Bubba Ho-Tep - il Re è qui
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Voto:
Elvis Presley (Bruce Campbell) non è morto ma è semplicemente stanco, vecchio e malato, ospite di una casa di riposo per anziani. Il suo miglior amico è un altro anziano, un afroamericano che sostiene di essere JFK (Ossie Davis). La noiosa vita dei due viene scossa quando, in seguito a morti sospette, i due scoprono che di notte, nella casa di riposo, si aggira una mummia (Bob Ivy) che succhia, dal retto, l'energia vitale degli anziani. Per Elvis e JFK è il momento di entrare in azione.
LA RECE
Bruce Campbell sembra nato per questo ruolo. Film spassoso ma anche capace di spingere qualche riflessione sulla morte e il morire nella nostra società. Ingiustamente poco visto.
Basato su un breve racconto di Joe R. Lansdale, Bubba Ho-Tep fu una delle entrate più bizzarre del 2002. Il film rappresenta una svolta radicale nella carriera di Coscarelli, rimasto troppo a lungo legato al successo di Fantasmi (1979) e relativi sequel. Bubba Ho-Tep racconta di persone vecchie ma la pellicola è giovane, originale, coraggiosa nel mettere insieme tante cose incoerenti e simpaticamente dissennate: “Al centro di Fantasmi c’era la mia ossessione per la morte, mentre Bubba Ho-Tep parla della mia ossessione per la vecchiaia e la morte. In America abbiamo un modo strano di affrontare la vecchiaia, che proprio non mi piace. In altre culture, gli anziani sono trattati con rispetto e deferenza, mentre da noi, quando arrivi a una certa età, non solo ti puoi scordare il rispetto ma sembrano solo ansiosi di sbatterti in qualche istituto, simile a un magazzino, aspettando che tu finalmente muoia. È una cosa terribile. Il mio film, quindi, è un modo come un altro per ribadire il concetto che le persone anziane hanno ancora molto da dire e possono ancora contribuire alla nostra società, magari prendendo a calci in culo una mummia” (Nocturno dossier 37; 2005). Elvis è apparso in molti film, sia di persona che impersonato, ma mai era capitato di vederlo invecchiato con una patologia a i genitali, e che si trascina per gli sciatti corridoi di una casa di riposo. A monte di tutte le gag e le situazioni assurde vissute dai protagonisti, lo spettatore sarà forse lieto di sapere che dal film traspare lo sforzo di dare anche uno spessore umano al Re del Rock, di non renderlo una mera caricatura. In più di un'occasione, Elvis riflette sul significato della propria vita, del proprio successo, si chiede cosa sia stato della figlia che lui ha abbandonato. Coscarelli, in mezzo a tanta assurda azione, fa un ottimo lavoro nel ritrarre la triste vita che scorre, e s'interrompe, fra i muri di un’RSA: la demenza di alcuni anziani, l'indifferenza delle famiglie, il rapporto fra gli ospiti e le infermiere. La casa di riposo stessa diventa quasi un altro personaggio del film con il suo arredamento scialbo, i suoi dipendenti disincantati e, naturalmente, con gli scarabei e la mummia che ne percorrono i tetri corridoi. Bubba Ho-Tep rimane, tuttavia, un horror con una mummia che elimina i poveri vecchini ed è proprio rispetto all'elemento horror che il film mostra le sue debolezze. Come commedia o pellicola bizzarra, il film è un piccolo gioiello; come horror è questionabile. Probabilmente si è troppo occupati a sorridere per provare timore o, forse, è la scelta di una mummia, notoriamente uno dei mostri meno spaventosi, a non essere azzeccata, soprattutto se messa a confronto con il ritratto che Campbell fa di Elvis, dato che, senz’ombra di dubbio e con buona pace dei fan de la Casa (1981), è nei panni del Re che l'attore trova la sua massima espressione. L'Elvis di Campbell è il migliore mai apparso su pellicola: Bruce is the King e la sua performance è il motivo principale per cui guardare questo film. Valido anche Ossie Davis nei panni di JFK. Un horror non riuscitissimo in quanto tale ma riuscitissimo in quanto film, un low budget in cui ogni dollaro è stato speso al meglio e in cui la minaccia è rappresentata da una mummia tanto disorientata, vecchia e triste quanto gli anziani a cui succhia la vita. Annunciato, ma perso in un’infinita fase di preproduttiva, il seguito: Bubba Nosferatu and the curse of the she-vampires.
