i Maghi del terrore
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Voto:
XV Secolo. Un corvo parlante si presenta alla finestra del mago Erasmus Craven (Vincent Price). Dopo aver bevuto una pozione disgustosa, il corvo torna alle sue originali sembianze umane che sono quelle del Dr. Bedlo (Peter Lorre). Questi racconta di essere stato trasformato in volatile dopo una sfida magica contro Scarabus (Boris Karloff). Bedlo sostiene di aver visto, presso la dimora di Scarabus, la moglie di Craven, Lenora (Hazel Court), ritenuta morta da tempo. In compagnia della figlia Estelle (Olive Sturgess), di Bedlo e del di lui figlio Rexford (Jack Nicholson), Craven si recherà alla dimora di Scarabus per chiarimenti.
LA RECE
Cast all star per una horror-comedy gotica di gradevole livello ma l'Edgar Allan Poe che ci piace e il Corman, e il Price, e il Lorre, e il Karloff sono altrove.
Per il quinto film tratto dai racconti di Edgar Allan Poe, Roger Corman volle variare rispetto alle tetre atmosfere messe in scena gli anni precedenti e, visto anche il successo del secondo corto contenuto nel portmanteau i Racconti del terrore (1962) che vedeva protagonisti Price e Lorre in una black-comedy, il regista riunì i due attori, lo sceneggiatore Richard Matheson, il direttore alla fotografia Floyd Crosby e il musicista Les Baxter per dare vita a un lungometraggio che dilatasse per un'ora e mezza quell'alchimia. La connessione con Poe si va affievolendo, dal momento che "il Corvo" e "Lenora" sono solo pretesti letterari per sviluppare una storia che nulla ha a che fare con il racconto d'ispirazione. Poco male. Il risultato, se non entusiasmante, rallegra. Lo stile recitativo di Vincent Price, sempre in overacting, entusiasma, benché in un ruolo modesto e buonista rispetto al solito. Magnetico anche Karloff che, però, causa motivi di salute, appare stanco; nel film lo si vede spesso seduto. Svetta Lorre, il quale, per tutto il film, improvvisò battute e che, nei panni dell'avvinazzato e balordo Bedlo, diverte solo a guardarlo col suo nonsoché alla Aldo Fabrizi (be', sono gli occhi...). Abbiamo anche uno sbarbato Jack Nicholson nell’inconsueto ruolo del bravo ragazzo, in un’interpretazione un po' piatta e legnosa. Plusvalore dato dalla presenza della splendida Hazel Court: uno stile di bellezza cinematografica attualmente irreperibile. La regia di Corman è più canonica e meno studiata di quella vista, ad esempio, ne il Pozzo e il pendolo (1961), e Matheson evita i soliti sottesi psicologici rendendo lo script più lieve; entrambe le cose sono funzionali a un film che punta più sul comico che sull'horror. Non buono lo score musicale di Baxter riempito di suoni bassi e squilli di tromba come se stesse accompagnando una pellicola slapstick; la musica indica il momento in cui il pubblico dovrebbe ridere e questo pare una forzatura per un film la cui anima è comunque horror. Qualche momento sinistro, volti simpatici e battute non volgari rendono i Maghi del terrore un allegro diversivo ma sono altre le pellicole tratte da Poe nelle quali Corman e gli attori sopraindicati hanno dato il meglio.
TRIVIA
Peter Lorre e Jack Nicholson amavano improvvisare battute che si andavano ad aggiungere alla sceneggiatura, e la cosa dava molto fastidio a Boris Karloff che, invece, si atteneva strettamente al copione. Corman racconta: “Un giorno arrivò Boris nel mio ufficio. Era quasi disperato e mi disse “Roger, io così non riesco a lavorare. Io arrivo sul set preparato, dopo aver imparato a memoria il copione e la mia parte, e poi arriva Peter, che ha solo una vaga idea del copione, e inizia a dire le prime cose che gli vengono in mente. Devi aiutarmi”. Li chiamai tutti nel mio ufficio per risolvere la questione. Vincent era l’unico in grado di combinare preparazione e improvvisazione, e proposi agli altri due di prendere lui come riferimento. A Boris dissi di continuare con il suo metodo ma di essere più rilassato e aperto a eventuali idee che fossero venute fuori durante le prove, mentre a Peter dissi: “Ti prego, Peter, leggi il copione! Così puoi farti un’idea di quello che sta succedendo”. Dopo quella riunione le cose filarono lisce e s’instaurò una grande amicizia tra di loro” (Nocturno dossier 37; 2005).
⟡ Gli altri film di Corman tratti da Poe sono: i Vivi e i morti (1960); il Pozzo e il pendolo (1961); Sepolto vivo (1962); i Racconti del terrore (1962); la Città dei mostri (1963); che però è tratto da Lovecraft; la Maschera della Morte Rossa (1964) e la Tomba di Ligeia (1964).
⟡ Nel pronunciare la sua magia, Bedlo enuncia parecchi motti latini: veni vidi vici (venni, vidi, vinsi); de mortuis nil nisi bonum (dei morti non si deve dire niente se non cose positive); cave canem (temi il cane o attenti al cane); si vis pacem para bellum (se vuoi la pace prepara la guerra); ceterum censeo Carthaginem esse delendam (inoltre, ritengo che Cartagine debba essere distrutta).
Titolo originale
The Raven
Regista:
Roger Corman
Durata, fotografia
86', colore
Paese:
USA
1963
Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
