un Ombra nell'ombra
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Voto:
Carlotta (Anne Heywood), Raffaella (Irene Papas), Lena (Valentina Cortese) e Agata (Marisa Mell) cedono alle lusinghe del Diavolo e diventano le sue amanti. Carlotta partorirà Daria (Lara Wendel), ragazzina diabolica. Le ex sataniste proveranno a fermare la progenie del Diavolo con un rito esorcistico, ma nulla può contro il potere della demoniaca Daria che mira a distruggere il Papa.
LA RECE
Carpi maneggia il materiale che dovrebbe conoscere al meglio ma finisce per sforare un erotic-horror parecchio modesto che, all'impietoso passare degli anni, si riduce a passerella buona per rivedere le bellone di un tempo.
Secondo e ultimo film diretto dal professor Pier Carpi, tratto dall'omonimo romanzo da lui stesso scritto. L'eccentrica e poliedrica attività di Carpi si declinò in ambito di sceneggiatura, narrativa, regia, fumetti, esoterismo. I suoi sforzi su pellicola, lungi dall'essere capolavori, furono specchio di tali passioni: biografo del Conte di Cagliostro, Carpi fu, per dirne una, la mente pensante dietro il film Cagliostro (1974) diretto da Daniele Pettinari e sceneggiato, tenetevi forte, da Enrica Bonaccorti. L'arte carpiana, che riusciva a connettere seri studi esoterici e risibili tocchi trash, diede la luce al misconosciuto Povero Cristo (1975) che vide il compianto Mino Reitano nei panni di Gesù. Mica poco. Allo stesso modo, un'Ombra nell'ombra, sorta di il Presagio (1976) erotico all'amatriciana, vorrebbe farci penetrare nei segreti dell'occultismo e del satanismo moderno, ma si districa nell'argomento con la proverbiale leggerezza dell'elefante nel negozio di cristalli. L'inizio del film la dice lunga: Carmen Russo e altri ballerini, tutti rigorosamente ignudi, improvvisano una danza in stile televisivo che dovrebbe richiamare una tregenda: allo spettatore arriva poco o nulla del convivio satanico ma, piuttosto, si rimane rapiti dalle storiche mammelle della Russo. In un cast gloriosamente adatto a un softcore, precipitano stelle di second'ordine che, nel tempo, riscuoteranno il meritato successo nelle produzioni erotiche. In testa, Lara Wendel (Maladolescenza, 1977) che, qui, dà fondo alla sua capacità di rendersi sgradevole. Ezio Miani, al suo terzo e ultimo film (vorrà ben dire qualcosa) impersona il Satana più scarso e narrativamente inutile mai apparso sullo schermo. Nel più o meno programmatico tentativo di ridurre il fenomeno satanico a mero tripudio orgiastico, Carpi non perde tempo a sviluppare una sceneggiatura che incorpori fini simbologie, limitandosi a citare la massoneria, altro ambito d'interesse del regista, e il tutto sembra ridursi ad una buona occasione di vedere la Wendel nuda. L'unica cosa che si salva è lo score musicale di Stelvio Cipriani che ripropone un tema sentito in Solamente nero (1978) e che userà parte dello score di questo film per Lady Lucifera (1979). Giudizio severo ma occorre concedere a Carpi il dubbio, dato che il produttore Amati lo defenestrò in itinere e gli si sostituì per completare le riprese a suo gusto. Così com’è, comunque, non è un film che rivedrò.
TRIVIA
⟡ Marina Daunia, al secolo Marina Di Leo, che nel film ha la parte di una prostituta, ricorda: “Uscimmo una volta a cena io, Natale [Prinetto, sceneggiatore], Pier Carpi e sua moglie, che era brutta a un punto incredibile. È difficile che io dica che una donna è brutta: è simpatica, ha bellissimi occhi, una splendida bocca, un naso sublime… ma questa era davvero di una bruttezza, guarda… che più brutta non poteva essere. Non potevi dire “brutta ma simpatica” (ride). […] Pier Carpi mi disse: “Marina, senti, sto girando un nuovo film, me la faresti una parte?” […] Andai sul set – nel film facevo una prostituta – e ricordo che mi passò vicino una bambina […] e mi chiese: “Ma tu cosa fai?”. E lui rispose: “È una prostituta!”. Lei disse: “Ma è una vera prostituta?” e lui: “Sì, sì…”. Guardai Pier e poi dissi: “Ma non mi troverai sulle auto o sulla strada!”. Pier era uno strano personaggio” (Nocturno dossier 47, 2006).
⟡ Il film fu terminato nel 1977 ma non fu distribuito fino al ‘79.
⟡ Il vero nome di Lara Wendel è Daniela Rachele Barnes. Per il nome d’arte ha preso le ultime due lettere di Daniela e le prime due di Rachele.
⟡ Daria è figlia del Demonio e quindi geneticamente antipatica, lo spettatore se l’aspetta. Ne ha contezza anche la professoressa satanista aggredita verbalmente di continuo in classe da Daria. Ma gli alunni che non sanno nulla, a parte il fatto di avere una compagna di classe stronza, perché non hanno alcuna reazione?
Regista:
Pier Carpi
Durata, fotografia
106', colore
Paese:
USA
1979
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
