercizio di fantasia che Jeunet ha dimostrato di saper gestire.

TRIVIA

⟡ Nigel Phelps, per progettare l'astronave Betty, si ispirò a un martello pneumatico. In origine, l'Auriga avrebbe dovuto avere una struttura verticale ma Phelps abbandonò l'idea quando si accorse che sarebbe stato difficile riprendere con la cinepresa una tale struttura. 

⟡ Sigourney Weaver riuscì davvero a fare canestro di spalle dopo due settimane di allenamento con un personal trainer. In questo periodo di allenamento la sua percentuale di canestri era di 1 su 6 tiri. Quando arrivò il momento di girare la scena, il regista propose che la palla fosse fatta cadere dall'alto piuttosto che aspettare che l'attrice riuscisse a fare canestro. La Weaver insistette e le fu concesso di tirare. Fece centro al primo tiro, nonostante fosse 2 metri oltre la linea dei tre punti. L'attore Ron Perlman rimase basito e si girò verso la telecamera esclamando "Oh my God!". Il regista Jeunet pensò che il pubblico avrebbe creduto che ci fosse stato un trucco, dal momento che, nella ripresa, la palla esce dall'inquadratura. Dopo le insistenze della Weaver, il regista tenne la ripresa com'era. Sigourney Wea-ver descrisse il tiro miracoloso come uno dei momenti più belli della sua vita… ovviamente dopo il suo matrimonio e la nascita della figlia. 

⟡ Il clone di Ripley da bambina fu realizzato basandosi su delle vecchie fotografie che la stessa Weaver aveva dato agli effettisti. 

⟡ La Weaver fu pagata 11 milioni di dollari, in pratica più di quanto fosse costata la produzione del primo Alien

⟡ Benché sembri che i protagonisti del film passino la maggior parte del tempo a girare su e giù per gli innumerevoli corridoi dell'astronave, in realtà di corridoi ne furono costruiti solo due. 

⟡ Nelle scene subacquee fu aggiunto del latte all'acqua, in quanto l'eccessiva trasparenza di quest'ultima rendeva la scena poco convincente. 

⟡ I genitali del Newborn furono cancellati digitalmente. 

⟡ Gli attori, prima di girare le scene subacquee, furono sottoposti a un addestramento composto da 15 lezioni in piscine nei dintorni di Los Angeles. Una volta giunti sul set dovettero farsi 2 settimane aggiuntive di esercitazioni prima che la scena fosse girata. Sigourney Weaver non fece nessun allenamento dal momento che, in quei giorni, era impegnata in una recita teatrale a Broadway. 

⟡ Sia Winona Ryder sia Ron Perlman per poco non annegarono nelle scene subacquee. L’attore, mentre riemergeva, picchiò la testa contro il soffitto e svenne; fu aiutato dalle persone della crew che gli erano più vicine. Per la Ryder, invece, si trattava della prima volta dopo dodici anni che la donna accettava di andare sott’acqua, da quando, cioè, a 12 anni, in un incidente, aveva rischiato di annegare; l'attrice ebbe un attacco di panico il primo giorno in cui dovette affrontare quella scena. 

⟡ Il computer centrale dell'Auriga è chiamato Padre, mentre in Alien il com-puter della Nostromo si chiamava Madre. 

⟡ I nomi degli androidi nei film della serie seguono una logica: in Alien il nome dell'androide era Ash, in Aliens - scontro finale (1986) era Bishop, in questo film è Call (A,B,C). 

⟡ Jeunet avrebbe voluto realizzare una scena nella quale una zanzara, dopo aver punto Ripley, sarebbe esplosa in una nuvoletta di fumo a causa dell'acido contenuto nel sangue della donna. L'idea venne scartata dopo che il diparti-mento effettistico fece sapere al regista che una sequenza del genere sarebbe costata troppo. 

⟡ Il codice di atterraggio dell'astronave dei mercenari è "EA-TM-E", cioè A-TEAM. 

⟡ Il personaggio del dottor Wren fu scritto in origine per Bill Murray con l'intento di riunire l'attore a Sigourney Weaver, la sua co-protagonista in Ghostbusters (1984). 

⟡ Winona Ryder accettò di fare il film ancor prima di leggere lo script. Disse che se anche fosse morta nella prima scena, lei l'avrebbe fatto comunque. Almeno, riferì, si sarebbe potuta vantare con i suoi fratelli minori di aver partecipato a un film della serie Alien. 

⟡ Quando iniziò il lavoro di preproduzione, ci si accorse che la Regina aliena originale usata nei precedenti film non si trovava e che gli stampi che erano stati usati per crearla erano rovinati e inutilizzabili. Fortunatamente, fu trovata una riproduzione a grandezza naturale nella collezione personale di un fan della serie. 

⟡ La produzione voleva tagliare la scena nella quale Ripley incontra la Regina perché sembrava una scena romantica. La sequenza fu tenuta dopo che la Weaver minacciò di non fare lavoro di promozione del film se quella scena fosse stata tagliata. 

⟡ Il Newborn si vede a figura intera solo in una scena, in tutte le altre sequenze si tratta di un animatrone. 

⟡ Il budget concesso al film era inferiore a quello che si aspettavano il regista e gli sceneggiatori. Quindi, i set furono costruiti in scala più piccola e si utilizzarono delle riprese più strette con un sacco di primi piani. 

⟡ La Fox, inizialmente, aveva scelto Danny Boyle come regista ma questi rinunciò per girare una Vita esagerata (1997). 

⟡ H.R. Giger fu profondamente dispiaciuto di non aver visto il suo nome nei credits del film (versione cinematografica) e scrisse una lettera di fuoco alla 20th Century Fox. 

⟡ Sigourney Weaver accettò di partecipare al film soprattutto per girare una scena, quella che vede Ripley 8 incontrare gli aborti genetici di se stessa. 

⟡ Per ottenere la scena in cui la macchina da presa viaggia all'interno del corpo di Leland Orser per mostrare il feto alieno che sta per nascere, Orser dovette infilarsi in gola una sonda con telecamera che poi venne tirata fuori mentre si riprendeva. La ripresa venne quindi montata al contrario. 

⟡ Per i primi momenti dell'incontro fra il Newborn e Ripley 8, la Weaver suggerì che il suo personaggio non guardasse negli occhi il mostro. Questa era una cosa imparata quando aveva girato Gorilla nella nebbia (1988): mai guardare subito negli occhi un animale potenzialmente pericoloso. 

⟡ Per aumentare i contrasti cromatici, il direttore alla fotografia Darius Khondji aggiunse dell'argento al processo di stampa. Come risultato, si ottennero dei colori scuri più saturi e ogni altro colore ottenne una sfumatura metallica. Usò anche una tinta blu-elettrico per la sequenza subacquea. 

⟡ Marc Caro, partner artistico di Jeunet, non fu interessato a prendere parte al progetto. Andò a Los Angeles solo per portare qualche costume e per curare alcune scenografie del film. 

⟡ Questo è l'unico film della serie a non essere stato girato in UK. Uno dei motivi principali per questa scelta è che la protagonista Weaver non aveva voglia di viaggiare. 

⟡ L'idea che l'alieno venisse risucchiato nello spazio da un piccolo buco nelle pareti dell'astronave viene direttamente dal primo Alien del ’79, scena che nel film non venne realizzata per limiti di budget.

Titolo originale

Alien - Resurrection

Regista:

Jean-Pierre Jeunet

Durata, fotografia

116', colore

Paese:

USA

Anno

1997

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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