la Ragazza della porta accanto

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Voto:

David Moran (Daniel Manche) ricorda come da giovane non fu capace di aiutare una ragazza di poco più grande di lui che, a causa di una matrigna malata di mente, andò incontro a una pessima sorte. Quando David era più giovane viveva in una casa attigua a quella di Ruth Chandler (Blanche Baker), una donna di mezza età che ospitava due orfane: Meg (Blythe Auffarth) e la sorellina Susan (Madeline Taylor). Chiamata da tutti i ragazzi del vicinato "Zia Ruth", la donna era, in realtà, una sadica alcolista che torturava psicologicamente e fisicamente le due bambine con un’attenzione negativa verso Meg segregata in cantina per farne il giocattolo sessuale dei ragazzini del vicinato.

LA RECE

Dramma orrorifico che enumero fra gli "extremes" per quella terribile lezione antropologica, psicologica, sociale e morale che emerge da una storia che si vorrebbe di fantasia ed invece è gravemente vera.

Uno di quei film che non si vorrebbero vedere in quanto ricostruiscono una realtà che non si vorrebbe esistesse. Sono i film per i quali un appassionato di horror rimpiange i demenziali eccessi dello splatter di serie-B, innocuo intrattenimento relegato al mondo del fantastico. The Girl next door, tratto dall'omonimo romanzo di Jack Ketchum a propria volta ispirato al fatto di cronaca che vide protagonista Gertrude Baniszewski, si svolge nel 1958 in un tranquillo paesino del New Jersey che già dal nome, Haddonfield, non suona rassicurante riecheggiando halloweeniane memorie. Eppure, nella ridente cittadina abitata da bravi ragazzi stile Ricky Cunningham, tutto scorre nel migliore dei modi. In apparenza. Il male subìto da Meg non è hollywoodiano e non c'è patinatura che conforti le immagini. Va dato atto a Gregory Wilson, alla seconda prova come regista, di non aver nascosto allo spettatore gli elementi più sgradevoli di una storia difficilmente edulcorabile e, allo stesso tempo, di non aver dato spazio a una dimensione exploitation di pruriginoso voyeurismo, cosa assai facile da farsi quando si mostra il corpo nudo di una giovane donna seviziata. C'è, però, una differenza fra il libro di Ketchum e il film. Lo scrittore non offre al lettore nessun personaggio positivo col quale potersi identificare: il libro incastra il lettore e lo maltratta più di quanto venga fatto nel film, in cui, invece, il giovane David, per quanto omertoso, dimostra a più riprese la propria appartenenza al lato buono della faccenda. Lo spettatore guarda le torture psicologiche e fisiche inflitte alle due ragazzine ma le osserva principalmente tramite gli occhi e i pensieri di David, il che, in automatico, lo pone dal lato dei buoni, evitandogli riflessioni sul suo stesso colpevole voyeurismo. Ciò non significa che ciò che viene mostrato arrivi con minor forza e, a tratti, viene da domandarsi, data la violenza della situazione, chi tra il pubblico abbia davvero voglia di sorbirsi 90 minuti di questo atroce spettacolo, a parte i fan dello scrittore Ketchum o del torture porn. Il film, tuttavia, è ben fatto e, tralasciando la materia trattata, non occorre un grosso sforzo per riconoscere i pregi tecnici del film che vanno da una regia pulita a una fotografia attenta e, come necessario in questo genere di pellicole, una buona recitazione. Bravi i giovani attori, soprattutto la Auffarth che, letteralmente, si espone più degli altri. La migliore performance è, però, quella di Blanche Baker, non solo assolutamente in parte ma, soprattutto, abile nel reinventare un personaggio che difficilmente ha potuto studiare nelle circostanze originarie. la Ragazza della porta accanto è un film per pochi, per coloro che sanno affrontare l'orrore di questo mondo opposto alle sanguinarie scorribande degli eroi slasher che soggiornano solo su pellicola; si tratta di un viaggio emotivamente brutale in un inferno psicopatologico che difficilmente può lasciare indifferenti e che non lascia spazio a nessun sostanziale finale risarcitorio. Per chi desidera assistere a un rifacimento del lavoro di Wilson interpretato da attori famosi (Ellen Page, Catherine Keener) ma schivando i pugni sotto la cintola, guardi an American crime (2007).

