Resident evil: Afterlife

-

Voto:

Alice (Milla Jovovich) e i suoi cloni attaccano la base sotterranea della Umbrella Corporation in cui si rifugia il mutante Albert Wesker (Shawn Roberts). La base viene distrutta e Alice vola in Alaska per recuperare i ragazzi che erano andati in cerca dell’Arcadia, una base sicura in cui non ci sono contagiati. Là, Alice troverà solo Claire (Ali Redfield) in stato di completa amnesia. Imbarcata la ragazza, l’eroina vola in una Los Angeles distrutta nella quale trova un gruppo di sopravvissuti arroccati in un grattacielo attorniato dagli zombi. Scoprirà che l’Arcadia non è un luogo ma una petroliera che sosta in mare aperto. Il piano è raggiungere la nave e trovare salvezza.

LA RECE

Terzo sequel del franchise gamvie con una Jovovich sempre pronta a fare il salto nel cerchio di fuoco. Qualche sequenza ben riuscita, soprattutto ha un suo allure l'atmosfera post-apocalittica. Per il resto, si tratta di un giocattolo da seconda serata.

Quarto capitolo della saga ispirata al gioco della Capcom uscito nel 1996, se si escludono i due film animati Resident evil: degeneration (2008) e Resident evil: damnation (2012) che nulla hanno a che fare con l’eroina Alice. Per questo ennesimo appuntamento con le malefatte della Umbrella Corporation, si scomoda niente di meno che il regista-produttore Paul W.S. Anderson che aveva inaugurato la saga (Resident evil, 2002) per relegarsi, poi, nel ruolo di sceneggiatore; torna perché galvanizzato dal matrimonio con la bella Milla Jovovich avvenuto nel 2009 ma anche perché è il momento di cavalcare l’onda del 3D, potendo, peraltro, smanettare con la Fusion Camera, la stessa cinepresa usata da Cameron per Avatar (2009) che realizza un treddì migliore rispetto a quello ottenuto in postproduzione. Ahinoi, trovate tecnologiche a parte, Resident evil: afterlife propina il solito piatto di recupero con zombi decimati dalla non recitante Milla Jovovich che tenta di imporsi come un’attrice d’azione in una delle saghe meno stimate nell’universo horror e nell’universo in generale. Eppure, un certo pubblico sembra gradire, forse per l’affezione ad alcuni fattori iconici quali il simbolo dell’Umbrella Corporation che poi diverrà logo in molto merchandising. Sta di fatto che, a fronte di 60 milioni di dollari di budget, tutti evidentemente spesi in effettistica, la pellicola ne ha incassati world wide 296 e rotti, risultato incredibile vista la bassa qualità del prodotto. Tutto sembra composto in maniera annoiata o, quantomeno, superficiale, con personaggi scritti in maniera derivativa e monodimensionale: il cinico produttore di turno, ad esempio, ricorda da vicino il piacione borioso ed egoista che si fa odiare ne l’Alba dei morti viventi (2004), oltre al fatto che il grattacielo rifugio circondato dai contagiati-viventi non è troppo diverso dal centro commerciale del film appena citato. Per non parlare del mastodontico mutante che si aggira con un martellone, davvero troppo simile al Red Pyramid di Silent Hill (2006) benché, in effetti, Axeman fosse apparso già nel 2005 nel videogioco Resident Evil 5. Buona parte degli elementi introdotti nel racconto non trovano un efficace svolgimento: Alice viene siringata col virus che la depotenzia ma non pare affatto più debole; il ragazzo imprigionato (lo Scoffield del serial Prison Break, 2005-2017) potrebbe essere un doppiogiochista ma invece no, e diventa subito la spalla dell’eroina; un protagonista sparisce e viene creduto morto ma alla fine non lo è e nessuno ne sentiva la mancanza. Anderson, poi, undici anni dopo la sua uscita, scopre Matrix e fa svolazzare tutto in bullet-time, rifà lo sketch dei proiettili che si evitano con la super scattosità e tenta, per l’ennesima volta, di spacciare sua moglie come la nuova Sigourney Weaver. Se vi piace questo film, e avete più di 15 anni, avete preso Pascoli troppo alla lettera. Segue, instancabilmente, Resident evil: retribution (2012).

TRIVIA

⟡ Con i sui quasi 300 milioni di dollari di incasso, questo film non solo è quello della saga che ha realizzato meglio al botteghino ma è anche il film canadese che ha incassato di più nella storia di quella nazione.

⟡ Questo è il primo film tratto da un videogioco a essere stato realizzato in 3D, nonché il primo film della saga a essere stato distribuito in forma adatta per la tecnologia IMAX.

⟡ L'aereo guidato da Alice è un russo Yakovlev Yak-52.

⟡ L'attore Wentworth Miller non sembra aver troppo apprezzato l'eccessiva similitudine del suo personaggio con quello interpretato nel serial Prison break; in entrambi i casi i due sono detenuti e la loro prima frase è "Conosco un modo per uscire di qui".

⟡ La scena iniziale non è costruita a caso: tutti usano un ombrello, riferimento alla Umbrella Corporation, mentre l'unica che non lo usa è una contagiata.

⟡ Pur di apparire in questo film, Ali Larter ha saltato sette episodi della serie tivù Heroes (2006-2010) nella quale lavorava.

⟡ Il regista e la sua crew di tecnici hanno avuto bisogno di due settimane di addestramento per imparare a usare le cineprese 3D. L'utilizzo di questa tecnologia ha fatto lievitare il costo del film del 20%.

⟡ Durante le riprese, Milla Jovovich ha rotto una telecamera del valore di 100.000 dollari.

⟡ Il peso delle telecamere 3D è incompatibile con una normale imbragatura da steadycam; quindi, il cameraman, per muoversi, ha montato la cinepresa su un segway.

⟡ Il cimitero degli aeroplani in cui arriva Alice ospitava solo sette aerei, il resto è stato aggiunto digitalmente.

⟡ La petroliera Arcadia, in realtà, non stava in mezzo al mare ma era ancorata al porto di Toronto. Il porto è stato cancellato in postproduzione.

⟡ Dopo un minuto dall’inizio dei titoli di coda, viene presentata una breve sequenza in cui appare Sienna Guillory che riprende il suo ruolo di Jill Valentine.

⟡ È il primo film della saga realizzato dalla Jovovich dopo che è diventata mamma di Ever Anderson nata il 3 novembre 2007; la bambina apparirà nel successivo sequel del 2012.

⟡ Uno degli sniper giapponesi che si vedono all'inizio del film dice: "Biohazard terminated". Biohazard è il titolo originale della serie di videogiochi che noi conosciamo come Resident Evil.

Titolo originale

Id.

Regista:

Paul W.S. Anderson

Durata, fotografia

97', colore

Paese:

USA, Germania, Francia, Canada

Anno

2010

Scritto da Exxagon nell'anno 2014 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial