Premonition
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Voto:
Hideki Satomi (Hiroshi Mikami) sta tornando a casa in macchina con la moglie Ayaka (Noriko Sakai) e con la figlioletta. Sulla strada del ritorno, Hideki si ferma a una cabina pubblica in cui trova un pezzo di giornale che preannuncia la morte della bambina. In effetti, sulla macchina parcheggiata piomba un camion, e la piccola muore. I due genitori divorziano. Dopo tre anni, mentre Ayaka sta conducendo ricerche per saperne di più sulla leggenda del "giornale di domani", Hideki riceve nuovi messaggi. I due ex torneranno insieme per tentare di controllare le rivelazioni che hanno distrutto le loro vite.
LA RECE
Atmosfera opprimente per un racconto che ha a che vedere con il significato del tempo e, soprattutto, con l'inesorabilità del destino. Più sai e più sei infelice, più sai del futuro e meno puoi fare per cambiarlo.
Un altro J-horror che sfruttò l'onda lunga di Ringu (1998), tenuto anche conto che i due film condividono lo stesso produttore Taka Ichise ma, in questo caso, prendendo ispirazione dalla serie manga “Kyôfu shinbun” di Jirô Tsunoda. Come nella pellicola del '98, si tratta del terrore che si sprigiona dagli oggetti comuni caricati di un'energia soprannaturale e malefica, qui un giornale che rivela avvenimenti che devono ancora accadere, qualcosa che ricorda Avvenne domani (1943) di René Clair, storica pellicola nella quale il protagonista faceva fortuna con il giornale “del giorno dopo” fino al momento in cui leggerà in esso la notizia della propria morte. A questo plot non originale, Premonition aggiunge una dimensione di vendetta contro coloro che provano a cambiare il destino, ponendolo in contatto con Final destination (2000). A differenza del film USA, però, qui, l'idea si fa più sottile ed elegante evitando crudezze grafiche e giocando le sue carte sulla tensione. Interessante l'idea di questo "newspaper of horror" che dovrebbe originarsi in una non meglio definita dimensione dell'universo in cui gli eventi passati e futuri sono fusi insieme; altro non ci è dato di sapere. Meno riuscita, invece, la dimensione drammatica della coppia di protagonisti che, dopo la perdita della bambina, divorzia; il melodramma aggiunge spessore ma, come spesso accade nel J-horror, questo sub-plot è abbandonato a derive inconcludenti e interludi sentimentali di poca importanza. La morale, comunque, è incisiva: più sai e più sei infelice, più sai del futuro e meno puoi fare per cambiarlo. Buona prova attoriale di Hiroshi Mikami che recita, con voluto tono dismesso, nei panni di un uomo qualunque alle prese con qualcosa di enorme. Gli effetti speciali sono al minimo e, comunque, ben fatti, compreso l'uso del digitale; lo splatter vero e proprio si limita alla testa di una ragazza senza il volto. Complessivamente, Premonition non si può definire un J-horror determinante come lo furono Ju-On (2002) e Ringu, condividendo, peraltro, le debolezze di altri lavori di Tsuruta come Ring 0 (2000), cioè la perdita di coesione prima di approdare al finale. Ad ogni modo, Premonition ha un’intrigante fase iniziale e conclusiva, nonché alcuni momenti bizzarri basati su traslazioni temporali. Da scoprire.
TRIVIA
Norio Tsuruta (1960) dixit: “Nel complesso, ho girato circa 20-30 film, ciascuno della durata di circa 5-20 minuti, il più noto dei quali era chiamato Toneriko. Era una storia di vampiri che ho girato durante l'università, nel periodo solitamente riservato alla ricerca di un lavoro. […] Prima sono entrato in una piccola agenzia pubblicitaria televisiva dove ho fatto il cosiddetto lavoro di produzione, cioè organizzavo i cestini del pranzo e altre piccole cose. […] Nel 1989, la Toei aveva appena iniziato la serie V-Cinema, e fu un grande successo, quindi tutti volevano iniziare a produrre per il mercato video, pure la Japan Home Video. Un altro dipendente, Atsushi Muroga, ha iniziato a dirigere. Così, onestamente parlando, ho pensato: se ce la fa lui, ce la posso fare anch'io! Ho deciso che una moderna storia di fantasmi giapponesi potesse essere intrigante, così ho fatto delle ricerche e ho trovato un manga interessante chiamato “Honto ni atta kowai hanashi” [storie spaventose realmente accadute], sono andato direttamente dall'editore, ho chiesto i diritti e ho ottenuto il permesso di girare. Poi sono andato alla Japan Home Video. A loro l'idea è piaciuta, mi è stato dato il lavoro di regista, e ho girato il mio primo film in cinque anni, dopo i miei film in 8 mm all'università” (midnighteye.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Yogen
Regista:
Norio Tsuruta
Durata, fotografia
95', colore
Paese:
Giappone
2004
Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
