la Bambola Assassina
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Voto:
Il serial killer Charles Lee Ray (Brad Dourif) viene ferito mortalmente in uno scontro a fuoco con la polizia. In fin di vita, riesce a trasferire la sua anima nel corpo di una bambola modello Tipo Bello. Quando la signora Karen Barclay (Catherine Hicks) regalerà a suo figlio Andy (Alex Vincent) la bambola, che si presenta col nome Chucky, non sa che si trova per le mani proprio quella posseduta dallo spirito del killer. Chucky vuole tornare ad avere un corpo umano e l'unico modo è sacrificare la vita della prima persona a cui ha rivelato il suo segreto, Andy.
LA RECE
L'oggetto transizionale per eccellenza, protettivo e pedagogico, diventa il suo estremo opposto: un essere malvagio portatore di morte che minaccia la purezza dell'infanzia. E nasce un mito cinematografico.
Già anni prima qualcuno aveva intuito il potenziale orrorifico insito nelle bambole, oggetti inanimati il cui aspetto antropomorfo suggerisce un afflato di vita. Vi furono gli umani rimpiccioliti e scambiati per bambole ne la Bambola del Diavolo (1936) di Browning, il pupazzo del ventriloquo negli Incubi notturni (1945) di Eugenio Martìn e ne il Mostro e le vergini (1964) di Shonteff. Anche i prodotti direct-to-video dissero la loro su questa minaccia: Ai confini della realtà negli anni '60, Night gallery negli anni '70 con l'episodio Doll, Trilogia del terrore nel ‘75 e Magic (1978) di Attemborough. Per non parlare dell’incredibile uso che il giallo italiano ha fatto delle bambole come simbolo di psicopatologia, Profondo rosso (1975) in testa. Nessuno, però, come la Bambola assassina ha sfruttato così pienamente tale concetto portando questo oggetto transizionale per eccellenza, quindi formativo per i bambini, al suo estremo opposto: un essere malvagio portatore di morte che minaccia la purezza dell'infanzia. In questo ribaltamento, che l'horror ha utilizzato anche per la figura del clown, ciò che dovrebbe essere innocente e puro diviene radicalmente colpevole e volgare. Così è Chucky, la bambola dall'espressione meno rassicurante possibile, che impreca di continuo e non vede l'ora di uccidere proprio colui che dovrebbe allietare. Il soggettista Don Mancini innestò questo vecchio tipo di paura nel genere horror più in voga ai tempi, per cui nel film sono presenti tutte le più comuni convenzioni dello slasher: falsi finali, persecuzione, morti scenografiche, battute ad effetto. Chucky, come Freddy Krueger, è sboccato e sottolinea ogni suo crimine con una frase cinica e salace ammiccando agli spettatori. Divenuto ormai un cult, la Bambola assassina presenta alcuni momenti di paura davvero ben riusciti benché il terrore, più che essere legato a momenti circostanziati, viene espresso dalla bambola stessa nella sua globalità, quando corre, si nasconde, scruta e, ovviamente, uccide. L'aspetto di Chucky, animatrone creato da Kevin Yagher oggi forse non più così terrificante, fu un vero cardiotonico per gli spettatori degli anni '80. Il cast del film, in secondo piano rispetto al carisma di Chucky, è funzionale: da Brad Dourif, all'attrice Hicks più famosa per il suo ruolo di bigotta nel serial Settimo cielo (1996-2007); bene anche Chris Sarandon (Ammazzavampiri, 1986) nei panni dell'agente Mike Norris, e Alex Vincent giovanissimo attore che non avrà un grosso futuro nel cinema. Il regista Holland fa un buon uso della soggettiva cambiando punto di vista da quello di Chucky a quello degli attori al fine ottenere il massimo di tensione da ogni scena. Icona horror, Chucky ha saputo conquistare la simpatia anche del mainstream. Horror che non consiglio in senso assoluto ma che va visto da tutti coloro si definiscano fan del genere. I sequel sono molteplici e il franchise abbastanza gradevole: la Bambola assassina 2 (1990), la Bambola assassina 3 (1991), la Sposa di Chucky - Il ritorno della bambola assassina (1998), il Figlio di Chucky (2004), la Maledizione di Chucky (2013), il Culto di Chucky (2017); nel 2019 è arrivato il remake la Bambola assassina.
TRIVIA
Thomas Lee Holland (1943) dixit: “All'epoca, nessuno di quelli che lavoravano nell’horror sapeva che gli anni Ottanta sarebbero stati così degni di nota. All'epoca tutti erano troppo occupati a lavorare e a cercare di realizzare un lavoro successivo; non credo che nessuno di quelli che conoscevo avesse l’idea che ne avremmo parlato 30-40 anni dopo. […] Ora, ovunque, la gente si riferisce agli anni Ottanta come al decennio in cui l'orrore è uscito dal seminterrato ed è andato verso un genere vibrante e redditizio. All'epoca, lavorare nell'horror era considerato da sbaraccati” (dreadcentral.com).
⟡ Il film costò circa 9 milioni di dollari e ne incassò in tutto il mondo più di 44.
⟡ Il nome del killer, Charles Lee Ray, deriva dai nomi di tre famosi assassini: Charles Manson, il folle mandante dell'omicidio di Sharon Tate; Lee Harvey Oswald, colui che, si suppone, uccise J.F. Kennedy; James Earl Ray che uccise Martin Luther King.
⟡ Lo script originale prevedeva alcune variazioni: l'amica babysitter doveva morire folgorata nella vasca da bagno, la scena fu comunque usata ne la Sposa di Chucky (1998); il serial killer Charles Lee Ray avrebbe dovuto essere il padre di Andy; Don Mancini aveva pianificato di giocare di più con lo spettatore facendolo rimanere nel dubbio rispetto al fatto che gli omicidi po-tessero essere compiuti da Andy piuttosto che dalla bambola, questa idea fu usata da Kevin Tenney in Bad Pinocchio (1996).
⟡ La voce di Chucky, nella versione originale, è di Brad Dourif il quale registrò i dialoghi in anticipo in modo che potessero essere sincronizzati con i movimenti della bocca del pupazzo.
⟡ La storia del film ha luogo in soli tre giorni.
⟡ Howard Franklin, sceneggiatore de il Nome della rosa (1986), partecipò come sceneggiatore anche in questo film benché il suo lavoro non sia stato accreditato.
⟡ È l’unico film della serie ad essere stato distribuito dalla MGM, i successivi furono distribuiti dalla Universal. Questo avvenne, nonostante i buoni incassi, perché, ai tempi, la United Artists, controllata dalla MGM, stava per essere venduta alla Qintex che desiderava avere in cartellone unicamente film per famiglie e perciò un franchise horror, per quanto di successo, rischiava di far rompere l’accordo che fu però abbandonato dalla Qintex lasciando la MGM/UA orfana di una valida icona horror .
Titolo originale
Child's Play
Regista:
Tom Holland
Durata, fotografia
87', colore
Paese:
USA
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2005 + aggiornamenti; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
