il Mostruoso uomo delle nevi
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Voto:
In Himalaya per una ricerca scientifica, il botanico John Rollason (Peter Cushing) si unisce alla spedizione guidata da Tom Friend (Forrest Tucker) che vuole scovare lo Yeti. Il numero dei partecipanti viene decimato dagli incidenti, dagli Yeti e dal cinismo di Friend che vorrebbe portare in USA una delle creature come fenomeno da baraccone.
LA RECE
Uno dei film di quello che potremmo definire il Ciclo della Yeti degli anni '50 che include lavori come The Snow Creature (1954) e Man Beast (1956), ma il mostro, qui, è l'arroganza occidentale. Raro caso di monster movie come veicolo per una critica del colonialismo.
Uno dei primi horror della Hammer girato lo stesso anno in cui fu realizzato la Maschera di Frankesntei. Prima che il mad doctor guadagnasse il plauso delle sale, la casa di produzione inglese aveva riscosso un certo credito tramite l'adattamento cinematografico del Quatermass scritto da Nigel Kneale per la tivù con l'Astronave atomica del Dottor Quatermass (1955) e i Vampiri dello spazio (1956). I due film furono girati da Val Guest e, visto il ritorno di pubblico, si pensò di utilizzare lo stesso regista per il Mostruoso uomo delle nevi, ennesimo adattamento del racconto “The Creature” di Kneale trasmesso dalla BBC nel ‘55 come sceneggiato in atto unico di 90 minuti. I film della Hammer precedenti al grande successo del ’57 e a Dracula il vampiro (1958) erano molto differenti nello stile rispetto a ciò con cui la casa di produzione inglese avrebbe poi affascinato e conquistato il pubblico: si trattava di film in bianco e nero, verbosi e lenti, a tratti sempliciotti. Il Mostruoso uomo delle nevi gode di un inusuale formato d'immagine panoramico anamorfico, definito Hammerscope e rinominato in USA Regalscope, ma soffre proprio di quei difetti sopra elencati, oltre a una regia statica e a una ricostruzione degli ambienti montani per nulla convincente. D'altra parte, il film si differenzia sostanzialmente dalle altre pellicole del tempo che vedevano nel mostro una minaccia da combattere. Il film si perde in dissertazioni filosofiche grottesche ma è interessante notare come lo Yeti sia, sì, abominevole ma anche più saggio dell'uomo e inoffensivo se non minacciato, a tal punto che il film manca della componente xenofoba così tipica dei fantahorror anni '50. Il mostro di Kneale è una creatura millenaria ammantata di mistero ed essa rimane tale anche dopo il confronto finale con il protagonista, poiché poco ci è dato di vedere e poco di sapere. L’approccio affascinate, anche se un poco frustrante per lo spettatore, porta a un finale del tutto imprevedibile se paragonato alle pellicole prodotte negli stessi anni. Peter Cushing, che aveva coperto lo stesso ruolo nel dramma televisivo, dà, come al solito, una performance elegante. La sua nemesi è Friend che incarna lo stereotipo dell'americano zotico e pragmatico, se non del tutto amorale. Poco incisivi gli altri protagonisti ma spassoso il Lama interpretato da Arnold Marlé anche lui nello sceneggiato del ’55, e ancora con la Hammer ne l'Uomo che ingannò la morte (1959). Forse rivalutabile.
TRIVIA
⟡ La versione editata per gli USA dura 85' ed è stata rititolata the Abominable snowman of the Himalayas; da questa deriva la versione italiana più nota.
Titolo originale
The Abominable Snowman
Regista:
Val Guest
Durata, fotografia
91', b/n
Paese:
UK
1957
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