TRIVIA

Gregory Wilson dixit: “Quando mi hanno parlato del film, sapevo che i produttori avevano già contattato diversi registi. Quello che ho scoperto più tardi è che gli altri registi si stavano concentrando sugli elementi dell'horror. Ho sempre pensato a the Girl next door come a un horror sociale, in contrapposizione tradizionali horror fantasy… Freddy Krueger, Venerdì 13, eccetera. Quindi, la mia proposta fu che l'elemento di orrore sociale fosse cruciale. C’ho visto una storia di crescita tra i ragazzi coinvolti, e ho visto anche una storia d'amore non concretizzata tra i due protagonisti. Ci sono tre storie diverse e, poi, ovviamente, c'è l'elemento dell'abuso sui bambini che per me era l'elemento dell'orrore sociale. Perciò, anche se è classificato come un film horror, si tratta di un dramma molto cupo” (smugfilm.com).

⟡ Gertrude Baniszewski (1929-1990) era una divorziata dell'Indiana dal passato traumatico con a carico 7 figli, alla quale, nel luglio 1965, vennero date in affido da una coppia di circensi le loro due figlie: Sylvia Marie Likens (16 anni) e Jenny (15); in cambio, Gertrude avrebbe ricevuto 20 dollari a settimana per il mantenimento. Tuttavia, i pagamenti dei due genitori iniziarono a non arrivare già il mese dopo e Gertrude iniziò maltrattare fisicamente e psicologicamente le due bambine. Nell'agosto 1965, la donna iniziò a consentire che gli altri bambini, anche quelli del vicinato, abusassero di Sylvia che veniva definita "puttana". La Baniszewski obbligò anche Jenny a picchiare la sorella maggiore. Sempre nello stesso mese di quell'anno, la famiglia Vermillon, trasferitasi da poco nel quartiere, si accorse del clima di abusi nella casa di Gertrude ma decise di farsi i fatti propri. La situazione subì un'escalation negativa per Sylvia che venne rinchiusa nel sottoscala mentre continuava a subire torture fisiche e psicologiche compiute sia dai ragazzi, sia dalla padrona di casa. Il 21 ottobre, la donna organizzò un piano per sbarazzarsi definitivamente di Sylvia: l'avrebbe obbligata a scrivere una lettera d'addio nella quale dava ad intendere che sarebbe scappata; questa la scusa da presentare ai veri genitori. Gertrude voleva uccidere la ragazza e abbandonare il corpo in una discarica ma la ragazza morì di stenti e abusi prima che il piano fosse messo in pratica. Gertrude, allora, chiamò la polizia e, in lacrime, denunciò la sparizione della ragazza ma Jenny sussurrò all'orecchio del poliziotto che, se l'avessero portata via da quella casa, avrebbe detto tutta la verità. La Baniszewski venne condannata all'ergastolo senza la possibilità di parola ma, in appello, la pena fu ridotta a 18 anni. In carcere divenne una detenuta modello alla quale le altre detenute diedero il soprannome "Mamma". La donna uscì di prigione il 4 dicembre 1985, andò a vivere in Iowa dove morì di cancro ai polmoni il 16 giugno 1990. 

⟡ La brava attrice Blythe Auffarth che impersona la 14enne Meg è nata nel 1985 ed era quindi più che maggiorenne nel 2007. 

⟡ I ragazzini guardano la rivista Playboy e fanno riferimento a un'attrice e pin-up molto nota nel cinema italiano anni '60: Carroll Baker (il Dolce corpo di Deborah, 1968; Così dolce... così perversa, 1969; Paranoia, 1970) la quale è la vera madre di Blanche Baker. 

⟡ Nel film si fa riferimento alla cittadina di Haddonfield, nota per essere la location fittizia degli horror della serie Halloween. Lo sceneggiatore di the Girl next door è lo stesso che ha scritto per Halloween 6 - la Maledizione di Michael Myers (1995). Oltretutto, Haddonfield è una vera cittadina che si trova in New Jersey, il posto in cui è nata Debra Hill, produttrice di Halloween. The Girl next door si svolge in una piccola cittadina del New Jersey, sicché il riferimento ad Haddonfield ha molteplici significati.

Titolo originale

Jack Ketchum's the Girl Next Door

Regista:

Gregory Wilson

Durata, fotografia

91', colore

Paese:

USA

Anno

2007

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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