Goodnight mommy
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Voto:
I due giovani gemelli Lukas (Lukas Schwarz) ed Elias (Elias Schwarz) risiedono in una casa di campagna in custodia della madre (Susanne Wuest) che, dopo un incidente, si aggira per l’appartamento bendata e nervosa, irriconoscibile al punto da far sospettare i due figli che la donna non sia davvero loro madre ma una malevola sostituta.
LA RECE
Crudele e con attitudine essai ma meno originale di quanto paia e anche con un particolare mostrato troppo presto che rovina la sorpresa. Scenografia e mood, comunque, di valore.
Recensione combattuta, poiché si tratta di un valido horror ma con diversi grossi "ma". Goodnight mommy è, probabilmente, un film che ha le carte in regola per sorprendere e raggelare il sangue a un pubblico che non ha un’ampia conoscenza del cinema di genere o, quantomeno, distratto. Il problema circa la trama non verte sulla sua marcata succedaneità a pellicole quali Chi è l’altro? (1972) o Two sisters (2003) ma la scarsa attenzione prestata in scrittura così da evitare di costruire scene iniziali che non rivelassero quasi palesemente quello che avrebbe dovuto essere il colpo di scena finale. È facile capire che, venuto meno il mistero sulla natura dei gemelli protagonisti, il binario parallelo su cui si gioca la trama, ovvero la possibile malignità della genitrice (forse un changeling o un doppelgänger), decade del tutto in attesa della rivelazione di ciò che è già stato intuito, che rivelazione, perciò, non è. Resta in piedi il clima gelido, silenzioso, hanekiano (Benny's video, 1992; Funny games, 1997) ed astratto ordito da Fiala e Franz, lavoro che, però, sembra rifarsi programmaticamente a un certo tipo ben noto di cinema, sfiorando, quindi, l’esercizio di stile nazionale. Convince, invece, in questa scenografia asettica e avulsa da ogni contesto, l’inserimento di alcune sequenze o particolari perturbanti, fra i quali lo scarafaggio che penetra in bocca, il gatto in formalina o il bambino con alle spalle una foto-poster di se stesso che, per un gioco di prospettive, gli tiene una mano sulla spalla. Funziona, inoltre, un clima del disagio, in sinergia con il rigore di ambienti e riprese, che non scema mai fino alla spietata chiusa. Peccato per quella serie di dettagli iniziali i quali, a mio parere, sottraggono diversi punti a Goodnight mommy che, pur nel suo incarto art house, desidera comprensibilmente vendersi al maggior numero di spettatori con il suo inaspettato colpo di coda. Il mainstream faccia attenzione perché la pellicola è crudele. Rifatto dagli statunitensi come Goodnight Mommy (2022)
TRIVIA
Severin Fiala (1985) dixit: “Penso che il film sia semplicemente più spaventoso se è radicato nella realtà. Se si tratta di fantasia, è più facile accantonarlo. Nel nostro caso, abbiamo guardato alla vita familiare che è qualcosa che tutti conoscono; tutti hanno una madre o conoscono il legame tra madre e figlio” (filmcomment.com).
Veronika Franz (1965) dixit: “Si tratta anche di giochi di potere all'interno delle famiglie. Oggi, come mamma single che alleva i figli, bisogna essere sempre al comando ma la verità è che molto spesso non si è al comando, e molto spesso sono i bambini a comandare. Per questo abbiamo voluto tematizzare queste dinamiche delle famiglie moderne” (filmcomment.com).
Titolo originale
Goodnight mommy
Regista:
Severin Fiala, Veronika Franz
Durata, fotografia
99', colore
Paese:
Austria
2014
Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
