Phantasm II

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Voto:

Dopo sette anni, Mike Pearson (James LeGros) esce dall'ospedale psichiatrico ammettendo che tutto ciò che aveva vissuto in precedenza erano allucinazioni. Appena fuori, però, Mike si riunisce al vecchio amico Reggie (Reggie Bannister) e si lancia all’avventura per trovare Tall Man (Angus Scrimm), il razziatore di tombe. Ad accompagnare i due contro il villain, la bella Liz (Paula Irvine).

LA RECE

Sequel realizzato ben nove anni dopo di un cult di seconda fila che aveva ridefinito i confini del surrealismo horror americano. Ne emerge un ibrido tra l'artigianato indie e la codifica hollywoodiana.

Il boss della Universal, colpito dal lavoro artigianale ma efficace del giovane Coscarelli (Fantasmi, 1979), affidò a quest’ultimo il sequel; non prima, tuttavia, di prendere le dovute precauzioni: non solo Phantasm II fu il film degli anni '80 per il quale la Universal spese meno - comunque budget decuplicato rispetto al primo, 3 milioni contro i 300,000 dell'originale - ma i dirigenti imposero un taglio più commerciale alla storia. Coscarelli accettò di limitare la dimensione fantastica a vantaggio di un plot più lineare, addizionandolo con una protagonista femminile; la parte andò alla Irvine, velocemente ritiratasi dalle scene nel ‘94. Visto il risultato, si nota come la Universal non sia riuscita del tutto a piegare lo spirito visionario di Coscarelli: il film è ancora ricco di atmosfere trasognate e fosche, perse tra realtà e illusione. Quello che vien meno è la novità: il soggetto ricalca pressappoco ciò che veniva proposto in Fantasmi, più il fattore "quest" per il quale i protagonisti vanno in cerca del Tall Man in una sorta di un road movie necrofilo. La storia, tuttavia, rimane subordinata alle atmosfere. Le trovate tecniche, dalla sfera volante alle visioni ultradimensionali, non sono male, e anno il fascino dell'analogico prima dell'esplosione digitale, ma nel comparto attoriale solo l'inquietante Scrimm fa breccia nella memoria. Interessante, però, il fatto che sia ancora presente il tema della famiglia, una famiglia che, come in tanti horror del periodo, è disgregata e, simultaneamente, oggetto di nostalgia e fonte di orrore: Mike e Reggie formano un'unità pseudo-familiare sostitutiva, mentre il Tall Man presiede a una perversa parodia della procreazione attraverso la trasformazione/miniaturizzazione dei cadaveri. La spettacolare esplosione della casa a inizio film tradisce la sua origine Eighty e la tendenza pirotecnica di tutta la pellicola. E' vero, tuttavia, che al di sotto di una patina da b-movie cova "l'inquietudine di un racconto che ci narra della persistenza del sogno americano attraverso il suo negativo fotografico: l'incubo della mortalità industrializzata" (Linda Williams). Seguirà Phantasm III – lord of the dead (1993).

TRIVIA

⟡ Il film è costato circa 3 milioni di dollari, dieci volte tanto rispetto al precedente episodio e più di ogni altro film della saga; ha incassato 7.282.900 dollari. 

⟡ Circola una versione bootleg che comprende molte scene splatter non incluse nella versione finale per evitare l'X-rating. La versione bootleg, però, è priva di effetti sonori e score musicale. 

⟡ Una delle pietre tombali visibili nel film ha inciso il nome Alex Murphy, un riferimento al protagonista di RoboCop (1987). 

⟡ Per il ruolo di Mike fu provinato Brad Pitt. 

⟡ Uno dei becchini maneggia un sacchetto di plastica che riporta la scritta "Mr. Sam Raimi" e lo riempie di ceneri. In ingle-se, cenere si dice "ash", riferimento al protagonista de la Casa (1981) diretto da Raimi. Quest’ultimo, buon amico di Coscarelli, durante la lavorazione di Pantasm II visitò il set più volte. 

⟡ Reggie Bannister s’impegnò personalmente in tutte le sequenze pericolose tranne quella nella quale avrebbe dovuto saltare una motosega, scena che i produttori non gli consentirono di fare convocando, invece, uno stuntman. 

⟡ Dal momento che Michael Baldwin, il giovane Mike del primo episodio, era diventato grande nel corso di 10 anni, per realizzare la scena iniziale in flashback fu usata come controfigura una donna sempre vista di spalle. 

⟡ Le sfere rotanti, oggetto iconico della serie, furono ideate da Coscarelli ispirandosi alle "chele", piccoli robot letali con lame rotanti descritti nel romanzo fantascientifico "Second Variety" da Philip K. Dick. Si tratta dello stesso romanzo da cui è tratto il film Screamers - urla dallo spazio (1995). 

⟡ La sequenza della poderosa esplosione, che fa letteralmente saltare in aria la casa, fu ottenuta facendo davvero esplodere una casa a due piani. Si trattava di una casa che doveva essere abbattuta per fare posto alla costruzione dell'autostrada californiana 105. La produzione riuscì ad acquistarla dallo Stato per soli 200 dollari con la clausola che dovessero farla sparire. L'abitazione fu farcita con cordite (un esplosivo), fuochi artificiali, polvere pirica e benzina. 

⟡ La sfera dorata, quella che uccide un becchino maciullandolo dall'interno, fu soprannominata dalla crew "Rambo" per il suo potere distruttivo. 

⟡ Alla fine dei credits, la nota di copyright specifica che "i violatori andranno incontro a gravi conseguenze penali e civili, e all'ira del Tall Man". 

⟡ Escludendo il titolo del film, la pellicola non ha credits iniziali.

Titolo originale

Id.

Regista:

Don Coscarelli

Durata, fotografia

97', colore

Paese:

USA

Anno

1988

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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