il Mostro dei cieli
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Voto:
L’ingegnere Mitch McAfee (Jeff Morrow) sta conducendo test radaristici su un velivolo quando denuncia l’apparizione di qualcosa di enorme nel cielo. Non viene creduto finché aerei e città non vengono attaccati da un volatile di dimensioni ciclopiche che riesce a proiettare uno scudo di antimateria invisibile ai radar e capace di resistere a qualsiasi attacco. La consulenza della scienziata Sally Caldwell (Mara Corday) può tornare utile.
LA RECE
Film che esiste in uno spazio liminale tra il monster-movie e la commedia non intenzionale. Anche involontario l'anticipare, del cinema postmoderno, il so bad so good che diventerà una categoria estetica a sé stante.
Monster-movie pazzesco, figlio sfortunato della passione per il genere emersa fra il pubblico dopo la distribuzione de il Risveglio del dinosauro (1953) e Assalto alla Terra (1954). L’approccio è poveristico e formulaico: militari, mostro, scontro, risoluzione. Tuttavia, qui, i nostri eroi sono alle prese con un rapace alieno abnorme che si difende proiettando uno scudo di antimateria e, quindi, non un mostro-atomico in senso stretto. L’idea, più che assurda, dà il destro per una serie di sproloqui sulla fisica delle particelle che vedono i mesoni (particelle subatomiche composte da quark e antiquark) al centro della faccenda; teorie scientifiche improvvisate con un entusiasmo che ricorda vagamente From Hell It Came (1957), altro capolavoro involontario del periodo. La teoria dei quark venne avanzata solo sei anni dopo la produzione di questo film, perciò, come immaginabile, lo sceneggiatore, in preda a delirio scientifico, fa dire cose insensate agli attori ma, tanto, chi ci capiva qualcosa?! Tutto per poi mostrare uno dei mostri più risibili mai apparsi su grande schermo. Racconta lo stesso Jeff Morrow che nessuno degli attori e della crew aveva visto il pessimo lavoro realizzato da un effettista messicano stipendiato dal produttore Sam Katzman, il quale avrebbe voluto ingaggiare Ray Harryhausen per realizzare la bestia aliena ma non aveva budget sufficiente. Morrow, presente alla proiezione del film nel cinema della sua città, sgattaiolò fuori dalla sala per la vergogna mentre il pubblico esplodeva in fragorosissime risate a ogni apparizione di quello che pare un tacchino squinternato. Inoltre, non manca la pochezza di un film pieno di imprecisioni tecniche e di sequenze raccattate da altri film: la gente che scappa in preda al panico viene da Ultimatum alla Terra (1951), il B-52 che attacca il mostro è quello di Missione segreta (1944) e se vi capita di vedere un disco volante mentre l’uccellone attacca il Grand Central Terminal di New York City è perché furono prese scene da la Terra contro i dischi volanti (1956). Il Mostro dei cieli, ai tempi distribuito in double-bill con the Night the world exploded (1957), è una pellicola evitabilissima ma, ad amare visceralmente il genere, la si potrebbe guardare per due motivi: la ridicolaggine del mostro volante e la deliziosa Mara Corday che ha due quark così, fa la sostenuta ma, alla fine, cede ai baci del nostro eroe. Come direbbe Joe Dante, è uno di quei film che dimostrano come "il fallimento, nel cinema, può essere più interessante del successo".
TRIVIA
⟡ Il regista Fred F. Sears, il cui miglior film in carriera è considerato la Terra contro i dischi volanti a fronte di una serie di pellicole prodotte a basso budget e dai risultati questionabili, morì a 44 anni per un arresto cardiaco il 30 novembre 1957, cinque mesi dopo che il Mostro dei cieli venne distribuito nelle sale cinematografiche.
Titolo originale
The Giant Claw
Regista:
Fred F. Sears
Durata, fotografia
75', b/n
Paese:
USA
1957
Scritto da Exxagon nell'anno 2014; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
