Pinocchio's revenge

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Voto:

L'avvocatessa Jennifer Garrick (Rosalind Allen) porta a casa una grossa marionetta che riproduce Pinoc-chio, oggetto collegato a un efferato omicidio. Non passa molto tempo, prima che Zoe (Brittany Alyse Smith), la piccola figlia del-la Garrick, sviluppi un malsano legame con il burattino di legno.

LA RECE

Nel periodo buono per l'horror su pupazzi e burattini, Tenney tenta di dare un interessante taglio ambiguo al tema ma la natura low-budget dell'operazione non aiuta.

Rip-off a basso budget del coevo la Bambola assassina di Tom Holland ad opera di quel Tenney che deve la sua modesta notorietà a la Notte dei demoni (1988). Il lavoro del regista hawaiano è, comunque, meno plagiario di quanto sulle prime si possa supporre, in quanto il suo horror si gioca più sull'ambiguità che sul malvagio burattino in sé. Pur vero che Pinocchio's revenge procede con una flemma soporifera per la maggior parte del tempo e che l'attenzione dello spettatore viene risvegliata non tanto dalla tensione ma, molto prosaicamente, da una scena di nudo integrale che vede come protagonista una bella tata che fa una provvidenziale doccia, sequenza che anche Pinocchio non si perde. Tenney, inoltre, nella prima parte del film scivola un po' sul cattivo gusto non tagliando una scena, o non rigirandola, con protagonista la piccola Britanny Smith che, cadendo, finisce gambe all'aria mostrando le mutandine; nulla di grave ma, a distanza di pochissimi minuti, la bimba cade di nuovo e di nuovo a gambe all'aria in un up-skirt che avrebbe entusiasmato gli amanti di Maladolescenza (1977). I veri problemi del film, tut-tavia, non sono questi. Tenney ha la buona idea di creare la variazione sul tema bambola assassina insinuando il dubbio che gli omicidi siano compiuti non dal burattino ma dalla figlia dell'avvocatessa che, schizofrenica, sente e vede muoversi Pinocchio e lo incolpa di cose che invece è lei a fare. L'ambiguità della faccenda è retta per tutto il film e il gioco psicologico è interessante, peccato che la natura low-budget della produzione, che si gioca in location limitatissime e per mezzo di attori di scarso livello, renda Pinocchio's revenge un'esperienza per nulla memorabile. Troppo poche le scene di sangue e poco minaccioso il burattino che, per la maggior parte del tempo, sta fermo dove si trova, sentendosene solo la voce. Una o due sequenze mettono paura ma non basta. L'impressione è che, a distanza di tempo, oltre che per il fatto di aver trasformato "l’amico dei giorni più lieti" in uno psicopatico, ci si possa ricordare del film solo per la tata che fa la doccia. A volerlo mettere a paragone con un altro horror con bambola pazza, Pinocchio's revenge non è comunque poi peggio di la Bambola che uccide (1991), parallelo non edificante. Solo per chi odia Collodi.

TRIVIA

⟡ Nelle scene nelle quali Pinocchio cammina, l'attore che indossa i panni del burattino è il nano Verne Troyer, il Mini Me di Austin Powers in Goldmember (2002), qui alla sua prima apparizione in un film. ⟡ Candace Dale Mckenzie, la strepitosa tata del film, ha abbandonato il ci-nema da parecchi anni e lavora a Los Angeles come psicotera-peuta di coppia.

Titolo originale

Id.

Regista:

Kevin Tenney

Durata, fotografia

96', colore

Paese:

UK

Anno

1996

Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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