la Nave fantasma

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Voto:

Una nave da crociera affronta il mare guidata dall’autocratico capitano Ashland (George Kennedy) a un passo dal ritiro. Affondati per lo scontro con un relitto, i crocieristi superstiti saranno solo nove e riusciranno a salire sull’arrugginita nave assalitrice che, però, si rivela deserta. Tuttavia, la nave, con il suo orribile passato di campo di concentramento nazista galleggiante, sembra avere vita propria e, facendo leva sulla fragile mente di Ashland, inizia a eliminare uno ad uno i superstiti. All’orrore si opporrà il comandante Trevor Marshall (Richard Crenna).

LA RECE

Come in una Old Dark House ma in mare, con una lenta e imponente nave arrugginita che trasporta i suoi fantasmi. Idea interessante e cast buono ma tutto viene svolto con poca energia.

Sonnacchioso ghost-ship movie che poco dirà a chi è abituato agli ipercinetismi del cinema moderno ma che, al suo arco, qualche freccia la possiede, a partire da un tridente attoriale mica male: Kennedy, quello dei film Airport (1970) e la Pallottola spuntata (1988), Crenna il beneamato colonnello Trautman di Rambo (1982), e Sally Ann Howes di Citty citty bang bang (1968). Peccato che il cast, pur valido, venga cotto a bagnomaria da Rakoff che imprime scarsa energia al racconto, facendolo partire come un catastrofistico, forse perché ancora galvanizzato da Città in fiamme girato l’anno prima, con tanto di riutilizzo di sequenze prese da la Crociera del terrore (1960). L’attitudine televisiva del regista affossa buona parte di un plot che non manca di spunti interessanti, con questa enorme nave arrugginita, teatro, anni addietro, di nefandezze nazi, e che ora, non paga, nutre i propri motori con il sangue di coloro che riesce a far salire a bordo. Fra cadaveri scheletriti e una bellona che finisce a farsi una doccia di sangue, c’è anche il tempo di percepire la claustrofobia e il senso di minaccia strisciante che probabilmente Rakoff avrebbe voluto di gran lunga maggiori. Si ha l’impressione che il soggetto scritto da Jack Hill abbia voluto imbastardire il mistero della nave abbandonata, tipo Mary Celeste (the Mystery of the Mary Celeste, 1935), con le suggestioni esplicitate da Shining (1980) usando come terzo ingrediente il coevo interesse per i villain nazisti (il Maratoneta, 1976; i Ragazzi venuti dal Brasile, 1978). Le potenzialità ci sarebbero state ma l’esecuzione di Rakoff, prona a illustrare la progressiva decimazione dei superstiti, non rende merito al bizzarro soggetto filmico. Certi tocchi di visionarietà, però, funzionano: la stanza addobbata con memorabilia nazisti, i superstiti che si guardano divertiti uno spezzone di Everything is rhythm (1936) di Goulding, il nostro eroe Crenna, con la barba, che butta a terra il proiettore per interrompere la visione delle marce naziste ma queste vengono ancora proiettate da chissà dove. Il finale troppo conciliante, benché in linea con i dettami del tempo, piace poco. Tuttavia, nella sua lentezza, il film ricalca questo leviatano di metallo che vaga imponente e implacabile e, a chi non soffre il mal di mare morto, il viaggio de la Nave fantasma potrebbe anche piacere. Si avrà poi un remake che presenta diversissime variazioni: Nave fantasma - ghost ship (2005).

TRIVIA

⟡ Per la scena della doccia di sangue fu usato, come ovvio, del sangue finto ma all’attrice si disse che era sangue vero per ottenere un effetto più drammatico; la scena venne realizzata in un’unica ripresa anche perché sarebbe costato troppo ripeterla e si sarebbe impiegato troppo tempo a ripulire la cabina doccia. 

⟡ I due produttori del film, Sandy Howard e Harold Greenberg, quello stesso anno produrranno un altro horror in cui un mezzo di trasporto ha un ruolo centrale: Terror train (1980). 

⟡ Le scene della nave fantasma che naviga furono realizzate con il natante in movimento e una piccola barca che seguiva sulla quale erano piazzate le cineprese. Tuttavia, la nave, che come si vede era tutta arrugginita, si ruppe dopo solo un’ora di riprese e, così, buona parte delle scene che la vedono in movimento furono simulate, dato che la nave era ormai ancorata e ferma.

Titolo originale

Death Ship

Regista:

Alvin Rakoff

Durata, fotografia

91', colore

Paese:

UK, Canada

Anno

1980

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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