la Maschera di cera
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Voto:
Sei studenti di college fanno un viaggio per andare a vedere una partita di football; fermatisi a riposare le ossa, si svegliano al mattino per scoprire che qualcuno ha rotto la cinghia di trasmissione di una delle macchine. Wade (Jared Padalecki) e Carly (Elisha Cuthbert), nel tentativo di acquistare il pezzo di ricambio, si recano al paese più vicino che si rivela deserto ma con un’attrazione principale, un museo delle cere nel quale incontrano Bo (Brian Van Holt), meccanico del posto, che si rivela più versato nell’omicidio che per il lavoro d’officina.
LA RECE
L'impianto originario da mad doctor (artist) horror diviene slasher e il cast, così come la platea target, si fa giovanilistica. Date le premesse, e la presenza della Hilton, non mi aspettavo che il film cercasse di graffiare visivamente come in effetti fa. Intrattenimento.
Remake del la Maschera di cera (1953) a propria volta rifacimento de la Maschera di cera del 1933 di Michael Curtiz. La penna degli sceneggiatori, i gemelli Chad e Carey Hayes, va incontro al gusto di una platea assuefatta allo slasher e più avvezza all'effetto speciale che all’approfondimento. Per i primi 45 minuti non accade nulla e ci si sofferma sulle dinamiche fra i protagonisti, soprattutto fra i due giovani fratelli (Carly e Nick) e sul ragazzo di lei (Wade), mentre il resto della combriccola è solamente di supporto. Questo lungo preambolo non riesce a dare maggiore spessore al plot anche perché i dialoghi non vanno al di là di sapidi scambi di battute tipici dello slasher da collegiali. Diversa cosa nella seconda parte, nella quale il gruppo si divide fra coloro che si recano al paesello che ospita il tetro museo e quelli che si dirigono verso la partita di football per poi, ovviamente, tornare. Il film vira verso lo splatter e il regista inserisce nella pellicola molti momenti violenti, più di quanto fosse possi-bile supporre da una produzione horror patinata. In cima alla lista delle scene più cruente, due episodi: la morte di Paris Hilton e i colpi di mazza in faccia a un protagonista che ricorda qualcosa già visto in Irréversibl (2002). Piatto forte del film, comunque, è il museo delle cere stesso: un'enorme costruzione interamente in cera. Anche se la cosa pare assurda e si presta a diversi interrogativi (in estate che succede?) l'idea che ogni cosa all'interno sia di paraffina non è male, e ancor meglio è ciò che accade all'edificio nel climax finale. Menzione d'onore, quindi, ai curatori dell’effettistica. Meno memorabile l'interpretazione dei giovani che, pur non pessimi (valida soprattutto Elisha Cuthbert) non si discosta dal tenore medio delle rese attoriali in prodotti consimili. Paris Hilton non merita un discorso a parte: si ripropone per lo stereotipo che ha venduto per lungo tempo alla stampa scandalistica: bitchy, sassy & sexy. Nel film fa uno spogliarello, fa un pompino (off-screen) ripreso con una telecamera - autocitazione del suo noto porno finto-amatoriale - e termina la sua apparizione facendosi immolare con falsissima modestia. Il regista fa un buon lavoro muovendo la macchina da presa in maniera non del tutto scontata ma i tocchi da maestro e le citazioni dotte (Che fine ha fatto Baby Jane?, 1962) sono comunque inscritte in una produzione non originale né raffinata. Un popcorn-movie che offre qualche graffio visivo inaspettato. Alla fine, da un mainstream con la Hilton ci si aspettava di peggio.
TRIVIA
Jaume Collet-Serra (1974) dixit: "Tutto inizia con la sceneggiatura e il protagonista. Assicuratevi che il pubblico sappia qual è la posta in gioco e che gli piaccia davvero il personaggio principale. Usate alcuni trucchi. Ad esempio, anche se l’azione si svolge in un unico set, cambi l'ambiente, l'illuminazione, lo stile di ripresa; e così, il pubblico non si sente come "Oh no, sto vedendo di nuovo la stessa scena". Capisci, no, come se qualcosa fosse diverso" (film-schoolrejects.com).
⟡ Il 26 giugno 2004, un intero set del film bruciò completamente a causa di un test per gli effetti speciali andato male. Un membro della crew si bruciò un braccio e il fumo provocato dall'incidente andò a invadere un'autostrada lì vicina creando non pochi problemi ai motociclisti.
⟡ Paris Hilton fu ingaggiata senza audizione dal momento che il regista aveva avuto in mente lei per quel ruolo fin dall'inizio. Il resto del cast fu costruito intorno a lei.
⟡ Il nome del "cattivo" principale del film è Vincent, il che è un riferimento a Vincent Price che recitò nel film del 1953.
⟡ La Warner Bros diede a Paris Hilton il permesso di vendere magliette che riportavano la scritta "On May 6th, Watch Paris Die", il 6 maggio guarda Paris morire, in modo da promuovere il film prima della sua uscita.
⟡ Jared Padalecki è alto 30 cm in più di Elisha Cuthbert. Per far sembrare la ragazza più alta nelle scene in cui doveva recitare con lui, Elisha si doveva mettere due rialzi di legno spessi 5 centimetri sotto gli stivali. Questo fu fatto solo quando sarebbero stati ripresi insieme dalle ginocchia in su.
⟡ Nella scena dell'inseguimento nel mulino abbandonato, Paris Hilton era imbarazzata dalle sue stesse grida. Così, la prima volta che dovette gridare, tutto il cast e la crew urlò con lei per supportarla.
⟡ Il film fu girato in Australia anche se la storia viene fatta passare come si svolgesse in USA. La prova è che, mentre i ragazzi guidano in autostrada, sui bordi della carreggiata si vedono piante di Eucalipto.
Titolo originale
House of Wax
Regista:
Jaume Collet-Serra
Durata, fotografia
113', colore
Paese:
USA, Australia
2005
Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
