la Cripta e l'incubo

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Voto:

Al castello dei Karnstein, il conte Ludwig (Christopher Lee) teme che la figlia Laura (Adriana Ambesi) possa essere posseduta dallo spirito della strega Sheena morta secoli prima gettando un anatema sulla famiglia. Ludwig chiede l'aiuto del restauratore Klauss (José Campos) per risolvere l'arcano mentre l'arrivo al castello della bella Ljuba (Pier Anna Quaglia) fa precipitare la situazione.

LA RECE

Esangue per essere un vampire movie, però interessante il sotteso saffico. La Hammer apprezzo molto. L'atmosfera gotica non è male.

Camilla Mastrocinque è stato uno delle colonne portanti del cinema italiano mainstream anni '50 e la sua reputazione si è costruita soprattutto grazie alle pellicole comiche con Totò. Il regista ha girato solo due pellicole horror prima della morte avvenuta nel 1969: questa e un Angelo per Satana (1966) di maggior richiamo per la presenza della scream queen Barbara Steele. Per la Cripta e l'incubo, Mastrocinque s'ispirò a "Carmi Ila" creata da Le Fanu nel XIX secolo e cercò di mantenere una certa coerenza col racconto relativamente alla relazione fra le due ragazze (Laura e Ljuba) oltre a sforzarsi di ricreare con accuratezza alcuni momenti familiari dilatando altre situazioni in base alle aspettative degli appassionati di horror. Il sotteso elemento lesbico che si viene a creare nella relazione fra le due giovani è, ovviamente, uno dei punti forti del film, di tale portata che la Hammer recuperò poi la storia creando la "Karnstein Trilogy" composta da Vampiri amanti (1970), Mircalla, l'amante immortale (1970) e le Figlie di Dracula (1971). L'approccio di Mastrocinque al sesso è più discreto di quello usato dalla Hammer, non fosse altro perché la Cripta e l'incubo è di quasi dieci anni più anziano. Il film è un buon gotico di vecchia impostazione con i suoi momenti forti (la vecchia che si alza dalla bara e punta il dito verso Laura) e molti altri momenti lenti che rischiano di annoiare. A livello tecnico, il cineasta della vecchia guardia, pur non essendo Bava, mostra di saperci fare con il bianco e nero (Julio Ortas direttore della fotografia) e, fra giochi di luci e ombre, crea una buona atmosfera. Molto tempo viene sprecato per farci intendere che Laura sia posseduta dallo spirito della strega Sheena ma lo spettatore sa che la soluzione più ovvia non è mai quella giusta. Più che in cerca della soluzione, val la pena ascoltare le digressioni satanistiche con tanto di Mano di Gloria ricavata da un gobbo impiccato e adornata su ogni dito da candelette plasmate con grasso umano. Non tutti gli attori convincono, soprattutto la poco accattivante Adriana Ambesi, strana sintesi fra la Streisand e la Callas ma non certo relativamente alle doti artistiche. La Cripta e l'incubo rappresenta, però, una buona occasione per vedere Christopher Lee in un ruolo diverso dal solito: molti i dialoghi da sostenere e, una volta tanto, non finisce per mordere qualcuno sul collo; l'impressione generale è che Lee sia finito in questa produzione soprattutto per il gettone di presenza. Buon gotico d'annata, nel complesso, ma già ai tempi, e su suolo italiano, si trovavano prodotti superiori. ® Trivia. - .

TRIVIA

⟡ Lo scenografo del film, accreditato con lo pseudonimo inglesizzato Demos Philos, era il futuro regista di A.A.A. Massaggiatrice bella presenza offresi (1972) Demofilo Fidani. 

⟡ Il castello di Karnstein era quello dei Piccolomini di Balsorano. Si dice che la sceneggiature del film venne scritta in soli tre giorni. Il produttore Gastaldi sostenne che venne scritta in un gionro solo.

Regista:

Thomas Miller [Camillo Mastrocinque]

Durata, fotografia

82', b/n

Paese:

Italia, Spagna

Anno

1964

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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