Rumpelstiltskin

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Voto:

XV secolo, da qualche parte in Europa. Una maga riesce a intrappolare in una pietra il malvagio Rumpelstiltskin (Max Grodénchik). La pietra verrà trovata secoli dopo a Los Angeles da Shelly Stewart (Kim Johnston Ulrich) che ha appena perso il marito poliziotto ed è rimasta sola con un figlio piccolo. La pietra esaudisce il desiderio della donna di rivedere il marito ma libera il mostro che chiederà in pegno il bambino.

LA RECE

Mostriciattolo di antica tradizione folk europea ricollocato negli USA "moderni"; da qui, tutta una serie di situazioni poco divertenti. Dimenticabile e dimenticato. Film da terza serata.

Ognuno ha le proprie fisse: Charles Band ama produrre film con bambole e pupazzi (Dolls - Bambole, 1987; Puppet Master, 1989), Bert Ira Gordon è passato agli annali come il feticista del gigantismo (l'Impero delle termiti giganti, 1977), Mark Jones, invece, è quello dei piccoli esseri cattivi: Leprechaun (1993), Triloquist (2008) e questo impronunciabile Rumpelstiltskin. Quali siano le origini folkloristiche del mostro è spiegato più sotto. Che tipo di film sia Rumpelstiltskin è presto detto: trattasi di una pellicola che gioca le sue carte sulla collocazione di una creatura medievale nella Los Angeles degli anni '90, ma con riflessi ancora un po' Eighties, e tutte le simpatiche implicazioni che un mostro può sperimentare in un ecosistema inadatto. Quindi, fuma il sigaro ed esclama: "Proprio quello di cui avevo bisogno, un nuovo brutto vizio" o cita la famosa battuta di Jon Hannibal Smith dell'A-Team (1983-1987): “I love it when a plan comes together", da noi: “Adoro i piani ben riusciti”; non a caso, Mark Jones fu sceneggiatore di quel telefilm. Come per Leprechaun, anche qui siamo testimoni di una fuga, quella della protagonista inseguita dal nano infingardo che vuole pervicacemente il di lei figlio. Qua e là qualche tocco splatter ma sempre edulcorato dalle sapide battute del losco figuro. In realtà, l'aspetto del Rumpelstiltskin è abbastanza inquietante ma il regista, più che dare spazio ai lati sinistri della faccenda, predilige marcare il fattore action con una serie di inseguimenti in moto, camion, go-cart e una bella serie di esplosioni. Noioso il film non lo è (carina la sparatoria iniziale) ma neanche particolarmente avvincente; horror lo è ben poco. Fu un notevole flop al botteghino, dato che i 3 milioni di dollari di budget furono compensati con incassi pari a un decimo della spesa. Forse è per questo che non si è mai pensato a un seguito, benché Rumpelstiltskin si prestasse proprio a questo genere d’operazione. Da recuperare? Anche no.

TRIVIA

⟡ Rumpelstiltskin, in tedesco Rumpelstilzchen, significa "paletto rumoroso" ed era il nome di una sorta di goblin, detto anche pophart o poppart, che fa rumore sbattendo paletti o grattando assi di legno. Questa entità è affine al rumpelgeist, fantasma rumoroso, o al poltergeist, malvagio spirito che fa rumore e sposta oggetti domestici. Rumpelstiltskin è divenuto famoso soprattutto grazie ai fratelli Grimm che hanno trasposto la leggenda in un racconto pubblicato la prima volta nel 1812. La storia narra di un mugnaio che, per vantarsi, racconta al re che sua figlia è in grado di filare la paglia trasformandola in oro. Il re fa rinchiudere la ragazza nella stanza di una torre, in cui si trova un fuso e molta paglia, comandandole di trasformare la paglia in oro prima che faccia mattina, e ciò per tre notti di seguito, altrimenti verrà giustiziata. Uno gnomo aiuterà la donna a realizzare l'irrealizzabile ma se le prime due notti si accontenta di una collana e di un anello come tributo, per la terza sera lo gnomo chiede che, la volta che la giovane avesse un figlio, questo gli venga consegnato. Il re sposerà la figlia del mugnaio e avrà un erede ma lo gnomo verrà a riscattare il dovuto e non accetterà altri doni; alla regina, però, offrirà una possibilità: se entro tre giorni indovinerà il suo nome, lui rinuncerà al bambino. Grazie all'aiuto di un messaggero, la donna indovinerà il nome dello gnomo: Rumpelstiltskin, in italiano Tremotino. La malvagia creatura se ne andrà scornata.

⟡ Questo non è l'unico film che ha come protagonista lo gnomo Rumpelstiltskin, altri sono: Rumpelstiltskin (1915) di Raymond B. West; il Potere magico (1987) film di David Irving; la Figlia del mugnaio (Acht auf einen Streich: Rumpelstilzchen, 2009) episodio di Ulrich König. Nella serie tv C'era una volta (2011), il Rumpelstiltskin verrà interpretato da Robert Carlyle.

Titolo originale

Horrors Of The Black Museum

Regista:

Mark Jones

Durata, fotografia

87', colore

Paese:

USA

Anno

1994

Scritto da Exxagon nell'anno 2014 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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