Casa privata per le SS
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Voto:
Al comandante Hans (Gabriele Carrara) viene ordinato di ingaggiare dieci donne e trasformarle in macchine del sesso al comando delle SS. Hans si avvale dell'aiuto di Madame Eva (Macha Magall) e del mad doctor Jurgen (Allan Collins). La finalità è irretire col sesso alcuni gerarchi nazisti per smascherarne i complotti.
LA RECE
Naziploitation sulla falsa riga di Salon Kitty, però notevolmente più (euro)trash. Per qualcuno potrebbe essere anche uno spasso (non per molti, in realtà...).
Naziploitation che deve più di qualcosa a Salon Kitty (1975) di Tinto Brass, solo che il buon Mattei fece tutto con meno soldi e con attori sopra le righe, rendendo Casa privata per le SS il film giusto per i fan dell'eurotrash. "Fu una cosa fatta di corsa, in due settimane. Venne sequestrato anche questo ma siccome avevamo avuto l'accortezza di farlo uscire a Latina, dove c'era un procuratore benevolo verso questi film, la cosa finì così" (Nocturno dossier 45; 2006). Se qualcuno ha trovato Salon Kitty troppo pretenzioso e noioso, potrà, con Mattei, rilassarsi e farsi più di una risata, almeno all'inizio. Le delizie del film sono quasi tutte concentrate nella prima parte, quando dieci ragazze sono addestrate a diventare macchine del sesso: le donne si allenano alla scherma e ballano nude nel prato, anche se non si capisce come queste cose possano aiutare a migliorare le prestazioni sessuali. Due pollici in su per la presenza del mitico Sai Boris aka Salvatore Baccara (la Bestia in calore, 1977) il quale, come al solito, viene usato a guisa di fenomeno da baraccone la cui unica finalità è copulare: qui corre intorno al letto per prendere una donna in una scena che somiglia alle comiche di Benny Hill. Pollice verso, invece, per la presenza di un uomo realmente deforme che copula, quintessenza dell'exploitation, cosa, peraltro, rifilata anche da Brass. Non manca neppure un sottointeso di zoofilia con un pastore tedesco che si dovrebbe accoppiare con una delle malcapitate. Il prosieguo del film ha da offrire amenità quali sadomaso e un nazista che beve il sangue di una donna. La pellicola ci dà la possibilità di goderci vari livelli d'inettitudine attoriale: si va da Luciano Pigozzi (il Peter Lorre de noantri), a Macha Magall già vista nel sopracitato film del '77, a Marina Daunia (K.Z.9 Lager di sterminio, 1977); imperdibile soprattutto la performance di Gabriele Carrara, anche lui in K.Z.9, sopra le righe dall'inizio alla fine. Sorprendente vedere nel cast Walter Brandi presente in diversi vampireschi italici d'antan: l'Amante del vampiro (1960), l'Ultima preda del Vampiro (1962), la Strage dei vampiri (1962). Nonostante vari tentativi di atteggiarsi a film serio, non ultimo un roboante inizio a suon di Fuga di Bach, il film non riesce neppure nell'intento di scioccare perché tutti i nudi integrali, tutte le perversioni e tutte le trovate forti finiscono per sembrare ridicole, ammantate, come sono, da una pervasiva aura trash; inoltre, la seconda parte è pure noiosa. Valido solo per gli amanti del naziploitation e per gli sfegatati di Baccaro.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Jordan B. Matthews [Bruno Mattei]
Durata, fotografia
95', colore
Paese:
Italia
1977
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