TRIVIA
⟡ Ossie Davis è morto il 4 febbraio 2005.
⟡ Le scritte in egizio nel bagno sono una citazione de l'Inquilino del III piano (1976).
⟡ Il personaggio di Kemosabe riprende il protagonista della serie il Cavaliere solitario (1949-1957).
⟡ Il modo in cui Elvis chiude gli occhi mentre guarda il cielo con le scritte egizie è il medesimo visto in Carrie: lo sguardo di Satana (1976).
⟡ La frase detta da Elvis contro la blatta, ovvero "I'm gonna squash you cockroach", ti schiaccerò scarafaggio, viene detta da Tony Montana in Scarface (1983).
⟡ Nelle note di copyright alla fine dei credits è scritto che chiunque utilizzi illegalmente il film verrà perseguito a termini di legge e subirà l'ira di Bubba Ho-Tep. La stessa cosa Coscarelli l'aveva scritta nei credits di Fantasmi (1979) "...and the wrath of the Tall Man".
⟡ Alla fine dei credits, si sente la voce di Elvis che dice: "Remember to be kind, rewind... well, um, guess you don't need to rewind with DVD these days" ovvero “Ricordate di essere gentili, riavvolgete... be', suppongo che voi non abbiate bisogno di riavvolgere di questi tempi col DVD”.
⟡ I ringraziamenti del film comprendono quelli per lo staff e i residenti della casa di riposo Mud Creek Shady in Texas, tuttavia non esiste nessuna casa di riposo con questo nome. La maggior parte del film fu girato in un ospedale per veterani abbandonato fuori Los Angeles.
⟡ Inizialmente furono stampate solo 32 copie del film pensando a una diffusione alquanto controllata per contenere le spese. Il Soul of Southern Film Festival di Memphis (Tennessee) pagò per una 33esima stampa in modo da non dover aspettare troppo per proiettare il film. Molti altri festival pagarono in anticipo pur di averne una copia.
⟡ Nonostante il protagonista del film sia Elvis Presley, non si sente nemmeno una canzone del Re, in quanto, come ha detto lo stesso Coscarelli, utilizzare una delle sue canzoni sarebbe costato di diritti almeno metà dell'intero budget. Stessa cosa per la scena in cui Bruce Campbell guarda in tv la maratona di film di Elvis: nessuno di quelle pellicole è con Elvis perché sarebbe costato troppo utilizzarle nel film.
⟡ Per la scena del concerto di Elvis si riuscì a trovare un centinaio di persone che facessero da comparse ma dal momento che le riprese andarono per le lunghe, finì che la maggior parte delle comparse abbandonò il set. Alla fine, ne erano rimaste solo una dozzina, il che obbligò Coscarelli ad angolature di ripresa molto particolari che dessero comunque l'impressione della folla.
⟡ Il regista, originariamente, aveva pensato a una doppia narrazione, non solo quella di Elvis. Quindi, registrò un'altra voce che narrava l'azione così come in effetti accadeva nel racconto da cui è tratto il soggetto del film. L’idea fu abbandonata dopo che alcuni amici di Coscarelli gli dissero che il risultato era pessimo. Alcuni pezzi di questa doppia narrazione si possono sentire nelle scene cancellate contenute negli extra del DVD.
⟡ Bruce Campbell aiutò la promozione del film portandosene una copia dietro mentre girava gli USA nel tour di promozione della sua autobiografia: "If chins could kill: confessions of a B-movie actor" (Se i menti potessero uccidere: confessioni di un attore di B-movie).
⟡ La KNB Effects accettò di realizzare il trucco di Bubba Ho-Tep facendo pagare a Coscarelli solo il costo dei materiali.
⟡ Prima di accettare il ruolo di Elvis, Bruce Campbell chiese solo una cosa al regista: "Hai intenzione di mostrare il pene di Elvis?"
⟡ Elvis descrive la sua borsa di medicinali come "mucho mojo" che è il titolo di un altro libro di Joe R. Lansdale.
Titolo originale
Bubba Ho-Tep
Regista:
Don Coscarelli
Durata, fotografia
92', colore
Paese:
USA
2002
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
