la Tomba di Ligeia

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Voto:

Verden Fell (Vincent Price) seppellisce la moglie Ligeia deceduta per malattia ma è convinto che non sia davvero morta. Il caso vuole che la bella Rowena Trevanian (Elizabeth Shepherd) conosca Fell e se ne innamori a prima vista. I due si sposeranno ma, ben presto, il nobiluomo inizierà a comportarsi stranamente.

LA RECE

Corman chiude la serie di Poe con Vincent Price nei panni di un vedovo ossessionato dalla moglie defunta. L'attorone è al meglio. Il regista esce dai teatri di posa e vola in esterna e istruisce un gotico sentimentale che, però, rimastica vecchi temi trattati nei film precedenti.

Ottavo e ultimo film di Corman tratto dai racconti di Edgar Allan Poe. Per questa pellicola, il regista scelse di compiere diverse riprese in esterna, cosa inusuale visto che i precedenti film erano stati realizzati praticamente tutti in studio. Pur risultando uno dei film cormaniani più riusciti, la visione fa emergere delle perplessità. Il plot riprende diversi elementi trattati fin dal primo i Vivi e i morti (1960): l'amore a cavallo fra questo e l'altro mondo, la possessione, la maledizione e la depressione, così come la presenza di un personaggio esterno innocente che subisce ciò di cui sopra, in questo caso la nuova moglie Rowena. La sceneggiatura di Robert Towne è colta più del solito e sottilmente umoristica ma, nel complesso, il film risulta troppo verboso e lento. La pellicola, tuttavia, saprà dare all'appassionato di gotico tutti gli elementi attesi: dimora decadente, gatti neri sinistri e, soprattutto, l’istrione Vincent Price, qui molto simile al suo Roderick Usher visto nel film del ’60. Price, con la sua recitazione umorale e a tratti eccessiva, tiene in piedi tutto il baraccone. Non male neppure l'interpretazione della Shepherd (la Maledizione di Damien, 1978) nei doppi panni di Rowena e Ligeia: nel ruolo della prima, l’attrice riesce a creare una valida alleanza col pubblico, tanto da parteggiare con lei nella speranza che la nefasta influenza di Ligeia possa essere eliminata riportando l’armonia col marito Verden. La relazione amorosa fra i due protagonisti è parte integrante in questo film che, a buona ragione, è stato definito un gothic horror romantico. Fermo restando la riconosciuta cura realizzativa e le riprese in esterna che ci faranno visitare anche Stonehenge, la Tomba di Ligeia patisce narrativamente un senso di dèjà vu.

TRIVIA

⟡ Gli altri film di Corman tratti da Poe sono: i Vivi e i morti (1960), il Pozzo e il pendolo (1961), i Racconti del terrore (1962), i Maghi del terrore (1963), la Città dei mostri (1963) che però è tratto da Lovecraft, la Maschera della morte rossa (1964).

⟡ Nel 2006, all'età di 70 anni, l'attrice Elizabeth Shepherd fu vittima di un furto d'identità e di una frode dopo aver affittato casa sua. Gli affittuari crearono una falsa Elizabeth alla quale fecero vendere la casa a in favore di uno dei truffatori che usava un nome falso. Quest’ultimo, a propria volta, accese un'ipoteca di 250.000 dollari sulla proprietà prendendo i soldi e sparendo. La vera Elizabeth si trovò nei pasticci ma, poi, tutto si risolse per il meglio.

Titolo originale

The Tomb Of Ligeia

Regista:

Roger Corman

Durata, fotografia

81', colore

Paese:

UK

Anno

1964

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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