Puppet Master - il Burattinaio

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Voto:

Nel 1939, il burattinaio André Toulon (William Hickey) viene assassinato da due sicari nell'albergo Bodega Bay Inn; prima di morire, riesce a nascondere alcuni burattini ai quali ha dato vita grazie ad antichi riti egizi. Anni dopo, Neil Gallagher (Jimmie F. Skaggs), un uomo senza scrupoli alla ricerca dei manoscritti lasciati da Toulon, sposa Megan (Robin Frates), futura proprietaria dell'albergo, ne uccide i genitori per garantirsi l'eredità, scopre i burattini e il segreto della vita eterna. Gli amici di Neil, due uomini e due donne dotati di poteri paranormali, si riuniscono nell'albergo dove vengono accolti da Megan e dalla notizia dell'improvvisa dipartita di Neil, la cui forza negativa ha riporta-to in vita i malefici burattini.

LA RECE

Cult minore, figlio di un certo modo di fare cinema horror bis tipicamente '80, ovvero capace di trasformare i limiti produttivi in punti di forza stilistici con un artigianato efficace. Peccato per il terribile franchise che ne segue.

Ogni casa di produzione ha una sua saga horror: la Paramount ha Venerdì 13 (1980), la New Line Nightmare - dal profondo della notte (1984), la Universal la Bambola assassina (1988) e la Troma the Toxic Avenger (1984). La Full Moon di Charles Band, fondata dopo le sfortune della Empire, si lanciò in questa saga insensatamente lunga derivata dalla produzione di Dolls – Bambole (1986), altro prodotto Full Moon, e incentivata dal coevo successo de la Bambola assassina. Nel panorama dell'horror a basso budget degli anni '80, Puppet Master emerge come un cult minore ricco di creatività perversa e artigianato visionario. In questo primo capitolo, il cast non è pessimo, contando la presenza di Paul LeMat (American graffiti, 1973; American history X, 1998) e Irene Miracle (Fuga di mezzanotte, 1977; Inferno, 1980). Il film, tuttavia, è tendenzialmente noiosetto e non fa granché paura nonostante la presenza dei burattini di comprovata efficacia orrorifica. In generale, Puppet master è un prodotto che intrattiene e incuriosisce per la sua malvagia ciurma di pupazzi mossi in stop-motion prima delle evoluzioni digitali e resi ancor più efficaci dalle riprese rasoterra eseguite dal direttore alla fotografia Sergio Salvati che spesso lavorò al fianco di Lucio Fulci. Efficace anche la colonna sonora curata da Richard Band. Il regista Schmoeller fa un buon lavoro cercando di massimizzare i momenti di tensione derivanti dai suoi protagonisti non umani: i burattini animati. Blade, con il suo inquietante volto pallido e le lame al posto delle mani; Pinhead, dal corpo minuscolo e la forza sovrumana; Leech Woman, capace di vomitare sanguisughe letali; Tunneler, con il suo trapano incorporato; e Jester, dal volto mutevole. Ciascuna di queste creature rappresenta un peculiare incubo in miniatura e i sequel presenteranno nuovi piccoli villain, ognuno con la propria fisionomia e con il proprio peculiare modo di uccidere; entità complesse che oscillano tra la malvagità e una sorta di lealtà personale, anticipando la complessità morale che caratterizzerà i successivi capitoli della saga. Di questo film, soprattutto visto dopo anni, colpisce la sua estetica "low", ivi compresa la scelta obbligata della stop-motion operata da David Allen, sicuramente ammiratore del mitico Ray Harryhausen, che genera marionette grezze e dal movimento artificioso fattore primario del loro essere inquietanti. Così fatto, nei suoi limiti e nei suoi buoni momenti sinistri, Puppet master non avrebbe necessitato di seguiti o, comunque, non tutti quelli realizzati da quel trafficone di Charles Band. Sta di fatto che, per ora, non pare che il grande produttore di B-movie abbia intenzione di dare degna sepoltura a una saga che proseguirà con: Puppet master II (1990), Puppet master 3 – giochi infernali (1991), il Ritorno dei giocattoli assassini (1993), Giocattoli assassini – scontro finale (1994), Curse of the puppet master (1998), Retro Puppet Master (1999), Puppet Master - the legacy (2003). La saga, inoltre, si mescola a Giocattoli infernali (1992) in Puppet master vs Demonic toys (2004) e si riattiva con una trilogia reboot composta da Puppet master: axis of evil (2010), Puppet master X: axis rising (2012) e Puppet master: axis termination (2017) fino al reboot del reboot Puppet master: the littlest reich (2018).

TRIVIA

⟡ Episodio personale. Una delle prime saghe da me recensite su exxagon.it è stata proprio quella di Puppet Master e non per affetto personale ma in quanto vedere e recensire questi film sapevo sarebbe stato un lavoro leggero. Il moderato sforzo ripagò. Nel 2005 mi contattò, tramite email, niente meno che la segretaria personale di Charles Band, direttamente da Los Angeles. Mi riferì che Charles aveva intercettato il mio sito ed era rimasto colpito dalle recensioni benché, evidentemente, non le avesse lette. Mi chiese se potessi mettere su exxagon.it alcuni banner di tre case di produzione di Mr. Band fra cui la Full Moon. La segretaria, però, aggiunse di essere dispiaciuta di non sapere l'italiano così da poter capire cosa avessi scritto, tuttavia mi fece sapere che Band era stato più volte in Italia e che, quindi, per lui non sarebbe stato un problema leggerle; in cambio, io avrei avuto diritto a un'intervista esclusiva al mitico produttore. Ora, si tenga conto che Charles Band è stato uno dei più grandi produttori statunitensi di horror low-budget e io avevo da poco aperto il sito. Dopo qualche giorno di giustificata esaltazione, m'iniziai a preoccupare. In quelle recensioni, come potete leggere - ma i testi del tempo, pre-text revision, erano ancora più grezzi - non usavo parole troppo lusinghiere nei confronti dei film di Band e temevo che il produttore si sarebbe potuto risentire per i miei giudizi. Quindi, scrissi alla segretaria anticipando, con malcelato imbarazzo, che io, recensendo anche film a tripla A come quelli di Kubrick e Hitchcock, non avrei potuto essere troppo clemente con i B-movie della Full Moon, altrimenti i miei lettori mi avrebbero preso per un incompetente o, peggio, un venduto, tantopiù se avessi ospitato dei banner della loro casa di produzione. In pratica, misi le mani avanti sperando di evitare successive email di protesta per le parole espresse nei confronti delle pellicole della Full Moon. Bene. Mai più ricevuto loro notizie.

Titolo originale

Puppet Master

Regista:

David Schmoeller

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

USA

Anno

1989

Scritto da Exxagon nell'anno 2005 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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