la Sposa cadavere

Voto:

Victor e Victoria si devono sposare nonostante non si conoscano poiché le loro rispettive famiglie hanno così deciso. La famiglia di Victor mira al titolo nobiliare e quella di Victoria vorrebbe sfruttare le ricchezze della prima per risollevare le sorti economiche del proprio casato. Il timido e impacciato Victor, invaghitosi a prima vista di Victoria e, recatosi nel bosco per imparare a memoria la promessa di matrimonio, verrà ascoltato dallo spirito di una giovane defunta che, fraintendendo, crederà che tale promessa sia diretta a lei.

LA RECE

Fiaba gotica in stop-motion che trasforma la morte in una favola sentimentale dagli splendidi toni gotici. L'amore trascende la decomposizione in un tripudio di anime danzanti che celebrano la vita meglio dei viventi.

Riproposta di Tim Burton a the Nightmare before Christmas (1993) con il quale perde il confronto solamente rispetto all'incisività del protagonista maschile ma che surclassa per storia, realizzazione tecnica e personaggi. Mentre il film del '93, non diretto da Burton ma da Henry Selick, pareva più che altro un divertissement di classe, la Sposa cadavere è una favola nella quale tre personaggi ben distinti chiedono la medesima cosa: amare ed essere amati a propria volta, il che, come ricorderanno gli amanti di Moulin Rouge (2001), è cosa buona e giusta. Impossibile per lo spettatore parteggiare per l'una o per l'altra donna poiché entrambe vivono il medesimo sentimento e l'unico tratto che le distingue è il non trascurabile fatto di essere l'una viva e l'altra morta. La conclusione del film porta una risoluzione che lo spettatore, da sé, non potrebbe trovare e pare insegnarci che i problemi irrisolti ci seguono ovunque, forse pure nell'aldilà. Il film sembra dirci che occorre pervenire ad alcune verità nel corso dell'esistenza che possano davvero renderci spiriti liberi come le farfalle, in greco "psiche" lo stesso termine per che vale per "anima". Come spesso è stato possibile osservare nei film del regista, da Beetlejuice (1988) a Big fish (2003), Burton riafferma il primato del mito, del diverso, della necessità dell'utopia al di sopra di una realtà contingente ammantata di tetro materialismo. Quindi, l'Aldilà che ci viene mostrato ne la Sposa cadavere è un universo di morte solo sulla carta ma, in effetti, più vivo, gioioso e colorato di quanto non sia la vita sulla Terra, quest'ultima grigia, bigia e mossa solamente da finalità grette e venali. Non c'è sulla Terra persona che sia davvero positiva: neppure il prete, così vicino a Dio, pare essere all'altezza del dono che Dio stesso ha offerto: l'amore. Sono solo tre i personaggi vivi che sanno amare: Vietar, alienato e goffo sulla Terra come l'albatro di Baudelaire; Victoria Everglot i cui afflati sentimentali sono tarpati dalla cupidigia dei genitori, reclusa nella sua stanza e, quindi, alienata dal mondo; il bambino che va incontro al nonno morto a dirci che, al meno l'infanzia, non è stata ancora corrotta dalla realtà. Il resto, tutto il resto, sono imponenti edifici vittoriani oscuri e vuoti, tronfi solo per incontenibile ambizione e orgoglio. Vi è poi l'incanto, al di là delle riletture critiche, per l'immenso lavoro tecnico compiuto con la pazienza certosina che richiede la stop-motion grazie alla quale è stato possibile dare vita a "semplici" pupazzi: ogni singolo frame è un piccolo capolavoro di tecnica e stile gotico, ogni scena rappresenta un ribaltamento della realtà in nome del sogno, fino a un iconoclastico ribaltamento del sogno stesso ma in ottica gotica, il che permette ai ragni di tessere il vestito della sposa cadavere al pari degli uccellini in Cenerentola (1950). Consigliatissimo.

TRIVIA

⟡ La voce originale del verme che esce dall'occhio della Sposa Cadavere, così come l'aspetto del volto e le sue espressioni, sono ispirati all'attore Peter Lorre (M: il mostro di Diisseldorf, 1931; i Maghi del terrore, 1963).

⟡ Questa è la prima grossa produzione della neonata Laika Studios di Portland (Oregon), attualmente proprietà di Phil Knight, co-fondatore della Nike.

⟡ In un momento del film, Lord Finnis Everglot chiama "per errore" Victor col nome di Vincent. Questo è un riferimento al primo cortometraggio animato in stop-motion di Tim Burton dal titolo, appunto, Vincent (1982).

⟡ Gli scheletri che ballano, si muovono rifacendo gesti visti nel vecchio corto animato della Disney la Danza degli scheletri (1929).

⟡ I piccoli elementi che si muovevano, come le fiamme delle candele, furono riprese in MiniDV (Digital Video).

⟡ Furono costruiti diversi pupazzi identici degli stessi soggetti, in modo da velocizzare la lavorazione. A disposizione vi erano, quindi, 14 pupazzi della Sposa e di Victor, e 13 solo per Victoria. I pupazzi, alti 61 centimetri, non utilizzavano lo standard classico delle teste sostituibili com'era stato per the Nightmare before Christmas e neppure le bocche intercambiabili come fu per per Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro (2005), bensì le teste avevano meccanismi interni che potevano essere modificati tramite chiavi nascoste, modificando di conseguenza l'espressione. Questa nuova tecnica permise una precisione mai vista prima ma rese il lavoro ancor più complesso e sfiancante.

⟡ I pupazzi erano fatti di un'armatura di acciaio inossidabile coperta da una pelle di silicone.

⟡ È il primo film in stop-motion montato usando il Final Cut Pro della Apple.

⟡ Si tratta del primo film a essere stato realizzato con macchine fotografiche al posto di telecamere. Le macchine fotografiche digitali, normalmente in commercio, furono 31 Canon EOS-lDs Mark II SLR con lenti Nikon. Le riprese durarono 55 settimane e furono scattate 109.440 fotografie. Solo per realizzare il battito delle ciglia della Sposa Cadavere, occorrevano 28 diversi scatti fotografici.

⟡ Il film è dedicato a Joe Ranft. Quest'uomo, morto in un incidente stradale il 16 agosto 2005, lavorò alla Walt Disney come storyboarder. Là, Joe conobbe Tim Burton negli anni '80. Joe Ranft è anche stato supervisore allo storyboard del film the Nightmare before Christmas prodotto da Burton.

⟡ Quando Vietar suona il piano, si può leggere sulla targhetta del pianoforte il nome "Harryhausen". Questo è il cognome di un famoso animatore della tecnica stop-motion: Ray Harryhausen (il Risveglio del dinosauro, 1953).

Titolo originale

Corpse Bride

Regista:

Tim Burton, Mike Johnson

Durata, fotografia

76', colore

Paese:

USA

Anno

2005

Scritto da Exxagon nell'anno 2009 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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