House IV - Presenze impalpabili

A differenza di quanto indica l'ordinale in locandina, si tratta del secondo sequel di una saga decisamente modesta. Prodotto innocuo, anche sì vedibile ma, dovendo ottimizzare i tempi, evitabile.

Terzo appuntamento con il domicilio maledetto inaugurato produttivamente da Sean S. Cunningham con Chi è sepolto in quella casa? (House, 1986), seguito da la Casa di Helen (House II: the second story, 1987) e poi saltato al quarto capitolo poiché the Horror show dell’89 (House III per il mercato internazionale e a Casa 7 - horror show in Italia) si era fregato il numerino nella fila. House IV è un canonico film con famiglia alle prese con presenze che infestano la casa, cioè sorta di mescola fra Poltergeist - demoniache presenze (1982) e i vari film della corrente "domestica", tipico filone horror anni '80 in cui il punto cardine della società, la casa e la famiglia, viene attaccato dall'interno. House IV arriva al termine di una lista di pellicole che avevano spolpato il concetto e, prevedibilmente, ha poco da dire e lo dice con poco. Ancora venature comiche alla buona che dovrebbero stemperare l'horror, anche quest'ultimo, però, alla buona. Momento topico ben al di sopra del tenore medio della pellicola: il nano malavitoso Mr. Grosso, che soffre di tosse e si spurga i polmoni dal catarro, obbligherà Burke a bersi un bicchierone di espettorato. Il resto scorre con grande piattezza, e il film culmina con il prevedibile e catartico incendio-esplosione tipico delle pellicole anni '80. Si tratta di un prodotto innocuo, non inguardabile ma che, d'altra parte, non può rappresentare una seria opportunità per l'appassionato.

⟡ Nessun dato, per ora.