Sinister
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Voto:
Il noto scrittore di saggi investigativi Ellison Oswalt (Ethan Hawke) cambia casa e si trasferisce, con moglie (Juliet Rylance) e due figli (Michael Hall D'Addario e Ashley Oswalt), in un paesino della Pennsylvania; alla moglie non dice che la villa che abiteranno fu teatro del massacro di un'intera famiglia, meno la figlia più piccola che sparì. Arrivato nella dimora, Ellison trova in soffitta uno scatolone contenente un proiettore e alcuni vecchi filmati in super 8: si tratta di video snuff che documentano la morte della famiglia che viveva in precedenza nella villetta, nonché di altre famiglie che sono state uccise in periodi precedenti, fino ad arrivare agli anni '60. Più indaga, più lo scrittore si rende conto che dietro i bizzarri omicidi è presente una forza demoniaca.
LA RECE
Ethan Hawke protagonista solitario di un'indagine su degli snuff-movie in una efficace sintesi di thriller investigativo e horror demoniaco. Si punta sui jump scares piuttosto che sulla sostanza psicologica, risultando in un horror commercialmente riuscito ma non essenziale che trasforma Bughuul in una sorta di Freddy Krueger dell'era digitale che, pur prendendo di mira sempre i bambini, sostituisce i camcorder ai sogni.
Altro film di Scott Derrickson (Hellraiser Inferno, 2000; the Exorcism of Emily Rose, 2005; Ultimatum alla Terra, 2008), regista da alcuni considerato pessimo ma solo perché cerca di metterci del suo e, contemporaneamente, vendere; approccio sano che, per Sinister, ha premiato, visto che l'incasso USA fu di circa 15 volte il budget. Il regista, insieme al poco noto C. Robert Cargill, scrive di materia satanica per l'ennesima volta, argomento a lui caro se pensiamo al film del 2005 e anche a l'Ultimo messia (2006). In Sinister, tuttavia, l'occultismo prende una piega più... sinistra, innestandosi in una narrazione thriller di indagine che porterà malasorte. Partendo dai presupposti di 8MM - delitto a luci rosse (1999), thriller sulla dolorosa verità a monte di uno snuff-movie, Sinister prosegue verso i lidi del soprannaturale con una progressione piacevole a guardarsi. Il film, in realtà, cerca di mettere insieme diverse suggestioni cinematografiche: l'indagine, il demoniaco, il fantasmatico, la moda attuale per i girati amatoriali e anche spunti psicologici. In quest'ultimo caso, con un rimando ardito a Shining (1980), il film pare giocarsi sull'ambivalenza circa il fatto che il Male possa portare al conflitto i due coniugi o che, al contrario, il conflitto fra i due coniugi possa aprire la porta al Male. Sottigliezze, perché, in realtà, Sinister ha un piano ben chiaro e codificato: somministrare scene di paura in accumulo fino alla rivelazione finale scioccante. Derrickson, che conosce il mestiere, realizza un buon horror, se con ciò s'intende una pellicola che fa compiere balzi sulla sedia; ma sappiamo che questo non basta. Tutto il peso della rappresentazione è posto, con un effetto di palese sbilanciamento narrativo, sulle spalle di Ethan Hawke, il quale, tutto solo col golfinetto da scrittore, si guarda gli snuff, gira per casa di notte, si spaventa e si calma con i whiskini. La dimensione psicologica dei comprimari, per lo più marginali, si appiattisce sensibilmente ma anche il protagonista viene abbandonato in scrittura al mero quadretto dello scrittore-indagatore sconvolto che, comunque, Hawke interpreta con misura. La spasmodica volontà di spaventare porta Derrickson a improbabili sequenze come quella del figlio nascosto nello scatolone che esce fuori contorto come un posseduto; scena di sicuro effetto ma forzosa come diverse altre. La miglior cosa rimangono i filmati snuff davvero sinistri e crudi (la miglior sequenza è quella iniziale) nonché la presenza in essi di un volto maligno. La deriva babilonese, invece, potrebbe essere discutibile, e il villain Bughuul potrebbe essere inteso come una sorta di Freddy Krueger dell'era moderna che snobba i sogni per dedicarsi ai camcorder. Horror non essenziale che, però, fa il suo sporco lavoro. Con un seguito: Sinister 2 (2015).
TRIVIA
⟡ Lo sceneggiatore Cargill ha ammesso che il nome del protagonista, Ellison Oswalt, è una fusione dei nomi Harlan Ellison, uno scrittore, e Patton Owsalt, un comico. Sempre Cargill ha fatto sapere che l'idea del film nasce da un incubo fatto dopo aver visto the Ring (2002).
⟡ Sperando di ottenere dall'MPAA un leggero PG-13 e portare più gente in sala, il film è stato pensato con poche scene di sangue, quasi nessuna parolaccia e niente sesso; anche così, e solo per il contenuto, il rating attribuito fu R-Restricted, cioè sotto i 17 anni occorre essere accompagnati da adulti.
⟡ Si era pensato, in prima battuta, di realizzare esteticamente Bughuul in modo che fosse simile al Willy Wonka interpretato da Johnny Depp. Si ritenne, poi, che non sarebbe risultato sufficientemente sinistro. Cargill trovò un'interessante foto su Google che rappresentava un temibile figuro e ne acquistò i diritti; sulla base di questa foto fu creato Bughuul, anche detto Mr. Boogie. Bughuul può essere ritenuto consimile ad altri personaggi horror quali Pennywise del romanzo "It", Mearth della novella "Smog City", Slenderman dei racconti internet Creepypasta o il misterioso assassino psicotico del racconto "Syndrome E".
⟡ I filmati in Super 8 furono davvero girati con una Super 8, per la recisione con una Pro8mm moderna che recupera il vecchio modello Beaulieu. La pellicola e il proiettore usato nel film sono invece Eastman Kodak.
⟡ Ethan Hawke non aveva visto in precedenza i sinistri filmati in Super 8 mostrati nel film; ciò che si vede nel film cattura la prima reazione dell'attore a quei filmati.
⟡ Le scene nelle quali vengono mostrati nell'attico uno scorpione e un serpente rappresentano Bughuul sotto altre sembianze; lo si capisce per gli antichi disegni dati ad Ellison dal Prof. jonas.
⟡ Ethan Hawke, nel film, è uno scrittore ma lo è anche nella realtà avendo scritto due romanzi: "The Hottest State" (1996) e "Ash Wednesday" (2002).
⟡ Lo sceriffo del film è interpretato dal senatore repubblicano Fred Dalton Thompson che ha anche concorso per il ruolo di Presidente USA.
⟡ I colori luminosi dei filmati Super 8 derivano dal processo di sviluppo Kodachrome della Kodak, quel K-14 che rendeva vividi i rossi, i gialli e i verdi. Lo stesso anno in cui uscì Sinister, il Kodachrome è stato mandato in pensione per l'ormai ampia diffusione del digitale, e la Kodak è finita quasi in bancarotta.
⟡ La famiglia impiccata all'albero era composta tutta da stuntmen professionisti i quali vennero però coordinati da un loro collega il quale, con troppa leggerezza, preparò in maniera raffazzonata l'effetto speciale che simulava l'impiccagione, con il risultato che gli stuntmen finirono davvero strangolati. Sono fortunatamente sopravvissuti e il coordinatore venne licenziato.
Titolo originale
Id.
Regista:
Scott Derrickson
Durata, fotografia
110', colore
Paese:
USA
2012
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
