Auguri per la tua morte
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Voto:
Teresa “Tree” Gelbman (Jessica Rothe) è un’universitaria bulla e ribelle che si trova intrappolata in un frangente della sua vita, il giorno del suo compleanno, che si ripete ciclicamente, anche perché, al termine del giorno, viene sempre uccisa da un misterioso serial killer. L’esperienza più che bizzarra, però, permette a Tree di comprendere meglio il valore delle cose e delle persone, tra le quali il nerd Carter (Israel Broussard).
LA RECE
Abbastanza originale come slasher e di innegabile intrattenimento. Il valore aggiunto è di certo la bellezza frizzantina della Rothe.
Buon successo al botteghino per la Blumhouse che si conferma una casa di produzione con l’occhio lungo per l’horror mainstream (Paranormal activity, 2007; Insidious, 2010) e primo film importante per il regista Landon, figlio di quel Michael Landon ai tempi notissimo per il suo ruolo di capofamiglia ne la Casa nella prateria (1974-1983). Soggetto e sceneggiatura sono a carico di Scott Lodbell, il quale tenta un’originale fusione fra slasher giovanilistico e l’idea alla base di Ricomincio da capo (1993), commedia con Bill Murray nella quale la giornata del protagonista si ripeteva con esiti tragicomici. Auguri per la tua morte, quindi, non brilla per originalità e, al di là del soggetto, anche l’impianto generale non si discosta troppo dal new-slasher collegiale abitato da una gioventù femminile tanto bella quanto insopportabile e da qualche giovane uomo marginale e inefficace, il che rientra nella corrente horror della seconda decade del 2000 che vede una centralità dell’archetipo femminile (tormentato) e la marginalizzazione di quello maschile. Più elementi del film, tuttavia, riescono sinergicamente a produrre un discreto intrattenimento horror senza particolari pretese di riflessioni alte. In primo luogo, il centrato ingaggio della protagonista Rothe che passa da sassy-girl a funny-girl regalando sorrisoni smaglianti e pure una fragorosa scoreggia, il top notch della parità dei sessi, pare di capire, secondo gli attuali dettami. Discreta anche la maschera del rubicondo infante indossata dal killer disegnata Tony Gardner (il medesimo che progetto il Ghostface di Scream, 1996) il quale, inizialmente, aveva pensato a un maiale poi mutato in bambino poiché il regista, ai tempi della produzione, era in attesa di un figlio. Il film è prevedibilmente ripetitivo nei suoi meccanismi, il killer si comporta e si muove come Ghostface, i colpi di scena sono una soluzione necessaria e attesa ma il duo dei protagonisti funziona bene, il sangue viene limitato dal peso dato all’intreccio e la morale complessiva è abbastanza caramellosa da fare del film un cult se solo fosse uscito qualche decennio fa. Carini anche i titoli di coda. Sacrosanto, per tipologia di prodotto e risposta del pubblico, il remake Ancora auguri per la tua morte (2019) che, però, perde una quota horror a vantaggio di un taglio fantascientifico che spiega il mistero dietro il loop temporale: le solite bizzarrie quantistiche.
TRIVIA
Christopher Beau Landon (1975) dixit: “Non sono interessato a recitare e questo non vuol dire che se leggessi una parte che sarebbe molto divertente, e alla quale in qualche modo mi sentissi in sintonia, non ci proverei. Ma ho passato troppo tempo della mia vita davanti agli occhi delle persone, e non per scelta. È una cosa che la maggior parte della gente, secondo me, tende a non capire. Sono le star che scelgono l'attenzione, non le loro famiglie. E questo mi ha sempre messo a disagio” (IMDb.com).
⟡ La scena di nudo integrale della Rothe venne filmata davvero, il più velocemente possibile, protetta da un gruppo di donne della troupe che la circondavano per impedire che qualcuno la potesse vedere. Il gruppo di supporto stette intorno a Rothe finché non si diede il ciak, quindi l’attrice fece la sua gloriosa passeggiata, e poi fu di nuovo circondata dalle assistenti.
⟡ Il soggetto del film era stato scritto dieci anni prima ed esso avrebbe dovuto essere prodotto da Michael Bay con protagonista Megan Fox. Del progetto originario rimane il nome dell’università, BAYfield.
⟡ Il compleanno di Teresa cade il 18 settembre.
⟡ Il creatore della mascotte “King Cake Baby” dei New Orleans Pelicans ha denunciato la produzione per plagio, anche se, in effetti, le due maschere non sono così somiglianti.
⟡ Il nome della ragazza Danielle Bouseman è un sottile riferimento al regista horror Darren Bousman (Saw II - la soluzione dell'enigma, 2005).
⟡ Il finale originale del film prevedeva che Tree soccombesse alle ferite accumulate dopo essersi liberata da Lori. Per quelle ferite sarebbe stata curata dalla moglie del professore con il quale Tree aveva avuto una relazione illegittima e, proprio per vendetta, la moglie l’avrebbe uccisa, lasciando anche intendere che per Teresa non c’era possibilità si sfuggire al loop mortale. La test audience, tuttavia, reagì molto male a quella soluzione perché puniva la ragazza proprio quando si era messa sulla buona strada.
⟡ Il riferimento a Ricomincio da capo (1993) non si limita al soggetto del film ma si hanno diverse scene che si connettono ad esso. Il ragazzo della confraternita che sviene e la cui caduta viene attutita dall’uso di un cuscino recupera una scena del film del ‘93 nella quale un bambino caduto da albero viene salvato da Phil (Bill Murray). Phil fa notare che un cameriere della tavola calda è gay; Tree scopre che Tim è gay. I ripetuti incontri indesiderati di Tree con Tim sono simili a quelli di Phil con Ned Ryerson. Due suicidi di Tree riguardano l'essere investita da un autobus e l'impiccagione in un campanile. Due dei suicidi di Phil riguardano un autobus e il gettarsi da un campanile.
Titolo originale
Happy Death Day
Regista:
Christopher Landon
Durata, fotografia
96', colore
Paese:
USA
2017
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
