la Morte dietro la porta

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I coniugi Brooks ricevono la triste notizia che il figlio Andy (Richard Bac-kus), soldato in guerra, è morto. Christine Brooks (Lynn Carlin), che non si dà pace per la perdita, inizia a pregare che il figlio torni a casa. Una notte, Andy si ripresenta a casa: la famiglia è alle stelle per la gioia ma Andy è cambiato.

LA RECE

Gotico domestico psico-sociologico post-Vietnam che usa il soprannaturale come lente attraverso cui esaminare i traumi collettivi della società, e mettere in video la "morte vivente" che molti veterani sperimentavano al ritorno dal fronte.

Zombesco antimilitarista del Bob Clark pre Porky's (1982) inserito in un trittico di horror minori che comprende l'Assedio dei morti viventi (1972) e Black Christmas (1974), tre film assurti a cult; poi, dopo un'interessante rivisitazione sherlockiana (Assassino su commissione, 1972), Clark cambierà genere. Prima delle dirompenti accuse di Oliver Stone relative alla guerra in Vietnam, e del Rambo alienato in terra patria, Clark, rielaborando "The Monkey's Paw" di W.W. Jacobs, diede vita a questa denuncia dai toni sinistri e sommessi che si apre con l'eco: “Andy, you promised you’d come home”. A casa, Andy ci torna ma con tutto il carico di colpa e di terrore di una generazione spedita a limitare l'imperialismo comunista a colpi d'imperialismo americano; un conflitto deciso da chi il conflitto non l’ha vissuto sulla propria pelle, pagato caro da tanti Vietnamiti e tanti giovani statunitensi poco addestrati alle tecniche di guerriglia, poco consapevoli delle conseguenze dell'abuso di morfina somministrata in guerra con troppa facilità e per nulla pronti a sopportare psicologicamente il ritorno in una patria abitata da connazionali ben poco sensibili, benché si ritenessero esattamente l’opposto. In la Morte dietro la porta, il way of life americano va in pezzi, così come vanno in pezzi i valori della famiglia media che prega per una propria ricomposizione che non può più avvenire, sia perché, dopo la guerra, una società non è più la medesima, sia in quanto gli anni '70 avevano ormai decretato la fine di un modello fittizio. Il volto pallido e piatto del protagonista trasmette intensità e terrore, le sue brevi e brutali aggressioni sono dei disperati tentativi di evitare la morte, l'inevitabile che ha già avuto luogo. Il film, nella sua parte centrale, perde parte dell'intensità piegandosi alle esigenze di un racconto un po' tradizionale relativo ad un morto che necessita sangue per restare vivo; il cliché toglie forza all'impatto di un figlio morto che torna a casa, dopo incessanti preghiere, per ripristinare uno status quo ormai frantumato. È il primo film in cui Tom Savini compare come truccatore ma la Morte dietro la porta non è un film di effetti speciali e, di certo, non adatto al gorehound. Prima di Cimitero vivente (1989) e Morti e sepolti (1981), qui c'è chi torna dall'eterno dolore e dalla perduta gente per amore di chi non vuole perderci ma non ha saputo tenerci e, in uno straziante finale, chiede di essere seppellito e tornare sotto la superficie dell'atomo opaco del male. Gotico suburbano, insomma, dove l'orrore si annida proprio nella familiare quotidianità della middle class americana. Film non commerciale che merita il suo status di cult benché poco noto.

TRIVIA

⟡ La versione distribuita con il titolo the Night Andy came home presenta un'ultima frase nel finale al cimitero. Christine si china sul luogo dove s'è seppellito Andy e dice: "Andy's home. My boy came home". 

⟡ Questo è il primissimo film nel quale ha lavorato l’effettista e attore Tom Savini nel ruolo di semplice assistente dell’effettista Alan Ormsby. Il successivo lavoro di Savini sarà nel reparto trucco di Deranged - il folle (1974) diretto da Alan Ormsby e Jeff Gillen. Sarà solo con Wampyr (1978) che Savini opererà come effettista vero e proprio. 

⟡ Christopher Walken era stato preso in considerazione per il ruolo di Andy ma fu preso Backus poiché, nel provino, fu capace di mostrare un terribile sguardo d'odio verso l'agente di casting. 

⟡ Ci volevano sei ore per applicare il trucco sul volto di Backus. 

⟡ Il regista Clark compare nei panni del poliziotto che spara ad Andy.

Titolo originale

Dead of Night

Regista:

Benjamin "Bob" Clark

Durata, fotografia

88', colore

Paese:

USA

Anno

1972

Scritto da Exxagon nell'anno 2014; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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