Insidious

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Voto:

L'insegnante Josh Lambert (Patrick Wilson) e sua moglie Renai (Rose Byrne) entrano nella nuova casa con i tre figli; Dalton (Ty Simpkins), il maggiore, entra, però, in coma. Strane cose iniziano ad accadere e i sinistri eventi sembrano seguire la famiglia anche quando cambierà dimora. La sensitiva Elise (Lin Shaye) aiuterà i coniugi a comprendere che lo spirito del figlio si è perso e forze malefiche stanno cercando di invaderne il corpo.

LA RECE

Nulla di realmente originale. Topoi stranoti vengono rimescolati e confezionati con cura e un linguaggio adatto al pubblico attuale, e il gioco dello spavento funziona. Nasce un franchise.

Réunion di tre drittoni in campo horror: James Wan che con il suo primo Saw - l'enigmista (2004) ci ha portato a chiederci quanto tempo possa mai passare immobile una persona sdraiata a terra; Leigh Whannell, sceneggiatore di Saw, che, evidentemente, conosce la risposta alla questione sopra menzionata; Oren Peli, l’israeliano che con Paranormal activity (2007) ha sbancato i botteghini armato di sola handycam e buona volontà; più una villa enorme. Per Insidious, i triumviri si riuniscono in codesta configurazione: Wan dirige, Whannell scrive e Peli produce. Il film, più canonico delle produzioni che hanno reso noti i suddetti, razzola con spregiudicato spirito derivativo fra Paranormal activity 2 (2010), Poltergeist - demoniache presenze (1982), l'Esorcista (1973) e pure Patrick (1978). In assenza d'idee innovative, i tre rimestano nello stranoto, mettendo in capo topoi ben rodati, suono di violini compreso, e paure da j-horror. Il gioco dello spavento funziona benissimo: Wan sa il fatto suo quando ha la cinepresa in mano, così che la confezione e l'atmosfera non manchino. Buon lavoro dell'attore Wilson (Hard candy, 2005; Watchmen, 2009) ma a distinguersi è Lin Shaye, nota più che altro per ruoli comici, che qui disegna una sensitiva dall'acuta intelligenza. Regia dinamica, prima parte migliore della seconda e finale non conciliante fanno di questo horror mainstream un insidioso e sinistro divertimento. Molto ben riuscita, e permanente dopo la visione, la sequenza del bambino vestito stile inizio '900 che ballicchia al suono dell'inquietante canzone "Tiptoe Through the Tulips" cantata in modo sinitro dal Tiny Tom. A monte di una spesa di soli 1,5 milioni di dollari, il film ne incassa 97, confermando le potenzialità commerciali del team e, in special modo, di Wan, aprendo, inoltre, le porte al franchise: Oltre i confini del male - Insidious 2 (2013), Insidious 3 - l'inizio (2015), Insidious: l'ultima chiave (2018), Insidious - La porta rossa (2023), Thread: An Insidious Tale (2025). Il film non abbisogna di essere consigliato, lo guarderete comunque.

TRIVIA

⟡ Quando Josh è in classe, intorno al trentesimo minuto del film, sulla lavagna dietro di lui si legge il nome del regista James Wan insiema al disegno di Billy, il pupazzo del franchise Saw. Sotto il disegno del pupazzo si vede il numero 8, riferimento all’ottavo film della serie Saw che in quei giorni stava per arrivare nelle sale. 

⟡ La maschera che Elise indossa per entrare nel mondo dei sogni è la stessa usata da Sandman, il maestro dei sogni, nell'omonimo fumetto creato da Neil Gaiman. 

⟡ Alla fine dei credits, Philip Friedman, nei panni della Vecchia, spegne la sua candela. 

⟡ Ethan Hawke rifiutò il ruolo poi andato a Patrick Wilson ma nel 2012 accettò l’ingaggio per recitare in Sinister; entrambi i film sono prodotti da Jason Blum ed entrambi hanno come protagonisti entità maligne che colpiscono i bambini. 

⟡ Benché il demone della Donna Vecchia fosse impersonato da un uomo, è stato solo nel sequel Insidious 2 che si è deciso che quel personaggio fosse realmente un uomo vestito da donna. 

⟡ Il compositore Joseph Bishara impersona il Lipstick-Face Demon, cioè il demone che appare alle spalle di Patrick Wilson e che, peraltro, somiglia a Darth Maul di Star Wars.

Titolo originale

Id.

Regista:

James Wan

Durata, fotografia

103', colore

Paese:

USA, Canada

Anno

2010

Scritto da Exxagon nell'anno 2014; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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