il Pianeta selvaggio

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Sul pianeta Ygam, i giganti alieni Draags tengono gli umani come animali da compagnia. Altri umani, considerati selvatici, vengono periodicamente sterminati. L’umano Ter, cucciolo dell’aliena Tiba, per una leggerezza di quest’ultima, finisce per apprendere alcune importanti nozioni scientifiche. Quando Tiba si stancherà del suo animale domestico, Ter scapperà e si unirà agli umani selvaggi che, indirettamente, porterà alla ribellione.

LA RECE

Riuscito tentativo di utilizzare un'animazione che rende strano il familiare, per intensificare la percezione dello spettatore, come veicolo per comunicare idee complesse e funzionare su molteplici livelli: allegoria politica, psicologia, esperimento tecnico e narrazione mitologica.

Prima collaborazione fra i surrealisti René Laloux e Roland Topor impegnati nella produzione de il Pianeta selvaggio per cinque anni, una prima parte dei quali passata in Cecoslovacchia e, poi, a Parigi, dopo che i sovietici avevano invaso il territorio dello Stato mitteleuropeo. Basata sul romanzo di Stefan Wul “Homo Domesticus” (Oms en série, 1957), la genesi visiva del film fu profondamente influenzata dalle idee del Movimento Panico fondato da Topor insieme ad Alejandro Jodorowsky (el Topo, 1970; la Montagna sacra, 1973; Santa sangre, 1989) e Fernando Arrabal, un movimento che cercava di fondere il surrealismo con l'assurdo per penetrare gli archetipi dell'inconscio collettivo. Il regista concepì il film come un'esplorazione visiva dell'inconscio collettivo europeo, traumatizzato dall'esperienza coloniale e dalla memoria dell'Olocausto; la rappresentazione dei Draag come esseri simultaneamente civilizzati e crudeli evoca una cifra di ambivalenza, una manifestazione visuale delle contraddizioni etiche della civiltà occidentale. Negli anni il messaggio socio-politico del film si è un po’ decolorato per una serie di mille altri prodotti cinematografici e letterari che hanno trattato il medesimo argomento, ovvero la ribellione dell’oppresso che, a propria volta, diviene prevaricatore. Se la morale non incide oggi come allora, rimane pur sempre intrigante l’idea degli umani usati come animali da compagnia. Ieri come ai nostri giorni, tuttavia, colpisce soprattutto il potere immaginifico ed onirico dei disegni di Topor che, con rimandi all’iconografia di Hieronymus Bosch, s’inventa un mondo alieno abitato da extraterrestri alquanto spirituali ma anche molto pragmatici nei loro processi di contenimento faunistico, così come una sequela di “ipotesi” per piante, animali, processi naturali ed altre cose bizzarre fino ai limiti dell’incomprensione, con questi umani lilipuziani che vivono come folletti nei buchi della terra e organizzano incontri sessuali nei boschi come lucciole. Fascinoso e sottilmente inquietante, forse per la scelta tecnica d’animazione, il Pianeta selvaggio è figlio dei suoi tempi non solo per le psichedelie grafiche ma anche per gli effetti sonori e lo score musicale assolutamente coerente con il periodo storico. Inizialmente accolto con perplessa ammirazione (vinse il Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1973), questo lavoro di Laloux e Topor ha goduto di una significativa rivalutazione negli ultimi due decenni e la sua influenza è rintracciabile in blockbuster e moderni come Avatar (2009) o Annientamento (2018). Film validissimo per chi ama sperimentare con cose curiose e un poco perturbanti, pellicole che, così come furono realizzate, difficilmente potranno essere rifatte.

TRIVIA

René Laloux dixit: “Ciò che un film suggerisce è superiore a ciò che mostra. I film oggi mostrano sempre di più. È un cinema dittatoriale paranoico. Quello di cui abbiamo bisogno è un cinema schizofrenico” (IMDb.com).

⟡ I disegni non vennero realizzati, come di consueto ai tempi, su acetato ma furono abbozzati su carta ritagliata e interconnessa. Ciò ha dato, nel processo di animazione, questo effetto scattoso.

Titolo originale

La planète sauvage

Regista:

René Laloux

Durata, fotografia

72', colore

Paese:

Francia, Cecoslovacchia

Anno

1973

Scritto da Exxagon nell'anno 2018; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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