Fido
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Voto:
Dopo anni di guerre contro i non-morti, uno scienziato della ZomCom inventa un collare che trasforma gli zombi in pacifiche creature adatte ai lavori più comuni. Quando Mr. Bottoms (Henry Czerny), un dirigente della ZomCom, va a vivere a Willard dove vivono anche i Robinson, questi, decidono di prendersi uno zombi come colf, cosa ormai usuale. L'idea viene alla signora Helen Robinson (Carrie-Anne Moss) e la cosa piacerà al giovane Timmy (K'Sun Ray) per il quale avere Fido (Billy Connolly) sarà come aver trovato il migliore amico.
LA RECE
Zom-Com (zombie-comedy) che non inventa quasi nulla ma mischia generi e suggestioni al punto da sembrare qualcosa di assolutamente nuovo. Interessante. Meritava più visibilità.
Stanchi dei soliti morti viventi che grufolano nelle viscere di qualche centauro entrato di straforo al Monroeville Mall? Tediati dalle torme inferocite che sgambano veloci per le vie deserte di Londra? Allora, Fido è il migliore amico che possiate avere. La zombi comedy, o zom-com, non è un sottogenere inventato dal regista Currie ma è una deviazione comica nella macabra e sanguinosa corrente ortodossa dello zombi-movie. Già da tempo si era intuito che un argomento tanto fantasy quanto splatter potesse essere ribaltato nei toni (il Ritorno dei morti viventi, 1984). Fido, dunque, non crea un genere ma fa emergere nuovi spunti di riflessione. Il film si svolge in un futuro retrò in cui le radiazioni spaziali hanno ri-dato vita ai morti; la presenza di questi ha obbligato la gente a rifugiarsi in cittadine sicure che hanno tutto l'aspetto dei perfetti quartieri USA anni '50. Al di fuori di queste isole di felicità plastificata, si trovano le Wild Zone, territori incontrollati zeppi di zombi. Questa la base irreale e contemporaneamente familiare da cui prende vita la storia, gli stessi ambienti, per capirci, di Pleasantville (1998) e, per rimanere in campo horror, de il Pranzo misterioso (1989). Attraverso l'archetipo de i Peccatori di Peyton (1957), in cui conformismo e perbenismo nascondevano lo sporco sotto il tappeto, Fido prende la forma di una pellicola che ha qualcosa da dire sulla società, sull'infanzia, l'amicizia, l'amore romantico fra donne emotivamente sole e maschi zombi più vivaci dei mariti vivi. Fido, scritto da Currie, Robert Chomiak, Dennis Heaton, e passato attraverso tredici anni di bozze e correzioni, è una zom-com che mette in campo un'elegante satira sia nei confronti del passato sia del presente. Si prendono per i fondelli i filmati educativi proiettati nelle scuole americane, il periodo della guerra fredda e la famiglia perbene ma anche la società attuale che vive di paure. Il padre di Timmy teme la morte, cosa che comporterebbe l'immediata trasformazione in zombi, così come l'intimità affettiva con i familiari ma, specularmente, istilla paura insegnando rigidi metodi per non averne. La minaccia è fuori di casa ma anche all'interno se chi abita con noi è troppo anziano, in quanto la persona vecchia ormai appartiene più alla morte che alla vita. Impegnati a sopravvivere, i vivi non si accorono di essere morti dentro. Lo zombie Fido, all'inizio cane da compagnia e poi padre putativo, si rivela, invece, la creatura emotivamente più vivace di tutto il quartiere. Fido sarà la scintilla che innescherà sia la rinascita sia di Timmy, il quale troverà finalmente un amico-padre con cui giocare a baseball, sia della formale Helen che inizierà a porsi domande sul proprio ruolo di donna, moglie e madre. Pur non riuscendo a spingere la storia verso orizzonti davvero nuovi, Fido offre coloratissimi quadretti di vita bizzarra. Gli attori sono tutti in forma, soprattutto Connolly che, nella parte del non-morto, deve recitare solo con sguardi e versi gutturali. Carrie-Anne Moss è ancor più bella che in Matrix (1999) ma, per quanto in palla, non sembra avere il viso giusto per fare la mamma anni '50. Bravo il giovane K'Sun Ray. Curatissima la scenografia, coloratissima la fotografia e adatto lo score musicale. Fido è una commedia horror che non inventa quasi nulla ma mischia generi e suggestioni al punto da sembrare qualcosa di assolutamente nuovo. I pochi momenti splatter possono essere gestiti anche dai meno avvezzi all’horror.
TRIVIA
Andrew Currie (1973) dixit: “Adoro gli zombie-movies e penso che la cosa fantastica di film come 28 giorni dopo e l’Alba dei morti dementi sia espandere il concetto di cosa sia un film di zombi. Spero che anche Fido faccia questo a modo suo. Penso che sia un mondo molto ricco con cui giocare a fare il regista ed è molto divertente perché gli zombi hanno qualità molto umane ma sono lenti e stupidi, quindi sono materiale valido per fare dell’umorismo” (firstshowing.net).
⟡ Fido mostra filmati tratti da Night of the living (1997), corto diretto dal regista Currie.
⟡ La vera madre di Carrie-Anne Moss, Barbara Moss, compare pochi secondi nel film nei panni della madre di Helen.
⟡ Il letto e le tende nella stanza di Timmy sono in coordinato: la fantasia vede dei soldati e degli zombi inscritti in rettangoli che commemorano le "Zombie Wars" delle quali si parla nel film.
⟡ Nei credits finali compaiono simpatiche note: "ogni somiglianza a persone vive, morte o non-morte è puramente casuale; nessuno zombi è stato ferito nella produzione di questo film; i trasgressori (delle leggi sul copyright) saranno perseguiti a termini di legge dalla RCMP (Royal Canadian Mounted Police), l'FBI, l'Interpol, la ZomCom, e altre agenzie di sicurezza, e verranno mandati nella Wild Zone".
Titolo originale
Id.
Regista:
Andrew Currie
Durata, fotografia
97', colore
Paese:
Canada
2006
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
