K.Z. 9 Lager di Sterminio
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Voto:
Maria Black (Lorraine De Selle) viene inviata in un campo di concentramento in cui è obbligata a compiere terribili esperimenti sui prigionieri ebrei.
LA RECE
Naziploitation non eccelso ma con tutto (o quasi) l'armamentario tipico del sottogenere, e pure uno dei primi nel suo genere. Per alcuni, uno dei migliori Mattei. Non è un vanto.
Ai tempi, Mattei era relativamente sconosciuto; veniva da un passato di montatore per diverse pellicole ma dietro la macchina da presa aveva solo girato tre filmetti, due erotici e uno spaghetti western. Il regista diresse quasi contemporaneamente Casa privata per le SS (1977), un derivato da Salon kitty (1975) di Brass, e K.Z.9 lager di sterminio che, invece, è il primo naziploitation italiano che si svolge in un lager in cui i nazisti compiono esperimenti sui prigionieri. Sembra che il film avesse anche intenzioni serie o quasi documentaristiche ma la censura colpì duramente. Mattei se ne lamentò: "Secondo la mentalità della censura, se uno faceva lo scherzetto, come Casa privata per le SS che è una burla erotica, andava bene; ma se si cercava di fare qualcosa di serio, mostrando gli esperimenti reali delle SS... Il film fu preso ferocemente, ci massacrarono" (Giusti, 2004). Sta di fatto che il film è la solita fiera di atrocità ai danni di donne nella tipica tradizione dell’erossvastica. Le signore appena arrivate al campo vengono suddivise fra graziose e meno, le seconde verranno gassate subito. Fra le graziose, abbiamo Lorraine De Salle (Nero veneziano, 1978; Cannibal ferox, 1981) nei panni di una dottoressa ebrea che dovrà obbligatoriamente collaborare con gli scienziati tedeschi ad alcuni esperimenti deliranti. In uno di essi, due donne nude stanno al fianco di un soldato morto assiderato e, a furia di leccate, baci e strofinamenti, lo scongelano e lo riportano in vita; l'idea, a quanto si dice nel film, era stata suggerita dallo stesso Hitler. Gli storici scuotono la testa. L'esperimento migliore, però, vede protagonisti un trio di improbabili omosessuali messi a confronto con tre o quattro ninfomani: le donne infoiate si scagliano libidinose contro gli schifati gay imploranti che si ponga termine alla tortura. Finalità dell'esperimento: guarire gli omosessuali. Giovanni Attanasio, nei panni di un bruto demente, fa il paio con il grottesco mito trash del coevo Baccaro de la Bestia in calore (1977). Nessun naziploitation potrebbe essere completo senza la presenza della solita kapò lesbica interpretata da Ria De Simone, habitué del bis italiano. Ivano Staccioli non è male nei panni di Wieker, comandante del campo, e darà il meglio in un finalone da ecatombe. Da segnalare che per Delirium, storica rivista del cinema di genere, K.Z.9 Lager di sterminio è il miglior film di Bruno Mattei. Preoccupante.
TRIVIA
Bruno Mattei (1931-2007) dixit: “Sono stato assistente di Gillo Pontecorvo fino alla preparazione di Kapò. Poi litigammo in maniera feroce […] E, niente… mi sono rovinato la carriera. Allora, il cinema comunista era una specie di mafia, addirittura una massoneria: bisognava salire gradino per gradino, poi, dopo, ti lanciavano. Mi ricordo che la sera si girava, si andava a destra a sinistra, si incontrava Petri, tutta quella combriccola e mi presentavano come uno dei delfini di Pontecorvo. Scaricato via, proprio, tac… E se non incontravo il povero Roberto Montero, che mi portò alla Filmar, ero tagliato fuori dal cinema” (Nocturno dossier 45, 2006).
⟡ La sigla KZ (senza i punti perché non era un acronimo!) stava, in era nazista, per Konzentrationslager, Campo di Concentramento.
Regista:
Bruno Mattei
Durata, fotografia
97', colore
Paese:
Italia
1977
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
