Oltre i confini del male - Insidious 2
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Voto:
Ancora Oren Peli e Jason Blum a produrre, gli stessi di Paranormal Activity (2007), e ancora James Wan a dirigere in collaborazione con il co-sceneggiatore/attore di Saw (2004) Leigh Whannell che anche qui scrive e ripete il ruolo dell’investigatore del metafisico come ha fatto nel primo Insidious (2010). L’operazione, che è piaciuta al pubblico mainstream, pare meno interessata alla trama di quanto sembri essere interessata a costruire uno spooky fest. Josh Lambert (Patrick Wilson) è tornato dalla sua avventura nel Further, l'aldilà abitato da entità maligne, compiuta per salvare il figlio; sua moglie Renai (Rose Byrne), tuttavia, lo vede cambiato. Anche il trasferimento dalla madre di Josh, Lorraine (Barbara Hershey), non aiuta la famiglia. Gli investigatori del paranormale Specs (Leigh Whannell) e Tucker (Angus Sampson) indagano e scoprono che il corpo di Josh è stato posseduto da un'entità che ha tormentato la sua infanzia: una presenza femminile chiamata "La Sposa in Nero". Grande pro: la capacità di Wan di costruire scene di efficacissima paura, mediamente più spaventose di buona parte di quelle presentate negli horror coevi, anche se, in questa circostanza, troppo dipendenti da un sound design invadente. Interessante anche una certa decostruzione dell'identità maschile attraverso il personaggio di Josh: la possessione diventa anche, ma senza eccedere nella quota interpretativa, di una metafora della crisi dell'autorità paterna contemporanea e il padre protettore si trasforma in minaccia. Il woke, d’altro canto, si è, per ora, dimenticato di focalizzare la sua nevrosi su uno dei più classici tropi dell’horror (Psyco, 1960), qui focale, ovvero che il disagio psichico sia tema di orrore transgenerazionale (da genitore a figlio) nonché di dannazione e colpa; un giorno, forse, qualcuno obietterà che non si può costruire orrore filmico o letterario sul tema della fragilità psichica perché ciò offende gli psicolabili come Parker Crane o quella cavalla pazza di sua madre. Tornando al film, la serializzazione del racconto nato nel 2010 implica, però, dei contro, ovvero, i limiti tipici dell’espansione narrativa, cioè la dispersività e la codificazione di tutto ciò che prima era avvolto da una intrigante aura di mistero. Le trame si duplicano, se non triplicano, e seguire il divenire della faccenda diventa difficoltoso e anche un po’ tedioso (così come accade con il franchise Saw e con ogni film che procede a serializzarsi), finendo per accettare di perdere particolari più o meno importanti pur di procedere. Ad esempio: Josh è posseduto da Parker Crane o da sua madre? Ma forse sono io ad essermi distratto. Nulla di troppo grave, l’intrattenimento c’è. Finale che, come ovvio, spalanca la porta al seguito: Insidious 3 - L'inizio (2015).

Fast rating
Titolo originale
Insidious: Chapter 2
Regista:
James Wan
Durata, fotografia
106', colore
Paese:
Stati Uniti, Canada, UK
2013
Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0