the House of the Devil
-
Voto:
La studentessa universitaria Samantha Hughes (Jocelin Donahue) ha bisogno di soldi; risponde all'annuncio di Mr. Ulman (Tom Noonan) che le propone di assistere sua suocera mentre lui e la moglie sono "impegnati" con un’eclisse di luna. Samantha è riluttante ma l'offerta di 400 dollari per quattro ore di lavoro le fa cambiare idea. Nella casa degli Ulman, però, accadono cose strane.
LA RECE
D'impronta anni '80 ma con la voglia di far funzionare i protagoniti in modo diverso dagli stereotipi, in un crescendo di costruzione di paura. Tuttavia la parte "mumblecore" è eccessivamente dilatata. Film, comunque, interessante.
Terzo horror di Ti West dopo the Roost (2005) e Trigger man (2007), così favorevolmente accolto dalla critica da portare il regista alla direzione di Cabin fever (2009) e, poi, alla realizzazione dell’interessante ghost-story the Innkeepers (2011). Come quest'ultimo film, the House of the devil si caratterizza per un lento progredire degli eventi che passano da una dilatata fase interlocutoria, speculare alla noia di Samantha, verso una seconda parte della pellicola nella quale l’orrore prende forma. Altro elemento caratterizzante, l’impostazione estetica anni '80 a partire dai titoli di testa, come se the House of the devil fosse una pellicola di quel decennio recuperata in qualche videoteca polverosa. Un'osservazione più attenta mostra che la canonica figura della babysitter non viene qui utilizzata secondo i parametri un po' superficiali con i quali si utilizzavano gli stessi soggetti negli anni '80. Il regista, anche alla sceneggiatura e al montaggio, ha cercato una recitazione il più naturale possibile, ben diversa da quella propinata il più delle volte dai film Eighty. Lontano dall'essere un teen-movie, the House of the devil richiama, quindi, l'atmosfera di quei tempi (anche per la presenza di Noonan, Dee Wallace e Mary Woronov) ma ne cambia la sostanza. Il problema è che la lenta fase preparatoria è eccessivamente dilatata e gli accadimenti incisivi, che avvengono per lo più nel terzo conclusivo, non ripagano del tutto l'attesa come invece avverrà per the Innkeepers. Nella conclusione, il film recupererà buona parte dell'azione soppressa in precedenza ma il mistero che avvolge la casa degli Ulman non riesce a essere una completa sorpresa sia per il titolo del film che suggerisce troppo, sia, soprattutto, per le notazioni all'incipit che parlano di sette sataniche, portando the House of the devil nell'abusato territorio di Rosemary's baby (1968). Pur così, il film riesce a funzionare come storia che desidera costruire la paura piuttosto che mostrare facili soluzioni mirate al jump scare. Inoltre, il concitato finale regala splatter. Meritevole di nota l'interpretazione della Woronov e di Noonan. Valido horror di un regista promettente come dimostreranno lavori quali X: a sex horror story (2022), Pearl (2022), Maxxxine (2024).
TRIVIA
⟡ Girato in Connecticut in soli 18 giorni, buona parte della troupe veniva da quello Stato e ciò ha permesso di contenere il costo del film a meno di un milione di dollari.
⟡ Samantha usa un quarto di dollaro per telefonare dall'apparecchio pubblico ma in Connecticut la chiamata urbana, fino al 1997, costava solo 10 cent. Inoltre, le targhe automobilistiche visibili sono entrate in vigore solo nel 2000.
⟡ Samantha, con il suo al Walkman, ascolta e balla "One Thing Leads to Another" (1983) dei The Fixx.
⟡ La pellicola utilizzata è stata una 16 mm, molto in voga negli anni '80, e il regista ha compiuto diverse zoomate sui protagonisti, altra tecnica usata e abusata in qual decennio.
⟡ La casa del film era infestata da coccinelle, alcune delle quali si possono anche vedere nel film.
⟡ Samantha in tivù guarda la Notte dei morti viventi (1968) di Romero, film di pubblico dominio e, quindi, altro stratagemma per contenere i costi, dato che l'utilizzo del film non implica esborsi di copyright.
⟡ Quando Samantha ordina la pizza al telefono, il pizzaiolo le chiede se vuole delle acciughe extra. Questo è un sottile rimando al film Seduttore a domicilio (1989) con Patrick Dempsey; le acciughe extra significavano che il pizzaiolo a domicilio avrebbe portato ben più di una semplice pizza.
Titolo originale
Id.
Regista:
Ti West
Durata, fotografia
95', colore
Paese:
USA
2008
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
